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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 28 novembre 2005

EDUCAZIONE CRISTIANA: TEMA CHIAVE PER LA POLONIA


CITTA' DEL VATICANO, 26 NOV. 2005 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto oggi in udienza il primo gruppo di Presuli della Polonia al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

"Ricordo con commozione" - ha detto il Papa all'inizio del suo discorso - "la grande preghiera con cui i polacchi hanno accompagnato Giovanni Paolo II, durante tutto il Pontificato e in modo particolare nei giorni del passaggio alla gloria del Signore. Sono grato di poter contare sullo stesso sostegno orante. È un dono che apprezzo molto e che chiedo continuamente".

Fra i temi affrontati con l'Episcopato polacco, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto particolare attenzione alla questione dell'educazione cristiana alla luce dell'Esortazione Apostolica "Ecclesia in Europa" dove Giovanni Paolo II "sollecitava con ardore la Chiesa nel nostro continente a dedicare un'attenzione sempre maggiore all'educazione dei giovani alla fede".

"Il fedele e fruttuoso compimento della missione dell'educazione dinanzi a cui la Chiesa si trova oggi" - ha detto il Santo Padre - "richiede un'adeguata valutazione della situazione dei giovani che sono oggetto di tale missione. (...) Sono consapevole che le difficoltà economiche, l'indice di disoccupazione che si mantiene alto e la sollecitudine per garantire l'esistenza materiale incidono sulla forma di vita di numerose famiglie polacche. Non è possibile formare degli atteggiamenti veramente autentici, senza tener conto di questi problemi, di cui vive anche l'uomo giovane".

Benedetto XVI ha detto successivamente: "Bisogna anche vedere molti fenomeni positivi che sostengono ed aiutano l'educazione alle fede. Sono numerosissimi i giovani che manifestano una profonda sensibilità alle necessità altrui, specialmente a quelle dei poveri (...). Esiste anche un autentico interesse per le questioni di fede e di religione".

"L'educazione alla fede" - ha spiegato il Santo Padre - "deve consistere prima di tutto nello sviluppare ciò che nell'uomo è buono. (...) Nelle iniziative educative della Chiesa sarebbe anche opportuno (...) abituare i bambini e i giovani al gusto della preghiera. (...) Tra le varie forme di preghiera, un posto particolare spetta alla Liturgia. In Polonia i giovani partecipano numerosi e attivamente alla Santa Messa domenicale".

Nel contesto della nutrita partecipazione dei giovani polacchi ai movimenti cattolici, Benedetto XVI ha ricordato in particolare il movimento "Luce e Vita", la cui spiritualità è incentrata sull'incontro con Dio nella Sacra Scrittura e nell'Eucaristia ed ha esortato i Vescovi con queste parole: "Vi prego di sostenere questo movimento come particolarmente efficace nell'opera dell'educazione alla fede, senza, naturalmente, trascurare gli altri movimenti".

In merito alla collaborazione con la famiglia e con gli ambienti dei laici nel campo dell'educazione, il Papa ha riaffermato che: "La formazione delle giovani generazioni è un compito che spetta ai genitori, alla Chiesa e allo Stato. Perciò, rispettando un'opportuna autonomia, è necessaria una strettissima collaborazione della Chiesa con la scuola, con gli atenei e con altre istituzioni laiche".

"Quanto all'insegnamento della religione e alla catechesi nella scuola", essa "deve conservare la sua autentica dimensione evangelica di trasmissione e di testimonianza di fede", ha sottolineato Benedetto XVI. Per quanto attiene alla catechesi degli adulti, il Papa ha esortato i Vescovi a intensificare "gli sforzi per organizzare la catechesi degli adulti ove essa manchi e per sostenere gli ambienti, che già intraprendono un insegnamento di questo tipo".

La pastorale universitaria, del mondo della cultura e dei mezzi di comunicazione di massa sono stati gli ultimi argomenti trattati dal Papa nel suo discorso all'Episcopato polacco.

"Dopo anni di mancanza di libertà" - ha detto il Papa in merito alla pastorale universitaria - "la Chiesa ha potuto istituire in Polonia nuove proprie università e facoltà teologiche, la maggior parte delle quali è entrata nelle strutture delle università statali".

Successivamente il Papa ha affermato che la Polonia è entrata a far parte dell'Unione Europea con il suo "ricco patrimonio culturale basato sui valori cristiani" ed ha esortato la Nazione a non perdere questo patrimonio. Il Papa ha sottolineato parimenti il ruolo particolare dei mezzi di comunicazione di massa nel mondo della cultura ed ha affermato che essi "possono costituire un prezioso strumento di evangelizzazione" ed ha incoraggiato i Presuli "a stabilire un benevolo contatto con gli ambienti dei giornalisti e di altri operatori dei media. Potrebbe essere opportuno organizzare per loro un apposito settore della pastorale".

Benedetto XVI ha concluso il suo discorso citando la Dichiarazione del Concilio Vaticano II "Gravissimum educationis", nella quale i Padri Conciliari ricordavano "il dovere gravissimo di provvedere a che tutti i fedeli ricevano questa educazione cristiana, specialmente i giovani che sono la speranza della Chiesa".

"Questa esortazione è sempre attuale" - ha concluso il Santo Padre - "può darsi che sia più impegnativa oggi, di fronte alle nuove sfide che vengono poste dai fenomeni sociali attuali".
AL/POLONIA/... VIS 20051128 (780)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 26 NOV. 2005 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore Mario Grech, Vescovo di Gozo (superficie: 67; popolazione: 32.335; cattolici: 31.709; sacerdoti: 189; religiosi: 135), Malta. Il Vescovo eletto, finora Vicario Giudiziale e Parroco di Kercem (Malta), è nato a Qala (Malta) nel 1957 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1984. Succede al Vescovo Nikol J. Cauchi, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Francisco Cases Andreu, finora Vescovo di Albacete (Spagna), Vescovo delle Islas Canarias (superficie: 4.106; popolazione: 979.606; cattolici: 832.665; sacerdoti: 256; religiosi: 593; diaconi permanenti: 1), Spagna. Il Vescovo Cases Andreu succede al Vescovo Ramón Echarren Ystúriz, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Rafael Palmero Ramos, finora Vescovo di Palencia (Spagna), Vescovo di Orihuela-Alicante (superficie: 4.415; popolazione: 1.260.000; cattolici: 1.155.000; sacerdoti: 401; religiosi: 861), Spagna. Il Vescovo Palmero Ramos succede al Vescovo Victorio Oliver Domingo, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Padre Benjamin Marc Ramaroson, C.M., Superiore Provinciale dei Padri Lazzaristi in Madagascar, Vescovo di Farafangana (superficie: 20.392 popolazione: 900.000; cattolici: 70.000; sacerdoti: 36; religiosi: 103), Madagascar. Il Vescovo eletto è nato a Manakara (Madagascar) nel 1955. Entrato nell'Istituto dei Padri Lazzaristi, ha emesso la professione religiosa nel 1980 ed è diventato sacerdote nel 1984.
NER:RE/.../... VIS 20051128 (270)

AVVENTO, CAMMINO DI AUTENTICA SANTIFICAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 26 NOV. 2005 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la celebrazione dei Primi Vespri della I Domenica di Avvento, con la quale ha inizio il nuovo anno liturgico.

Nell'omelia il Santo Padre ha commentato un passaggio della Prima Lettera di San Paolo ai Tessalonicesi (5, 23-24).

L'augurio manifestato dall'Apostolo, ha detto il Papa è "che ciascuno sia santificato da Dio e si conservi irreprensibile in tutta la sua persona - 'spirito, anima e corpo' - per la venuta finale del Signore Gesù".

"L'augurio espresso dall'Apostolo" - ha proseguito il Pontefice - "contiene una verità fondamentale, che egli cerca di inculcare nei fedeli della comunità da lui fondata e che possiamo riassumere così: Dio ci chiama alla comunione con sé, che si realizzerà pienamente al ritorno di Cristo, e Lui stesso si impegna a far sì che giungiamo preparati a questo incontro finale e decisivo".

Il Papa ha ribadito che: "Il futuro è, per così dire, contenuto nel presente o, meglio, nella presenza di Dio stesso, del suo amore indefettibile, che non ci lascia soli, non ci abbandona nemmeno un istante, come un padre e una madre non smettono mai di seguire i propri figli nel loro cammino di crescita".

"Di fronte al Cristo che viene" - ha sottolineato il Santo Padre - "l'uomo si sente interpellato con tutto il suo essere. (...) La santificazione è dono di Dio e iniziativa sua, ma l'essere umano è chiamato a corrispondere con tutto se stesso, senza che nulla di lui resti escluso".

"E come nella storia dell'umanità vi è al centro il primo avvento di Cristo e alla fine il suo ritorno glorioso, così ogni esistenza personale è chiamata a misurarsi con lui - in modo misterioso e multiforme - durante il pellegrinaggio terreno, per essere trovata 'in lui' al momento del suo ritorno".

"Ci guidi Maria Santissima, Vergine fedele, a fare di questo tempo di Avvento e di tutto il nuovo Anno liturgico un cammino di autentica santificazione, a lode e gloria di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo".
HML/VESPRI:AVVENTO/... VIS 20051128 (360)

SPEZZARE IL CERCHIO DELLA VIOLENZA IN SUDAN


CITTA' DEL VATICANO, 28 NOV. 2005 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto oggi in Vaticano il Cardinale Gabriel Zubeir Wako, Arcivescovo di Jartum (Sudan), accompagnato da un gruppo di pellegrini sudanesi. Il Papa ha rivolto brevi parole di saluto esprimendo la sua sollecitudine per la situazione del Paese che esce da un violento conflitto armato e soffre di una grave carestia sopratutto nella regione del Darfur.

