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mercoledì 26 marzo 2008

IN CRISTO RISORTO CERTEZZA NOSTRA RISURREZIONE FINALE


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2008 (VIS). Oltre 30.000 persone hanno assistito questa mattina in Piazza San Pietro all'Udienza Generale del Mercoledì. Giunto in elicottero dal Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Papa ha dedicato la catechesi al tempo pasquale.

  "Tutta la liturgia del tempo pasquale" - ha detto Benedetto XVI - "canta la certezza e la gioia della risurrezione del Cristo (...) realtà centrale della fede cristiana, nella sua ricchezza dottrinale e inesauribile vitalità".

  La Pasqua di Cristo, ha proseguito il Pontefice, "è anche la nostra Pasqua, perché nel Cristo risorto ci è data la certezza della nostra risurrezione finale. . (...) La morte del Signore dimostra l'immenso amore con cui Egli ci ha amati sino a sacrificarsi per noi; ma solo la sua risurrezione è 'prova sicura', è certezza che quanto Egli afferma è verità".

  "E' importante ribadire questa verità fondamentale della nostra fede, la cui verità storica è ampiamente documentata, anche se oggi, come in passato, non manca chi in modi diversi la pone in dubbio o addirittura la nega. L'affievolirsi della fede nella risurrezione di Gesù rende di conseguenza debole la testimonianza dei credenti. (...) Al contrario, l'adesione del cuore e della mente a Cristo morto e risuscitato cambia la vita e illumina l'intera esistenza delle persone e dei popoli".

  "Specialmente in quest'Ottava di Pasqua la liturgia ci invita ad incontrare personalmente il Risorto e a riconoscerne l'azione vivificatrice negli eventi della storia e del nostro vivere quotidiano".

  "Oggi mercoledì, ad esempio, ci viene riproposto l'episodio commovente dei due discepoli di Emmaus (cfr Lc 24, 13-35). Dopo la crocifissione di Gesù, immersi nella tristezza e nella delusione, essi facevano ritorno a casa sconsolati. Durante il cammino discorrevano tra loro (...); fu allora che Gesù si avvicinò, si mise a discorrere con loro e ad ammaestrarli (...). Cominciando poi da Mosé e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. L'insegnamento di Cristo - la spiegazione delle profezie - fu per i discepoli di Emmaus come una rivelazione inaspettata, luminosa e confortante".

  "In tutto l'anno liturgico, particolarmente nella Settimana Santa e nella Settimana di Pasqua, il Signore è in cammino con noi e ci spiega le Scritture, ci fa capire questo mistero: tutto parla di Lui. E questo dovrebbe far ardere anche i nostri cuori, così che possano aprirsi anche i nostri occhi. Il Signore è con noi, ci mostra la vera via".

  "Come i due discepoli riconobbero Gesù nello spezzare il pane, così oggi, nello spezzare il pane, anche noi riconosciamo la sua presenza. I discepoli di Emmaus lo riconobbero e si ricordarono dei momenti in cui Gesù aveva spezzato il pane. E questo spezzare il pane ci fa pensare proprio alla prima Eucaristia celebrata nel contesto dell'Ultima Cena (...). Ogni domenica la comunità rivive così la Pasqua del Signore e raccoglie dal Salvatore il suo testamento di amore e di servizio fraterno".
AG/PASQUA/...                                   VIS 20080326 (410)


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