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martedì 17 maggio 2005

RUOLO PREMINENTE DEL CRISTIANESIMO IN EUROPA


CITTA' DEL VATICANO, 17 MAG. 2005 (VIS). L'Arcivescovo Giovanni Lajolo, Segretario per i Rapporti della Santa Sede con gli Stati, ha preso ieri la parola al Terzo Vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi Membri del Consiglio d'Europa, in corso a Varsavia (Polonia), nei giorni 16 e 17 maggio.

Il Capo della Delegazione della Santa Sede è intervenuto sui tre temi del Vertice. In merito all'unità ed ai valori europei, l'Arcivescovo Lajolo ha affermato che: "L'Europa potrà essere amata dai suoi cittadini ed operare come fattore di pace e di civiltà nel mondo soltanto se sarà animata da alcuni valori fondamentali: la promozione della dignità dell'uomo e dei suoi diritti fondamentali, tra i quali in primo luogo la libertà di coscienza e di religione; la ricerca del bene comune in spirito di solidarietà e il rispetto delle identità nazionali e culturali".

"Il ruolo preminente che il cristianesimo ha avuto nel formare ed arricchire tale patrimonio - culturale, religioso e umanistico - è a tutti ben noto e non può essere ignorato".

Riguardo alle sfide molto concrete che la società europea deve affrontare, il Segretario per i Rapporti con gli Stati ha segnalato che esse: "provengono dai grandi problemi mondiali ereditati dal secolo XX: la minaccia nucleare, (...) l'insorgere di fondamentalismi politico-religiosi, i grandi fenomeni migratori, ed alcune situazioni di pericolosa instabilità", che interessano la Bosnia-Erzegovina e la regione del Kosovo, dove occorre assicurare "efficaci garanzie per le minoranze".

L'Arcivescovo Lajolo ha quindi ribadito la necessità di: "un migliore coordinamento delle Organizzazioni Europee" ed ha indicato che l'esperienza del Consiglio d'Europa "è particolarmente preziosa, perché traccia i contorni di ciò che potrebbe diventare un progetto di società europea".

Per quanto riguarda l'Unione Europea, ha proseguito l'Arcivescovo Lajolo - "è nel settore giuridico relativo ai diritti umani che si delineano ancora nuove concrete possibilità per una più stretta collaborazione istituzionale. Il comune impegno per il rafforzamento dei diritti umani e della protezione legale dei cittadini europei - espresso anche nella volontà dell'Unione Europea di aderire alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali - dovrà trovare opportuna articolazione nelle proposte attese da parte del Gruppo di coordinamento creato nel dicembre 2004".
DELSS/EUROPA/VARSAVIA:LAJOLO VIS 20050517 (380)

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