"Vi ricevo con soddisfazione in Vaticano ed attraverso di voi saluto di cuore il popolo del vostro Paese." - ha detto il Santo Padre - "Desidero rassicurare voi delle mie preghiere e della mia profonda preoccupazione per lo sviluppo pacifico della vita civile ed ecclesiale nella vostra nazione".

"La cessazione della guerra civile e la promulgazione di una nuova Costituzione hanno portato speranza al popolo del Sudan che ha sofferto per tanto tempo. Mentre vi sono stati ostacoli sul cammino della riconciliazione, fra i quali la tragica morte di John Garang (Vice Presidente del Paese ed ex Leader dell'Esercito Mondiale di Liberazione del Sudan, morto in un incidente di elicottero il luglio scorso n.d.r.), in questi momenti esiste un'opportunità senza precedenti ed un chiaro dovere della Chiesa di contribuire in modo significativo al processo di perdono e di ricostruzione nazionale. Anche se una minoranza, i cattolici hanno molto da offrire mediante il dialogo interreligioso e l'offerta di servizi sociali estremamente necessari. Vi incoraggio perciò a prendere le necessarie iniziative per realizzare in tal modo la presenza salvifica di Cristo".

"L'orrore degli avvenimenti occorsi in Darfur, ai quali il mio amato Predecessore Papa Giovanni Paolo II aveva fatto riferimento in molteplici occasioni, indica la necessità di una risoluzione internazionale più forte per assicurare la sicurezza e i diritti umani fondamentali. Oggi, aggiungo la mia voce al grido di coloro che soffrono e vi assicuro che la Santa Sede, insieme al Nunzio Apostolico a Khartoum, continuerà a fare quanto possibile per porre fine al cerchio di violenza e miseria".
AC/SUDAN/WAKO VIS 20051128 (340)

IN AVVENTO SI RISVEGLIA SPERANZA DI RINNOVARE IL MONDO


CITTA' DEL VATICANO, 27 NOV. 2005 (VIS). Prima di recitare l'Angelus con i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro, il Santo Padre Benedetto XVI ha spiegato che il tempo liturgico dell'Avvento è "un tempo di grande suggestione religiosa, perché intriso di speranza e di attesa spirituale".

"In Avvento" - ha proseguito il Papa - "il popolo cristiano rivive un duplice movimento dello spirito: da una parte, alza lo sguardo verso la meta finale del suo pellegrinare nella storia, che è il ritorno glorioso del Signore Gesù; dall'altra, ricordandone con emozione la nascita a Betlemme, si china dinanzi al Presepe. La speranza dei cristiani è rivolta al futuro, ma resta sempre ben radicata in un evento del passato".

Sottolineando che l'Avvento "è il tempo in cui occorre che i cristiani risveglino nel loro cuore la speranza di potere, con l'aiuto di Dio, rinnovare il mondo", il Santo Padre ha citato nuovamente la Costituzione del Concilio Vaticano II "Gaudium et spes" sulla Chiesa nel mondo contemporaneo ed ha affermato: "è un testo profondamente pervaso di speranza cristiana. Mi riferisco in particolare al n. 39, intitolato 'Terra nuova e cielo nuovo'. Vi si legge: 'Sappiamo dalla rivelazione che Dio prepara una nuova abitazione e una terra nuova, in cui abita la giustizia. Tuttavia l'attesa di una terra nuova non deve indebolire, bensì piuttosto stimolare la sollecitudine nel lavoro relativo alla terra presente".
ANG/AVVENTO/... VIS 20051128 (240)

IN BREVE


IL SANTO PADRE BENEDETTO XVI HA RICEVUTO QUESTA MATTINA i partecipanti all'incontro della Fondazione Latinitas, istituita nel 1976 da Papa Paolo VI con il duplice obiettivo di studiare la lingua latina, la letteratura classica e cristiana e il latino medievale e la promozione della lingua con la pubblicazione di volumi in latino. La Fondazione pubblica il trimestrale "Latinitas" e tiene tutti gli anni il "Certamen Vaticanum", concorso internazionale di poesia e prosa in latino. La Fondazione ha anche curato il "Lexicon recentis latinitatis", un dizionario di più di 15.000 neologismi tradotti in latino.

LA COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE tiene la sua Sessione Plenaria annuale dal 28 novembre al 2 dicembre nella "Domus Sanctae Marthae" in Vaticano, sotto la presidenza dell'Arcivescovo William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Fra i temi trattati dalla Plenaria la sorte dei bambini morti senza battesimo, nel contesto del disegno salvifico universale di Dio, dell'unicità della mediazione di Cristo e della sacramentalità della Chiesa in ordine alla salvezza. Saranno inoltre esaminate le questioni dell'identità della natura e del metodo della teologia come 'scientia fidei' e l'approfondimento dei fondamenti della legge morale naturale, nella linea dell'insegnamento delle Lettere Encicliche di Giovanni Paolo II "Veritatis splendor" e "Fides et ratio".
.../IN BREVE/... VIS 20051128 (220)

AI GIOVANI: SOLO IN GESÙ TROVIAMO LA FELICITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 28 NOV. 2005 (VIS). Oggi è stato reso pubblico un Messaggio del Santo Padre ai giovani d'Olanda che hanno partecipato ieri a Nieuwegein (Paesi Bassi), alla Prima Giornata Nazionale della gioventù cattolica.

Ricordando che molti dei giovani presenti all'incontro hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia l'agosto scorso, il Santo Padre Benedetto XVI scrive: "Cari amici, Gesù è il vostro vero amico e Signore, entrate in un rapporto di vera amicizia con Lui! Egli vi attende e solo in Lui troverete la felicità. Quanto è facile accontentarsi dei piaceri superficiali; (...) vivere solo per se stessi, apparentemente godendosi la vita! Ma prima o poi ci si rende conto che non si tratta di vera felicità, perché questa sta molto più in profondità: la troviamo soltanto in Gesù".

"Per questo" - scrive ancora il Pontefice - "vi invito a cercare ogni giorno il Signore, che non desidera altro se non che siate realmente felici. Intrattenete con Lui una relazione intensa e costante nella preghiera e, per quanto vi è possibile, trovate momenti propizi nella vostra giornata per restare esclusivamente in sua compagnia. (...) La recita del Rosario può aiutarvi ad imparare l'arte della preghiera con la semplicità e la profondità di Maria. È importante che al cuore della vostra vita ci sia la partecipazione all'Eucaristia. (...) Andate all'incontro con Gesù nella Santa Eucaristia, andate ad adorarlo nelle chiese e restate inginocchiati davanti al Tabernacolo".

Facendo riferimento al sacramento della Riconciliazione, il Santo Padre sottolinea che Gesù "vi attende per perdonare i vostri peccati e riconciliarvi con il suo amore. (...) Quale grande opportunità ci ha dato il Signore con questo Sacramento per rinnovarci interiormente e progredire nella nostra vita cristiana! Vi raccomando, fatene costantemente buon uso!".

"Se seguite Gesù" - scrive ancora il Santo Padre - "non vi sentite mai soli perché fate parte della Chiesa, che è una grande famiglia nella quale potete crescere nell'amicizia vera con tanti fratelli e sorelle nella fede, disseminati in ogni parte del mondo. Gesù ha bisogno di voi per 'rinnovare' l'odierna società. Preoccupatevi di crescere nella conoscenza della fede per essere suoi autentici testimoni. Dedicatevi a comprendere sempre meglio la Dottrina cattolica: (...) c'è in essa la risposta appagante per i vostri interrogativi di fondo".

Il Papa conclude il Messaggio con l'assicurazione delle sue preghiere per i ragazzi e le ragazze riuniti a Nieuwegein affinché accolgano "generosamente la chiamata del Signore" con la certezza che "solo rispondendo positivamente al suo appello, per quanto esigente possa sembrarvi, è possibile incontrare la felicità e la pace del cuore".
MESS/FELICITÀ/GIOVANI PAESI BASSI VIS 20051128 (440)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 28 NOV. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Signor Tula'epa Sa'ilele Malielegaoi, Primo Ministro dello Stato Indipendente di Samoa, con la Consorte e Seguito.

- Sette Presuli della Conferenza Episcopale della Polonia, in Visita "ad Limina Apostolorum":
- L'Arcivescovo Stanislaw Nowak, di Czestochowa, con l'Ausiliare Jan Watroba.

- Il Vescovo Zygmunt Zimowski, di Radom con gli Ausiliari Vescovo Stefan Siczek ed il Vescovo Adam Odzimek.

- Il Vescovo Adam Smigielski, S.D.B., di Sosnowiec, con l'Ausiliare Piotr Skucha.

Sabato 26 novembre, il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- S.E. Vsevolod, Arcivescovo di Scopelos (Chiesa Ortodossa Ucraina negli Stati Uniti d'America), e Seguito.

- Tredici Presuli della Conferenza Episcopale della Polonia, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Jan Tyrawa, di Bydgoszcz.

- L'Arcivescovo Stanislaw Gadecki, di Poznan, con l'Ausiliare Vescovo Grzegorz Balcerek e con l'Arcivescovo emerito Juliusz Paetz.

- Il Vescovo Stanislaw Napierala, di Kalisz.

- L'Arcivescovo Zygmunt Kaminski, di Szczecin-Kamien, con gli Ausiliari Vescovo Jan Galecki e Vescovo Marian Blazej Kruszylowicz, O.F.M.Conv.

