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mercoledì 14 novembre 2007

SAN GEROLAMO: COERENZA VITA E PAROLA DI DIO

CITTA' DEL VATICANO, 14 NOV. 2007 (VIS). Questa mattina nel corso dell'Udienza Generale, il Santo Padre Benedetto XVI si è nuovamente soffermato  sulla figura di San Gerolamo a proseguimento della catechesi iniziata mercoledì della settimana passata. Alle migliaia di persone convenute in Piazza San Pietro, il Papa ha ripresentato la figura di San Gerolamo "'innamorato' della Parola di Dio" e "dottore eminente nell'interpretazione delle Sacre Scritture".

  La Bibbia era per Gerolamo, ha affermato il Pontefice, "stimolo e sorgente della vita cristiana per tutte le situazioni e per ogni persona. Leggere la Scrittura è conversare con Dio".

  "Per Girolamo un fondamentale criterio di metodo nell'interpretazione delle Scritture era la sintonia con il magistero della Chiesa" - ha aggiunto il Papa, osservando che: "Non possiamo mai da soli leggere le Scritture. Troviamo troppe porte chiuse e scivoliamo facilmente nell'errore. La Bibbia è stata scritta dal Popolo di Dio e per il Popolo di Dio, sotto l'ispirazione dello Spirito Santo. Solo in questa comunione con il Popolo di Dio possiamo realmente entrare con il 'noi' nel nucleo della verità che Dio stesso ci vuol dire". Al riguardo Papa Benedetto XVI ha ricordato la frase di San Geronimo: "'Io sono con chiunque sia unito alla Cattedra di San Pietro".

  Girolamo "non trascura l'aspetto etico. Spesso anzi egli richiama il dovere di accordare la vita con la Parola divina e solo vivendola troviamo anche la capacità di capirla. Tale coerenza è indispensabile per ogni cristiano, e particolarmente per il predicatore, affinché le sue azioni, quando fossero discordanti rispetto ai discorsi, non lo mettano in imbarazzo".

  Sempre in tema di coerenza, il Padre della Chiesa osserva: "Il Vangelo deve tradursi in atteggiamenti di vera carità, perché in ogni essere umano è presente la Persona stessa di Cristo.  (...) Girolamo concretizza: bisogna 'vestire Cristo nei poveri, visitarlo nei sofferenti, nutrirlo negli affamati, alloggiarlo nei senza tetto".

  "Girolamo, (...) ci ha lasciato anche un insegnamento ricco e vario sull'ascetismo cristiano. Egli ricorda che un coraggioso impegno verso la perfezione richiede una costante vigilanza, frequenti mortificazioni, anche se con moderazione e prudenza, un assiduo lavoro intellettuale o manuale per evitare l'ozio, e soprattutto l'obbedienza a Dio".

  "Non può essere taciuto" - ha detto ancora il Pontefice - "infine, l'apporto dato da Girolamo in materia di pedagogia cristiana. (...) Tra le principali intuizioni (...) come pedagogo si devono sottolineare l'importanza attribuita a una sana e integrale educazione fin dalla prima infanzia, (...) l'esigenza dello studio per una più completa formazione umana. Inoltre un aspetto abbastanza disatteso nei tempi antichi, ma ritenuto vitale dal nostro autore, è la promozione della donna, a cui riconosce il diritto ad una formazione completa".

  Il Santo Padre ha concluso la catechesi ponendo l'accento sullo "efficace contributo" di Girolamo "alla salvaguardia degli elementi positivi e validi delle antiche culture ebraica, greca e romana nella nascente civiltà cristiana".
AG/GERONIMO/...                                   VIS 20071114 (440)


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