- Il Vescovo Kazimierz Nycz, di Koszalin-Kolobrzeg, con l'Ausiliare Pawel Cieslik e con il Vescovo emerito Ignacy Jez.

- Il Vescovo Adam Dyczkowski, di Zielona Góra-Gorzów, con l'Ausiliare Pawel Socha, C.M.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP:AL/.../... VIS 20051128 (210)

venerdì 25 novembre 2005

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 25 NOV. 2005 (VIS). Nel pomeriggio di oggi è in programma che il Santo Padre riceva in udienza il Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.
AP/.../... VIS 20051125 (30)

UNIVERSITÀ CATTOLICA: QUALITÀ RICERCA E FEDELTÀ MAGISTERO


CITTA' DEL VATICANO, 25 NOV. 2005 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha compiuto una visita alla sede romana dell'Università Cattolica del Sacro Cuore per l'inaugurazione dell'Anno Accademico.

La giornata ha avuto inizio con la Santa Messa celebrata dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale della Diocesi di Roma, alla quale hanno assistito studenti di altre sedi dell'Ateneo: Milano, Brescia, Piacenza-Cremona, Campobasso e Roma.

Alle 11:00, nell'Aula Magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia "Agostino Gemelli", la cerimonia è iniziata con un breve discorso del Professor Lorenzo Ornaghi, Rettore dell'Università, seguito da un saluto del Cardinale Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano (Italia), Presidente dell'Istituto di Studi Superiori "Giuseppe Toniolo". Il Padre Gemelli, al quale è intitolata l'Università, affidò proprio all'Istituto Toniolo la fondazione di questa Università Cattolica.

Dopo le parole di saluto rivolte alle autorità accademiche, il Papa ha affermato: "Trovandoci qui insieme, illustri e cari amici, non possiamo non pensare ai momenti carichi di trepidazione e di commozione che abbiamo vissuto durante gli ultimi ricoveri di Giovanni Paolo II in questo Policlinico. In quei giorni verso il 'Gemelli' era rivolto da ogni parte del mondo il pensiero dei cattolici e non solo. Dalle sue stanze di ospedale il Papa ha impartito a tutti un insegnamento impareggiabile sul senso cristiano della vita e della sofferenza, testimoniando in prima persona la verità del messaggio cristiano. Desidero, pertanto, rinnovare l'espressione del grato apprezzamento mio e di innumerevoli persone per le cure premurose offerte al Santo Padre".

Ricordando che l'Università Cattolica del Sacro Cuore conta circa quarantamila iscritti, Benedetto XVI si è chiesto: "Come ne escono? Quale cultura hanno incontrato, assimilato, elaborato? Ecco la grande sfida, (...) dar vita ad un'autentica Università cattolica, che eccella per la qualità della ricerca e dell'insegnamento e al tempo stesso per la fedeltà al Vangelo e al magistero della Chiesa".

"L'Università cattolica" - ha proseguito il Pontefice - "è perciò un grande laboratorio in cui, secondo le diverse discipline, si elaborano sempre nuovi percorsi di ricerca in un confronto stimolante tra fede e ragione che mira a ricuperare la sintesi, (...) una sintesi contestata purtroppo da correnti importanti della filosofia moderna. (...) Le questioni fondamentali dell'uomo - come vivere e come morire - appaiono così escluse dall'ambito della razionalità e sono lasciate alla sfera della soggettività. Di conseguenza scompare, alla fine, la questione che ha dato origine all'università - la questione del vero e del bene - per essere sostituita dalla questione della fattibilità. Ecco allora la grande sfida delle Università cattoliche: fare scienza nell'orizzonte di una razionalità diversa da quella oggi ampiamente dominante, secondo una ragione aperta al trascendente, a Dio".

Benedetto XVI ha esortato i professori e gli studenti con queste parole: "Pertanto, cari amici, con rinnovata passione per la verità e per l'uomo gettate le reti al largo, nell'alto mare del sapere, confidando nella parola di Cristo, anche quando succede di sperimentare la fatica e la delusione del non avere 'pescato' nulla. Nel vasto mare della cultura Cristo ha sempre bisogno di 'pescatori di uomini', cioè di persone di coscienza e ben preparate che mettano le loro competenze professionali al servizio del Regno di Dio. Anche il lavoro di ricerca all'interno dell'Università, se svolto in una prospettiva di fede, fa già parte di questo servizio al Regno e all'uomo!".

Al termine del discorso, il Papa ha ricordato l'"Istituto Scientifico Internazionale Paolo VI di ricerca sulla fertilità e infertilità umana per una procreazione responsabile", fondato nel novembre 2000, che è "esempio eloquente di quella sintesi tra verità e amore che costituisce il centro vitale della cultura cattolica".

Il Santo Padre ha inoltre sottolineato che l'Istituto "nato per rispondere all'appello lanciato dal Papa Paolo VI nell'Enciclica 'Humanae vitae', si propone di dare una base scientifica sicura sia alla regolazione naturale della fertilità umana che all'impegno di superare in modo naturale l'eventuale infertilità. Facendo mio il grato apprezzamento del mio venerato Predecessore per questa iniziativa scientifica, auspico che essa possa avere il necessario sostegno nella prosecuzione della sua importante attività di ricerca".

Infine il Papa ha preso congedo dalle autorità accademiche e dagli studenti ed è rientrato in autovettura in Vaticano.
BXVI-VISITA UNIVERSITÀ/.../GEMELLI VIS 20051125 (690)

giovedì 24 novembre 2005

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 24 NOV. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina, in udienze separate:

- Nove Presuli della Conferenza Episcopale della Polonia, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo Marian Golebiewski, di Wroclaw, con l'Ausiliare Vescovo Edward Janiak e con l'Arcivescovo emerito Cardinale Henryk Roman Gulbinowicz.

- Il Vescovo Stefan Cichy, di Legnica, con l'Ausiliare Vescovo Stefan Regmunt e con il Vescovo emerito Tadeusz Rybak.

- Il Vescovo Ignacy Dec, di Swidnica.

- L'Arcivescovo Tadeusz Goclowski, C.M., di Gdansk, con l'Ausiliare Vescovo Ryszard Kasyna.

- L'Arcivescovo André Gaumond, di Sherbrooke (Canada), Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Canada, con il Vice Presidente, Arcivescovo Vernon James Weisgerber, di Winnipeg e con il Segretario Generale, Monsignor Mario Paquette, P.H.

Nel pomeriggio di oggi è in programma che il Santo Padre riceva in udienze separate nove Presuli della Conferenza Episcopale della Polonia, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Jan Bernard Szlaga, di Pelplin.

- Il Vescovo Andrzej Wojciech Suski, di Torun, con l'Ausiliare Vescovo Józef Szamocki.

- L'Arcivescovo Henryk Muszynski, di Gniezno, con l'Ausiliare Vescovo Wojciech Polak e con il già Ausiliare Arcivescovo Szczepan Wesoly.

- Il Vescovo Wieslaw Alojzy Mering, di Wloclawek, con l'Ausiliare Vescovo Stanislaw Gebicki e con il Vescovo emerito Bronislaw Dembowski.
AL:AP/... VIS 20051124 (220)

CONCERTO DI NATALE DEDICATO ALLE MISSIONI D'ORIENTE


CITTA' DEL VATICANO, 24 NOV. 2005 (VIS). Sabato 3 dicembre, alle 18:00, nell'Aula Paolo VI in Vaticano, si svolgerà il tradizionale Concerto di Natale che quest'anno sarà dedicato alle missioni d'Oriente.

"L'evento musicale" - si legge in un Comunicato Stampa - "si propone quest'anno di sensibilizzare il grande pubblico al tema della vocazione missionaria della Chiesa e di raccogliere fondi per sostenere le Missioni nell'Est asiatico", dato che "il 2006 è stato proclamato 'Anno Saveriano' in onore del Patrono delle Missioni, San Francesco Saverio, del quale ricorre il quinto centenario della nascita, e il concerto ne segna ufficialmente l'apertura".

"Il programma del concerto ospiterà alcuni brani inediti di un musical sulla vita del santo, 'Xavier - sognando la Cina'", in ricordo dell'ultimo viaggio che il Santo gesuita intraprese alla volta della Cina, che non riuscì mai a raggiungere, perché ammalatosi, morì nell'isola di Sancián, a 100 km da Hong Kong, il 3 dicembre 1552.

"Gli artisti che si avvicenderanno sul palcoscenico, nel segno dell'incontro tra le diversità di paesi, culture, religioni, esperienze di vita, ideali, generi e stili musicali, arriveranno da tutto il mondo per sottolineare, una volta di più, l'universalità della Chiesa".
.../CONCERTO NATALE IN VATICANO/... VIS 20051124 (190)

DIALOGO FRA LE CULTURE, FATTORE CHIAVE DI SVILUPPO


CITTA' DEL VATICANO, 24 NOV. 2005 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza un gruppo di rappresentanti degli Stati membri dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Agricoltura e l'Alimentazione (F.A.O.), accompagnati dal Direttore Generale Jacques Diouf, partecipanti ai lavori della XXXIII Conferenza di questa Organizzazione.

"È la prima volta che vi incontro ed è per me l'occasione di conoscere da vicino il vostro lavoro a servizio di un grande ideale: liberare l'umanità dalla fame". Il Santo Padre ha espresso il suo "sincero apprezzamento" per le iniziative che la F.A.O. svolge da sessant'anni "difendendo con competenza e professionalità la causa dell'uomo a partire proprio dal basilare diritto di ogni persona ad essere 'libera dalla fame'".

Successivamente il Santo Padre ha sottolineato il contrasto fra i progressi tecnologici e scientifici e la crescita continua della povertà nel mondo ed ha formulato l'auspicio che l'esperienza accumulata dalla F.A.O. in questi anni possa "aiutare a far emergere una metodologia atta ad affrontare con successo la lotta alla fame e alla povertà con quel concreto realismo che ispira gli interventi".

La F.A.O., ha detto ancora Benedetto XVI, "in questi anni, ha scelto di aprire nuovi orizzonti all'attività di cooperazione individuando nel 'dialogo tra le culture' un mezzo capace di favorire migliori condizioni di sviluppo e di sicurezza alimentare. Oggi più che mai c'è bisogno di strumenti in grado di vincere le ricorrenti tentazioni di conflitto tra diverse visioni culturali, etniche e religiose. Occorre fondare i rapporti internazionali sul rispetto della persona e dei principi cardine della convivenza, sulla fedeltà ai patti. (...) Occorre riconoscere che il progresso tecnico, pur necessario, non è tutto; vero progresso è solo quello che salvaguarda la dignità dell'essere umano nella sua interezza e consente ad ogni popolo di condividere le proprie risorse spirituali e materiali, a beneficio di tutti".

"In questo contesto" - ha proseguito il Pontefice - "vorrei ricordare quanto sia importante aiutare le comunità indigene, troppo spesso oggetto di indebite appropriazioni finalizzate al profitto. (...) Non va poi dimenticato che mentre alcune aree vengono sottoposte a misure e controlli internazionali, milioni di persone sono condannate alla fame, fino al rischio della vita, in zone dove sono in atto sanguinosi conflitti dimenticati dall'opinione pubblica perché ritenuti interni o etnici e tribali".

Il Papa ha affermato che l'iniziativa della F..O, di convocare i suoi Stati membri per discutere della riforma agraria e dello sviluppo rurale infonde "rinnovata fiducia". "Si tratta di un ambito non nuovo e verso il quale la Chiesa ha da sempre rivolto la sua attenzione preoccupandosi in particolare dei piccoli agricoltori rurali che rappresentano una parte rilevante della popolazione attiva, specialmente nei Paesi in via di sviluppo". Per promuovere lo sviluppo "forse una strada da percorrere potrebbe essere quella di assicurare alle popolazioni rurali le risorse e gli strumenti indispensabili ad iniziare dai mezzi di formazione e di educazione insieme a strutture organizzative che tutelino la piccola azienda agricola familiare e le forme cooperative".

Infine Papa Benedetto, ricordando che tra pochi giorni inizieranno a Hong Kong i negoziati riguardanti il commercio internazionale e i prodotti agricoli, ha affermato: "La Santa Sede auspica che a prevalere, responsabilmente, sia il senso di solidarietà verso chi è più svantaggiato e che si abbandonino interessi locali e logiche di potenza. Non si può dimenticare che la vulnerabilità del mondo rurale ha ripercussioni sulla sussistenza individuale e delle famiglie dei piccoli agricoltori, se è loro negato l'accesso al mercato". Il Papa ha ribadito infine "Per questo va anche sostenuto il ruolo della donna rurale, come pure vanno assicurati ai fanciulli, oltre alla nutrizione, gli elementi di base per la loro educazione".
AC/F.A.O./DIOUF VIS 20051124 620)

mercoledì 23 novembre 2005

ARCIVESCOVO FOLEY: CINEMA AL SERVIZIO DELL'ESSERE UMANO


CITTA' DEL VATICANO, 23 NOV. 2005 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, l'Arcivescovo John P. Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha inaugurato, presso l'Università di Roma Tre, il IX Convegno Internazionale su Cinema e Spiritualità (22-23 novembre), sul tema: "La tentazione di credere".

Riferendosi al tema del Convegno, l'Arcivescovo ha affermato che: "Abbandonarsi alla tentazione di credere significa incamminarsi verso la faticosa ricerca della Verità, in un mondo come quello attuale nel quale si passa dall'indifferenza religiosa all'estremismo religioso, significa rispondere a Dio, nonostante l'umana incredulità mai del tutto sconfitta, significa fare un atto di coraggio, un salto di qualità a livello esistenziale".

Il Presidente del Pontificio Consiglio ha ricordato che "la tentazione di credere" in alcune produzioni cinematografiche "ha dato vita ad un dialogo tra l'uomo e Dio, capace di suscitare nello spettatore profondi spunti di riflessione, mettendolo a confronto con la sua più intima identità e con il suo prossimo".

"I grandi registi sanno raccontare le storie di uomini e donne di ogni tempo e cultura agli uomini e alle donne di oggi, facendo da eco ad esperienze personali di grande intensità. E proprio questa preziosa potenzialità del cinema mi spinge ad auspicare che esso continui a mettersi al servizio dell'uomo, per guidarlo ad una comprensione spirituale della propria esistenza".

L'Arcivescovo Foley ha sottolineato infine che: "Il cinema ha percorso oltre cento anni, ma continua a stupirci, a farci riflettere, a rimetterci in discussione, attraverso la magistrale arte di tutti quegli autori che hanno voluto condividere la loro esperienza spirituale con lo spettatore".
.../CINEMA:SPIRITUALITÀ/FOLEY VIS 20051123 (260)

LETTERA AGLI EFESINI: GRANDIOSO AFFRESCO STORIA SALVEZZA


CITTA' DEL VATICANO, 23 NOV. 2005 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale odierna, tenutasi in Piazza San Pietro, all'inno di apertura della Lettera agli Efesini che appartiene "al genere delle 'berakot', cioè le 'benedizioni' che già appaiono nell'Antico Testamento e che avranno un'ulteriore diffusione nella tradizione giudaica".

"Si tratta, quindi" - ha spiegato il Papa - "di un costante filo di lode che sale a Dio, che nella fede cristiana è celebrato come 'Padre del Signore nostro Gesù Cristo'. È per questo che, nella nostra lode innica, centrale è la figura di Cristo, nella quale si svela e si compie l'opera di Dio Padre".

Il Santo Padre ha fatto riferimento ai tre verbi principali del Cantico di San Paolo, il primo dei quali è "scegliere". "Dio 'ci ha scelti in lui': è la nostra vocazione alla santità e alla filiazione adottiva e quindi alla fraternità col Cristo. (...) Il secondo verbo (...) designa il dono della grazia. (...) La grazia che il Padre dona a noi nel Figlio unigenito è, quindi, epifania del suo amore che ci avvolge e ci trasforma".

"Ed eccoci al terzo verbo fondamentale del Cantico paolino: esso ha per oggetto sempre la grazia divina che è stata 'abbondantemente riversata' in noi. Siamo, dunque, davanti a un verbo di pienezza, potremmo dire - stando al suo tenore originario - di eccesso, di donazione senza limiti e riserve".

"Giungiamo così nella profondità infinita e gloriosa del mistero di Dio, aperto e svelato per grazia a chi è stato chiamato per grazia e per amore. (...) Il 'Mistero della volontà' divina ha un centro che è destinato a coordinare tutto l'essere e tutta la storia conducendoli alla pienezza voluta da Dio: è 'il disegno di ricapitolare in Cristo tutte le cose'".

"Siamo, dunque" - ha proseguito il Pontefice - "di fronte a un grandioso affresco della storia della creazione e della salvezza che vorremmo ora meditare e approfondire attraverso le parole di Sant'Ireneo. (...) La fede cristiana, egli afferma, riconosce che 'vi è un solo Dio Padre e un solo Cristo Gesù, nostro Signore (...). Per questo 'il Verbo di Dio' (...) ricapitola in sé la sua antica creatura, che è l'uomo, per uccidere il peccato, distruggere la morte e vivificare l'uomo. E per questo le sue opere sono vere".

Al termine dell'Udienza, il Santo Padre ha salutato "i rappresentanti della 'Consulta Nazionale Antiusura', che ricordano il 10° anniversario della sua costituzione. Cari amici, la vostra presenza così numerosa mi offre l'opportunità di esprimere il mio vivo apprezzamento per la coraggiosa e generosa opera che svolgete in favore di famiglie e persone colpite dalla deplorevole piaga sociale dell'usura. Auspico che in molti si pongano al vostro fianco per sostenere il vostro encomiabile impegno sul piano della prevenzione, della solidarietà e della educazione alla legalità".

Infine il Papa ha rivolto parole di saluto ai pellegrini polacchi ricordando la celebrazione dedicata alle congregazioni contemplative ed ha detto: "È una grande ricchezza della Chiesa. Ringraziamo le monache e i monaci per la loro preghiera e per il taciturno accompagnamento al movimentato mondo".
AG/LETTERE EFESINI/... VIS 20051123 (530)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 23 NOV. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Monsignor Dodë Gjergji, Vescovo di Sapë (superficie: 2.544; popolazione: 200.000; cattolici: 90.000; sacerdoti: 14; religiosi: 55), Albania. Il Vescovo eletto è nato a Stublla (Kosovo, Jugoslavia), nel 1963 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1989. È stato finora Amministratore Apostolico della medesima Diocesi e Segretario Generale della Conferenza Episcopale Albanese.

- Il Padre Ottavio Vitale, RCJ, Vescovo di Lezhë (superficie: 750; popolazione: 120.000; cattolici: 85.000; sacerdoti: 13; religiosi: 24), Albania. Il Vescovo eletto è nato a Grottaglie (Taranto), nel 1959 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1992. È stato finora Amministratore Apostolico della medesima Diocesi.

- Il Padre Cristoforo Palmieri, C.M., Vescovo di Rrëshen (superficie: 3.463; popolazione: 240.000; cattolici: 57.000; sacerdoti: 7; religiosi: 21), Albania. Il Vescovo eletto è nato a Bitonto (Bari), nel 1939 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1967. È stato finora Amministratore Apostolico della medesima Diocesi.
NER/.../GJERGJI:VITALE:PALMIERI VIS 20051123 (180)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 NOV. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto al termine dell'Udienza Generale:

- L'Arcivescovo Diego Causero, Nunzio Apostolico nella Repubblica Ceca.

- L'Arcivescovo Giovanni d'Aniello, Nunzio Apostolico nella Repubblica Democratica del Congo.

- L'Arcivescovo Martin Vidovic, Nunzio Apostolico in Bielorussia.
AP/.../... VIS 20051123 (50)

martedì 22 novembre 2005

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 22 NOV. 2005 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha eretto la Diocesi di Ba Ria (Viet Nâm), con territorio dismembrato dalla Diocesi di Xuân Lôc, rendendola suffraganea della Sede Metropolitana di Thành-Phô Hô Chi Minh.

- Ha nominato il Vescovo Thomas Nguyên Vân Trâm, finora Ausiliare di Xuân Lôc (Viet Nâm) primo Vescovo di Ba Ria (superficie: 1.975; popolazione: 908.622; cattolici: 224.474; sacerdoti: 91; religiosi: 598), Viet Nâm.
ECE:NER/.../... VIS 20051122 (70)

V CENTENARIO FONDAZIONE GUARDIA SVIZZERA PONTIFICIA


CITTA' DEL VATICANO, 22 NOV. 2005 (VIS). Oggi è stato presentato presso la Sala Stampa della Santa Sede il programma delle manifestazioni commemorative del Quinto centenario della Fondazione della Guardia Svizzera Pontificia, il corpo militare in funzione più antico del mondo. Alla Conferenza Stampa hanno partecipato il Colonnello Elmar Theodor Mäder, Comandante della Guardia Svizzera Pontificia ed il Dottor Pier Paolo Francini, Capo Ufficio dell'Ufficio Filatelico e Numismatico del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

Riassumendo la storia della fondazione del Corpo, il Colonnello Mäder ha ricordato che Papa Giulio II (1503-1513) voleva poter contare su una guardia del corpo che lo avrebbe tutelato nei momenti critici e che avrebbe rappresentato il nucleo permanente di un esercito più vasto da formare in caso di bisogno. Giulio II scelse gli svizzeri tenendo conto della loro tradizione nazionale, dell'alto numero di fanti a pagamento disponibili nel paese e soprattutto del rispetto per la Chiesa che caratterizzava i Cantoni svizzeri. Con la Bolla del 21 giugno 1505, Giulio II comunicava agli Stati 'Confoederatis Superioris Alemanniae' di aver dato incarico al Prelato di anticamera Peter von Hertenstein, di reclutare duecento soldati svizzeri da condurre a Roma sotto il comando del Capitano Kaspar von Silenen. Un primo contingente di 150 membri attraversò le Alpi e le regioni italiane di Lombardia e Toscana entrando a Roma il 22 gennaio 1506.

"In occasione del V Centenario della detta Bolla di Giulio II" - ha precisato il Comandante della Guardia Svizzera Pontificia - "il Santo Padre Benedetto XVI ha scritto nel giugno dell'anno scorso una lettera al Presidente della Conferenza Episcopale Svizzera e a tutte le Guardie Svizzere, quelle attive e le ex-guardie" dove ricorda "la fondazione della Guardia, l'eroico sacrificio nel Sacco di Roma" (1527) ed esprime alle Guardie "la Sua sentita riconoscenza per la loro fedeltà secolare".

"I nostri festeggiamenti" - ha spiegato il Colonnello Mäder - "devono tener conto del fatto che le ex-guardie svizzere si sentono ancora legate alla Guardia. I festeggiamenti devono includere la nostra patria così come l'Italia, il Vaticano e la Città di Roma".

Le manifestazioni del V Centenario avranno inizio il 21 gennaio 2006 con un ricevimento di gala la vigilia dell'anniversario ed una Santa Messa nella Cappella Sistina il giorno 22 gennaio, presieduta dal Cardinale Segretario di Stato. Un picchetto d'onore in Piazza San Pietro in occasione della preghiera dell'Angelus e della Benedizione Apostolica del Santo Padre ricorderà lo storico arrivo della prime guardie.

Il 29 marzo sarà inaugurata nel Braccio di Carlo Magno (Colonnato del Bernini) l'esposizione dal titolo "Guardia Svizzera Pontificia, 500 anni - storia - arte - vita" che presenterà i differenti aspetti del passato e della attuale vita quotidiana della Guardia.

Il 7 aprile un centinaio di Guardie Svizzere intraprenderà, partendo da Bellinzona, capitale del Cantone Svizzero Ticino, una marcia commemorativa con diverse tappe. Il percorso si snoderà prevalentemente lungo la via Francigena, antica strada di pellegrinaggi e via di commercio, verso la Città Eterna. La marcia si concluderà a Roma il 4 maggio. Come 500 anni fa, le Guardie attraverseranno la città, dove saranno accolti dalle autorità del Comune di Roma e marceranno fino a Piazza San Pietro. Successivamente sarà deposta una corona in Piazza dei Protomartiri Romani per ricordare le Guardie Svizzere cadute in difesa del Pontefice durante il Sacco di Roma (1527). Alle 16:30 si terrà eccezionalmente in Piazza San Pietro il giuramento delle nuove reclute e in tarda serata si terrà uno spettacolo di fuochi d'artificio su Castel Sant'Angelo.

Le manifestazioni del mese di maggio comprenderanno tre importanti eventi musicali che si svolgeranno nell'Aula Paolo VI. Il 3 maggio un concerto di musica popolare della Swiss Army Concert Band. Il 4 maggio i cori uniti della scuola cantonale di Olten, in collaborazione con la Swiss Army Concert Band interpreteranno l'oratorio "Nicolas de Flue" del compositore svizzero Arthur Honegger, con testi di Denis de Rougemont. Il 5 maggio il Coro dell'orchestra del Collegium Musicum e i solisti della Scuola Superiore di Musica di Lucerna, il Coro della Cattedrale di Friburgo e del Vokalensemble 80 del Cantone di Schwitz eseguiranno il "Carmen Saeculare" del Padre Theo Flury, O.S.B.

Domenica 7 maggio, al termine della recita dell'Angelus in Piazza San Pietro, si terrà un concerto della Swiss Army Concert Band.

Il Dottor Pier Paolo Francini ha presentato l'emissione di francobolli vaticani dedicati al cinquecentenario della Fondazione della Guardia Svizzera Pontificia.

"Per la prima volta" - ha precisato il Dottor Francini - "è stata realizzata una emissione congiunta di una serie di francobolli Svizzera -- Città del Vaticano". La serie è stata realizzata dall'artista svizzero ed ex Guardia Svizzera Rudolf Mirer.

Infine il Direttore del Museo Filatelico e Numismatico del Governatorato ha annunciato l'emissione di una moneta commemorativa vaticana da 2 euro, in programma nel primo semestre del 2006, che sarà dedicata al Corpo della Guardia Svizzera Pontificia, nel V centenario della sua fondazione.

Il Comandante Mäder ha precisato a sua volta che la Confederazione Elvetica ha emesso una moneta d'oro per commemorare il V Centenario ideata dall'artista Rudolf Mirer. In occasione della marcia commemorativa da Bellinzona a Roma, saranno coniate due monete: una d'oro, con l'immagine di Papa Giulio II e un'altra d'argento con l'effigie di Benedetto XVI. Inoltre, ha concluso il Comandante, si prevede la coniazione di una medaglia ufficiale della Santa Sede come onorificenza alle Guardie in servizio.
.../GUARDIA SVIZZERA/MAEDER VIS 20051122 (910)

lunedì 21 novembre 2005

LETTERA APOSTOLICA MOTU PROPRIO BASILICHE DI ASSISI


CITTA' DEL VATICANO, 19 NOV. 2005 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha emanato con il Motu proprio "De Basilicis Sancti Francisci et Sanctae Mariae Angelorum", nuove disposizioni circa le Basiliche di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli, ad Assisi, la prima affidata all'Ordine dei Frati Minori Francescani Conventuali e la seconda all'Ordine Francescano dei Frati Minori.

Il Papa ricorda la fama della Basilica di San Francesco "che conserva e custodisce le spoglie mortali del Serafico Santo" e di Santa Maria degli Angeli "che racchiude in sé la insigne chiesetta della Porziuncola" e sottolinea che: "I Romani Pontefici (...) hanno sempre avuto singolari vincoli e speciale sollecitudine per questi due Templi Maggiori francescani (...) e li hanno voluti finora soggetti direttamente alla loro giurisdizione".

"Lungo i secoli" - si legge ancora nel Motu proprio - "i Frati Conventuali ed i Frati Minori con la loro sollecita opera e la loro testimonianza hanno tenuto vivo lo spirito ed il carisma di San Francesco, diffondendo nel mondo intero il suo messaggio evangelico di pace, di fraternità e di bene".

"Considerata l'esigenza di realizzare una più efficace intesa tra le attività che si svolgono" nelle due Basiliche e la pastorale diocesana, regionale e nazionale, il Papa scrive: "ci è parso utile modificare l'attuale disciplina giuridica, così come regolata dal nostro venerato Predecessore, Papa Paolo VI (...) aggiornandone le norme alle odierne necessità".

"Alla Basilica di San Francesco e all'annesso Sacro Convento, come anche alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, assegniamo come Nostro Legato un Cardinale di Santa Romana Chiesa, il quale, pur non godendo di giurisdizione, avrà il compito di perpetuare con la sua autorità morale gli stretti vincoli di comunione tra i luoghi sacri alla memoria del Poverello e questa Sede Apostolica. Egli potrà impartire la Benedizione Papale nelle celebrazioni che presiederà in occasione delle maggiori solennità liturgiche".

"Il Vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino d'ora innanzi avrà la giurisdizione prevista dal diritto sulle chiese e sulle case religiose per quanto riguarda tutte le attività pastorali svolte dai Padri Conventuali della Basilica di San Francesco e dai Frati Minori di Santa Maria degli Angeli".

"I Padri Francescani, Conventuali e Minori, per tutte le iniziative che hanno risvolti pastorali, dovranno pertanto chiedere ed ottenere il consenso del Vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino. Questi, poi, sentirà il parere del Presidente della Conferenza Episcopale Umbra per le iniziative che hanno riflessi sulla Regione umbra o della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana per quelle a più ampio raggio".

"Quanto alla celebrazione dei sacramenti nelle Basiliche suddette valgono le norme del Codice di diritto canonico e quelle vigenti nella Diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino".

Il Santo Padre conclude il Motu proprio, datato 9 novembre, anniversario della Dedicazione della Basilica Lateranense, con queste parole: "Esorto quindi i Figli di San Francesco, cui sono affidate le due menzionate Basiliche, ad attenersi con generosa disponibilità alle norme esposte in questo 'Motu proprio' in spirito di sincera comunione con il Vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino e, per suo tramite, con la Conferenza episcopale regionale e con quella nazionale".
MP/BASILICHE ASSISI/... VIS 20051121 (540)

DIGNITÀ DELL'UOMO NON DIMINUISCE PER DIFETTI GENETICI


CITTA' DEL VATICANO, 19 NOV. 2005 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i partecipanti alla XX Conferenza Internazionale promossa dal Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, tenutasi in Vaticano dal 17 al 19 novembre, che quest'anno verteva sul tema: "Il genoma umano".

Il Papa ha rilevato che oggi, nell'ambito dei nuovi apporti della scienza medica, è offerta alla Chiesa la possibilità "di svolgere una preziosa opera di illuminazione delle coscienze, per far sì che ogni nuova scoperta scientifica possa servire al bene integrale della persona, nel costante rispetto della sua dignità".

"Il credente" - ha affermato il Santo Padre - "sa bene che il Vangelo ha una sintonia intrinseca con i valori inscritti nella natura umana. L'immagine di Dio è così profondamente impressa nell'animo dell'uomo che difficilmente la voce della coscienza può essere messa del tutto a tacere. (...) Anche uomini che non si riconoscono più come membri della Chiesa o che hanno perduto addirittura la luce della fede restano comunque attenti ai valori umani ed ai contributi positivi che il Vangelo può apportare al bene personale e sociale".

Benedetto XVI ha sottolineato che gli uomini del nostro tempo "sono in grado di ben comprendere come la dignità dell'uomo non si identifichi con i beni del suo DNA e non diminuisca per l'eventuale presenza di diversità fisiche o di difetti genetici. Il principio di 'non discriminazione' sulla base di fattori fisici o genetici è profondamente entrato nelle coscienze ed è formalmente enunciato nelle Carte sui diritti dell'uomo. Tale principio ha la sua fondazione più vera nella dignità insita in ogni uomo per il fatto di essere creato ad immagine e somiglianza di Dio. L'analisi serena dei dati scientifici, peraltro, porta a riconoscere la presenza di tale dignità in ogni fase della vita umana, a cominciare dal primo momento della fecondazione".

Ribadendo che: "La Chiesa annuncia e propone queste verità non soltanto con l'autorità del Vangelo, ma anche con la forza derivante dalla ragione", il Santo Padre ha affermato: "Occorre infatti guardarsi dai rischi di una scienza e di una tecnologia che si pretendano completamente autonome nei confronti delle norme morali inscritte nella natura dell'essere umano".

Successivamente il Papa ha sottolineato la necessità di "dare nuovo slancio alla pastorale della salute", attraverso "un rinnovamento e un approfondimento della proposta pastorale stessa, che tenga conto dell'aumentata mole di conoscenze diffuse dai media nella società e del più alto livello di istruzione delle persone a cui ci si rivolge".

"Non si può trascurare il fatto che, sempre più spesso, su problemi anche scientificamente qualificati e difficili, non soltanto i legislatori, ma gli stessi cittadini sono chiamati ad esprimere il loro pensiero. Se manca un'istruzione adeguata, anzi una formazione adeguata delle coscienze, facilmente possono prevalere, nell'orientamento dell'opinione pubblica, falsi valori o informazioni deviate".

Benedetto XVI ha concluso il suo discorso facendo riferimento al campo delle applicazioni della genetica nel quale "si richiede una formazione delle coscienze approfondita e chiara. Le odierne scoperte scientifiche toccano la vita delle famiglie, impegnandole in scelte impreviste e delicate, che occorre affrontare con responsabilità. La pastorale nel campo della salute ha quindi bisogno di consulenti formati e competenti".
AC/GENOMA UMANO/... VIS 20051121 (530)

VISITA AL SANTO PADRE DEL PRESIDENTE BERLUSCONI


CITTA' DEL VATICANO, 19 NOV. 2005 (VIS). Padre Ciro Benedettini, C.P., Vice Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato a fine mattinata, la seguente dichiarazione:

"Stamani, 19 novembre 2005, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Onorevole Silvio Berlusconi. Successivamente, l'illustre Ospite ha reso visita al Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato".

"Nel corso dei cordiali colloqui, vi è stato uno scambio di opinioni sui problemi bilaterali fra Stato e Chiesa in Italia ed è stata riaffermata la comune volontà di collaborazione fra le Parti, nel solco dei Patti Lateranensi".

"La visita del Capo del Governo Italiano ha poi permesso alcune reciproche informazioni sull'attuale situazione internazionale".
OP/STATO:CHIESA/BERLUSCONI VIS 20051121 (130)

GIOVANNI PAOLO II ARRICCHÌ IL CONCETTO DI PERSONA UMANA


CITTA' DEL VATICANO, 21 NOV. 2005 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in visita alla Casina di Pio IV nei Giardini Vaticani, dove hanno sede la Pontificia Accademia delle Scienze, presieduta dal Professor Nicola Cabibbo e la Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, presieduta dalla Professoressa Mary Ann Glendon.

Ricordando che la Pontificia Accademia delle Scienze Sociali celebra la XI Sessione Plenaria sul tema: "Il concetto di persona nelle scienze sociali", il Santo Padre ha affermato che: "Gli esseri umani sono parte della natura e, tuttavia, come liberi soggetti che hanno valori morali e spirituali, essi trascendono la natura. Questa realtà antropologica è una parte integrale del pensiero cristiano, e risponde direttamente ai tentativi di abolire i confini fra scienze umane e scienze naturali, sovente proposti nella società contemporanea".

"Intesa correttamente" - ha proseguito il Pontefice - "questa realtà offre una profonda risposta alle domande che si pongono oggi relative alla condizione dell'essere umano. È un tema che deve continuare ad essere parte del dialogo con la scienza".

Benedetto XVI ha sottolineato che: "Secondo il disegno di Dio, le persone non possono essere separate dalla dimensione fisica, psicologica e spirituale della natura umana. Anche se le culture cambiano nel tempo, sopprimere o ignorare la natura che esse asseriscono di 'coltivare' può avere serie conseguenze. Ugualmente, gli individui potranno trovare la loro autentica realizzazione quando accettano gli elementi genuini della natura che li costituisce come persone".

"Il concetto di persona" - ha detto ancora il Papa - "continua a portare una profonda comprensione del carattere unico e della dimensione sociale di ogni essere umano. Ciò è particolarmente vero nelle istituzioni legali e sociali, dove la nozione di 'persona' è fondamentale. Qualche volta, tuttavia, anche quando ciò viene riconosciuto nelle dichiarazioni internazionali e negli statuti giuridici, certe culture, specialmente quando non profondamente toccate dal Vangelo, rimangono fortemente influenzate da ideologie centrate sul gruppo o da una visione della società individualista e secolarista. La dottrina sociale della Chiesa Cattolica, che pone la persona umana alla base dell'ordine sociale, può offrire un grande contributo alla considerazione contemporanea dei temi sociali".

Ricordando Giovanni Paolo II, il Papa ha sottolineato che egli "arricchì ed estese il concetto di persona nelle sue Encicliche e in altri scritti. Questi testi rappresentano un patrimonio da ricevere, raccogliere ed assimilare con attenzione, particolarmente dalle Pontificie Accademie".

Al termine del suo discorso, Benedetto XVI ha detto: "È perciò con gratitudine che colgo questa occasione per scoprire la scultura di Papa Giovanni Paolo II, e due iscrizioni commemorative. Esse ci ricordano il particolare interesse del Servo di Dio per l'opera delle Accademie, specialmente la Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, da lui fondata nel 1994. Esse indicano anche il suo desiderio di raggiungere, in un dialogo di salvezza, il mondo della scienza e della cultura, un desiderio che è affidato in particolare alle Pontificie Accademie".
AC/PERSONA/ACAD:ACAD-SS VIS 20051121 (490)

IL PAPA RICORDA I MARTIRI MESSICANI BEATIFICATI OGGI

CITTA' DEL VATICANO, 20 NOV. 2005 (VIS). Dopo l'Angelus, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto parole di saluto ai Vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e laici che questa domenica hanno partecipato, nello Stadio Jalisco di Guadalajara (Messico), alla Beatificazione di tredici martiri della persecuzione religiosa del secolo scorso in questo Paese. Tre erano sacerdoti e dieci laici. La cerimonia è stata presieduta dal Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.

Ricordando i nomi dei martiri: Anacleto González Flores e sette compagni, José Trinidad Rangel, Andrés Solá Molist, Leonardo Pérez, Darío Acosta Zurita e il giovane di 14 anni José Sánchez del Rio, il Papa ha sottolineato che "essi hanno affrontato il martirio per difendere la loro fede cristiana".

"In questa Solennità di Cristo Re dell'Universo, che invocarono nel momento supremo di dare la propria vita" - ha detto il Santo Padre - "i nuovi Beati sono per noi un esempio permanente ed uno stimolo a dare testimonianza coerente della nostra fede nella società attuale".

Ricordando che domani, 21 novembre, memoria liturgica della Presentazione di Maria Santissima al tempio, si celebra la Giornata 'pro orantibus', cioè per le comunità religiose di vita contemplativa, il Papa ha detto: "A nome di tutta la Chiesa, esprimo gratitudine a quanti consacrano la loro vita alla preghiera nella clausura, offrendo un'eloquente testimonianza del primato di Dio e del suo Regno. Esorto ad essere loro vicini con il nostro sostegno spirituale e materiale"

Rivolgendosi ai pellegrini di lingua francese riuniti in Piazza San Pietro, il Santo Padre ha affermato che: "In questa domenica dedicata alle vittime della strada, affido all'amore del Signore tutte le persone decedute in incidenti stradali, ed anche i numerosi feriti e le loro famiglie. Invito tutti gli automobilisti ad una condotta prudente e responsabile, al fine di lottare efficacemente, con le Autorità, contro questo male sociale e di ridurre il numero delle vittime".
ANG/MARTIRI MESSICO:RELIGIOSE/... VIS 20051121 (320)

ANGELUS: IL REGNO DI CRISTO DONO OFFERTO ALL'UMANITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 20 NOV. 2005 (VIS). Questa mattina, ultima domenica dell'Anno liturgico, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricordato ai pellegrini convenuti in Piazza San Pietro per la recita dell'Angelus, che oggi si celebra la solennità di Cristo Re dell'universo.

"Durante la vita pubblica" - ha detto il Papa - "Gesù inaugurò il nuovo Regno, che 'non è di questo mondo', ed alla fine lo realizzò pienamente con la sua morte e risurrezione. Apparendo risorto agli Apostoli disse: 'Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra': questo potere scaturisce dall'amore, che Dio ha manifestato in pienezza nel sacrificio del suo Figlio. Il Regno di Cristo è dono offerto agli uomini di ogni tempo, perché chiunque crede nel Verbo incarnato 'non muoia, ma abbia la vita eterna".

"Cristo alfa e omega" - ha proseguito il Pontefice - "così si intitola il paragrafo che conclude la prima parte della Costituzione pastorale 'Gaudium et spes' del Concilio Vaticano II, promulgata 40 anni or sono", nella quale "leggiamo: 'Il Signore è il fine della storia umana, il punto focale dei desideri della storia e della civiltà, il centro del genere umano, la gioia d'ogni cuore, la pienezza delle loro aspirazioni'. E così prosegue: 'Nel suo Spirito vivificati e coadunati, noi andiamo pellegrini incontro alla finale perfezione della storia umana, che corrisponde in pieno col disegno del suo amore: 'ricapitolare tutte le cose in Cristo, quelle del cielo come quelle della terra'.

"Alla luce della centralità di Cristo" - ha concluso il Pontefice - "la 'Gaudium et spes' interpreta la condizione dell'uomo contemporaneo, la sua vocazione e dignità, come pure gli ambiti della sua vita: la famiglia, la cultura, l'economia, la politica, la comunità internazionale. È questa la missione della Chiesa ieri, oggi e sempre: annunciare e testimoniare Cristo, perché l'uomo, ogni uomo possa realizzare pienamente la sua vocazione".
ANG/CRISTO RE/... VIS 20051121 (310)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 21 NOV. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

Sabato 19 novembre il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- L'Onorevole Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri Italiano e Seguito.

- Il Signor Pierre Morel, Ambasciatore di Francia, in visita di congedo.

- Il Signor Kiko Argüello, Iniziatore del Cammino Neocatecumenale.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/.../... VIS 20051121 (90)

CONFERENZA STAMPA: QUINTO CENTENARIO GUARDIA SVIZZERA


CITTA' DEL VATICANO, 21 NOV. 2005 (VIS). Domani, martedì 22 novembre, alle 11:30, avrà luogo presso la Sala Stampa della Santa Sede, una Conferenza Stampa di presentazione delle diverse manifestazioni del V Centenario della fondazione della Guardia Svizzera Pontificia e dell'emissione speciale congiunta fra la Città del Vaticano e la Svizzera dei francobolli celebrativi dell'evento.

Alla Conferenza Stampa interverranno il Colonnello Elmar Th. Mäder, Comandante della Guardia Svizzera Pontificia ed il Dottor Pier Paolo Francini, Capo Ufficio dell'Ufficio Filatelico e Numismatico del Governatorato della Città del Vaticano.
OP/CENTENARIO GUARDIA SVIZZERA/... VIS 20051121 (100)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 21 NOV. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Sacerdote Jean-Marie Le Vert, finora Responsabile della Casa delle Vocazioni dell'Arcidiocesi di Tours (Francia), Vescovo Ausiliare di Meaux (superficie: 5.931; popolazione: 1.213.846; cattolici: 667.615; sacerdoti: 179; religiosi: 434; diaconi permanenti: 28), Francia. Il Vescovo eletto è nato nel 1959 a Papeete (Tahiti) ed è stato ordinato sacerdote nel 1987.

- L'Arcivescovo Alessandro D'Errico, finora Nunzio Apostolico in Pakistan, Nunzio Apostolico in Bosnia ed Erzegovina.

Sabato 19 novembre è stato reso noto che il Santo Padre:

- Ha nominato l'Arcivescovo Domenico Sorrentino, finora Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino (superficie: 1.142; popolazione: 80.730; cattolici: 78.500; sacerdoti: 204; religiosi: 640: diaconi permanenti: 5), Italia, conservandogli il titolo di Arcivescovo. L'Arcivescovo Sorrentino succede al Vescovo Sergio Goretti, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale delle medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Alejo Zavala Castro, finora Vescovo di Tlapa (Messico), Vescovo di Chilpancingo-Chilapa (superficie: 19.970; popolazione: 900.000; cattolici: 825.000; sacerdoti: 139; religiosi: 186), Messico.
NEA:NN:NER:RE/.../... VIS 20051121 (190)

venerdì 18 novembre 2005

LEGAME SPIRITUALE GIOVANNI PAOLO II NON SI È INTERROTTO


CITTA' DEL VATICANO, 18 NOV. 2005 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nell'Aula Paolo VI, in presenza del Santo Padre Benedetto XVI ha avuto luogo la proiezione del film "Giovanni Paolo II", realizzato dalla "Lux Vide" e dalla RAI con la collaborazione di altre televisioni europee e della CBS degli Stati Uniti d'America.

Al termine della proiezione, il Papa ha ringraziato il Presidente della "Lux Vide", Dottor Ettore Bernabei e quanti hanno collaborato alla realizzazione del lungometraggio che ha inizio con l'attentato del 13 maggio 1981, in Piazza San Pietro.

"La visione di questo film" - ha detto Benedetto XVI - "ha rinnovato in me e penso in quanti hanno avuto il dono di conoscere Giovanni Paolo II il senso di profonda gratitudine a Dio per aver donato alla Chiesa e al mondo un Papa di così elevata statura umana e spirituale".

"Al di là, tuttavia, di ogni valutazione particolare" - ha proseguito il Pontefice - "ritengo che questo film costituisca un ulteriore attestato, l'ennesimo, dell'amore che la gente nutre per Papa Wojtyla e del suo grande desiderio di ricordarlo, di rivederlo, di sentirlo vicino. Al di dà degli aspetti più superficiali ed emotivi di tale fenomeno, vi è certamente un'intima dimensione spirituale, che noi qui in Vaticano constatiamo ogni giorno, vedendo la schiera di pellegrini che si recano a pregare, o anche solo a rendere un rapido omaggio alla sua tomba nelle Grotte Vaticane".

"Quel legame affettivo e spirituale con Giovanni Paolo II, che si è fatto strettissimo nei giorni della sua agonia e della sua morte, non si è interrotto. Non si è più sciolto, perché è un legame tra anime: tra la grande anima del Papa e quelle di innumerevoli credenti; tra il suo cuore di padre e i cuori di innumerevoli uomini e donne di buona volontà, che in lui hanno riconosciuto l'amico, il difensore dell'uomo, della verità, della giustizia, della libertà, della pace. In ogni parte del mondo moltissime persone hanno sopratutto ammirato in lui il coerente e generoso testimone di Dio".
AC/FILM/GIOVANNI PAOLO II VIS 20051118 (350)

IN BREVE


LUNEDÌ 21 NOVEMBRE, IL SANTO PADRE BENEDETTO XVI SI RECHERÀ IN VISITA alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali riunita in questi giorni in Sessione Plenaria sul tema: "La concettualizzazione della persona umana nelle scienze sociali". Il Cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia, esaminerà l'argomento nella prospettiva del magistero della Chiesa, mentre il Cardinale Georges M. Cottier, O.P., l'accademico Rocco Buttiglione ed il Professor Enrico Berti lo esamineranno nella prospettiva filosofica. Il Professor Serge-Christophe Kolm, docente alla "Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales" di Parigi, prenderà in considerazione l'aspetto socio-economico. Nel corso della Sessione Plenaria, la Presidentessa della Pontificia Accademia, Professoressa Mary Ann Glendon e l'accademico Hans Zacher presenteranno il volume "Democrazia a dibattito: il contributo della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali".

L'ARCIVESCOVO JOHN P. FOLEY, PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO delle Comunicazioni Sociali, è intervenuto oggi al Vertice Mondiale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite sulla Società dell'Informazione, in corso a Tunisi (Tunisia). Il Presule ha ricordato che le nuove tecnologie offrono l'opportunità di collegare le regioni più povere e isolate del mondo e di "dar voce a coloro che nel passato sono rimasti inascoltati e dimenticati" ed ha riaffermato che per colmare il "'divario digitale', l'esistente disparità di accesso alla comunicazione digitale fra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo, è necessario lo sforzo congiunto dell'intera comunità internazionale".

"PELLEGRINAGGI E SANTUARI, DONI DEL DIO-AMORE IN ASIA OGGI" è il tema del Secondo Congresso Asiatico di pastorale per i pellegrinaggi e i santuari, promosso dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, in programma a Seul (Corea), dal 21 al 23 novembre prossimo. Al Congresso partecipano circa novanta direttori di pellegrinaggi e rettori di santuari che confronteranno le esperienze al fine di indicare criteri pastorali comuni. Il Cardinale Stephen Fumio Hamao, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti aprirà i lavori del Congresso e parlerà dei santuari "come luoghi privilegiati dove Dio accoglie il suo popolo" e "come luoghi che favoriscono il dialogo ecumenico e interreligioso", specialmente in Asia dove giungono pellegrini di diverse Chiese e comunità ecclesiali, e credenti di varie tradizioni religiose.
.../IN BREVE/... VIS 20051118 (360)

CHIESA NON CERCA PRIVILEGI MA SOLO SVOLGERE SUA MISSIONE


CITTA' DEL VATICANO, 18 NOV. 2005 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Presuli della Conferenza Episcopale della Repubblica Ceca al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

Il Santo Padre ha iniziato il suo discorso affermando che negli incontri con i Vescovi ha potuto conoscere "una Chiesa molto vivace, che si sente chiamata ad essere lievito in una società secolarizzata, ma al contempo interessata, e spesso con nostalgia, al messaggio liberante, anche se esigente, del Vangelo".

"Penso che le devastazioni materiali e spirituali" - ha proseguito il Papa - "del precedente regime abbiano lasciato nei vostri concittadini, ora che hanno riacquistato la piena libertà, l'ansia di recuperare il tempo perduto, proiettandosi in avanti, senza riservare forse una sufficiente attenzione all'importanza dei valori spirituali che danno nerbo e consistenza alle conquiste civili e materiali".

"Le vostre comunità (...) già offrono una solida testimonianza che attira non poche persone anche nel mondo della cultura. È un segno di speranza per la formazione di un laicato maturo, che sappia farsi giusto carico delle proprie responsabilità ecclesiali".

Rendendo grazie a Dio per il clero ed i religiosi della Repubblica Ceca che sono "persone attive e laboriose, disciplinate ed unite", il Papa ha affermato che "Questo quadro che offre motivi di consolazione non deve, però, far dimenticare altri aspetti che suscitano comprensibile preoccupazione. Anzitutto la scarsità di sacerdoti (...) che giustamente vi induce a dedicare una speciale premura alla pastorale vocazionale. Anche da questo punto di vita, l'impegno per la formazione di solide famiglie cristiane si rivela di particolare importanza per la vita della Chiesa".

In merito all'impegno pastorale della parrocchia, il Santo Padre ha sottolineato l'importanza dello "inserimento dei laici nell'attività parrocchiale e la loro introduzione ad una sana e ricca vita liturgica. La comunità cristiana è una realtà di persone con le proprie regole, un corpo vivente che, in Gesù, è nel mondo per testimoniare la forza del Vangelo. Si tratta, quindi, di un insieme di fratelli e sorelle che non hanno obiettivi di potere o di interesse egoistico, ma vivono nella gioia la carità di Dio, che è Amore".

"In tale contesto" - ha detto ancora Papa Benedetto - "lo Stato non dovrebbe avere difficoltà a riconoscere nella Chiesa una controparte che non reca alcun pregiudizio alle sue funzioni a servizio dei cittadini. La Chiesa infatti sviluppa la sua azione nell'ambito religioso, per consentire ai credenti di esprimere la loro fede, senza tuttavia invadere la sfera di competenza dell'autorità civile. (...) Com'è noto, la Chiesa non cerca privilegi ma solo di poter svolgere la sua missione. Quando ad essa viene riconosciuto questo diritto, in realtà è l'intera società che ne trae vantaggio".

Il Santo Padre ha concluso il suo discorso esortando i Vescovi della Repubblica Ceca "a proseguire con fiducia nel dialogo ecumenico. So che esso è intenso, come intenso è pure con tutti i concittadini il dialogo in campo culturale sui fondamentali valori sui quali si regge ogni civile convivenza".
AL/.../REPUBBLICA CECA VIS 20051118 (510)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 18 NOV. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Francis Arinze, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale della Repubblica Ceca in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Pavel Posád, di Litomerice, con il Vescovo emerito Monsignor Josef Koukl.

- Il Vescovo Frantisek Radkovsky, di Plzen.

- Il Vescovo Ladislav Hucko, Esarca Apostolico per i cattolici di rito bizantino residenti nella Repubblica Ceca.

Nel pomeriggio è in programma che il Santo Padre riceva l'Arcivescovo William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, con l'Arcivescovo Angelo Amato, Segretario del medesimo Dicastero.
AP:AL/.../... VIS 20051118 (120)

giovedì 17 novembre 2005

C.E.I.: URGENTE INCREMENTARE PASTORALE VOCAZIONALE


CITTA' DEL VATICANO, 17 NOV. 2005 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha indirizzato un Messaggio alla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), riunita ad Assisi (Italia), dal 14 al 18 novembre, per celebrare la LV Assemblea Generale, nel corso della quale sono esaminati diversi argomenti, tra cui la formazione dei futuri presbiteri e la presenza della Chiesa nel mondo della salute.

"La Chiesa" - scrive il Papa - "oggi ha bisogno di sacerdoti che siano pienamente consapevoli del dono di grazia che ricevono con l'Ordinazione presbiterale e con la missione loro affidata in un tempo di rapidi e profondi cambiamenti".

Ricordando i sacerdoti che lavorano in Italia contribuendo "a rendere vive e ricche di grazie le nostre parrocchie e comunità", il Santo Padre sottolinea di condividere con i Vescovi "la preoccupazione per la diminuzione del clero e per il progressivo innalzamento dell'età media dei sacerdoti. È quindi necessario e urgente incrementare la pastorale vocazionale e definire sempre meglio la proposta formativa, in modo da garantire una preparazione umana, intellettuale e spirituale che sia all'altezza delle nuove sfide che il ministero sacerdotale è chiamato ad affrontare. (...) Altrettanto importante è che questa azione formativa avvenga in un contesto comunitario, per essere un riflesso di quella comunione di vita che Gesù aveva con i suoi discepoli, e per far sì che i diversi elementi del progetto educativo si unifichino attorno alle esigenze della carità pastorale".

Riferendosi alla pastorale della salute, secondo argomento principale dell'Assemblea, il Santo Padre scrive che: "La malattia pone certamente gravi e complessi problemi all'organizzazione sociale (...) ma costituisce anzitutto una dimensione fondamentale dell'esperienza umana, che interpella la missione della Chiesa e la coscienza dei credenti. Non per caso infatti il Signore ha voluto accompagnare l'annuncio della salvezza con molte guarigioni di persone sofferenti, mentre la comunità cristiana, in tutte le epoche, ha fatto della cura dei malati un contrassegno della carità di Cristo".

"Rimane scolpita nel nostro cuore la testimonianza che ci ha dato il mio amato Predecessore Giovanni Paolo II: della cattedra della sofferenza egli ha fatto un vertice del suo Magistero. Illuminata e incoraggiata da una così grande testimonianza, la Chiesa è chiamata ad esprimere solidarietà e premura verso chi affronta la prova della malattia".

Infine Papa Benedetto ribadisce che è necessario che le istituzioni cattoliche che operano nel settore sanitario "siano sempre più esemplari nel coniugare l'innovazione e la competenza scientifica con l'attenzione primaria alla persona e alla sua dignità. (...) Di fronte poi alla pretesa, che spesso riaffiora, di eliminare la sofferenza ricorrendo perfino all'eutanasia, occorre ribadire la dignità inviolabile della vita umana, dal concepimento al suo termine naturale".

Il Papa conclude il Messaggio ricordando il quarantesimo anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II e scrive: "Mi unisco di tutto cuore a voi in questa commemorazione, in attesa della celebrazione, che farò io stesso il prossimo 8 dicembre, del dono straordinario che la Chiesa e l'umanità hanno ricevuto attraverso il Concilio".
MESS/ASSEMBLEA CEI/ASSISI VIS 20051117 (500)

IL PAPA INVITA A ROMA ARCIVESCOVO CHRISTODOULOS DI ATENE


CITTA' DEL VATICANO, 17 NOV. 2005 (VIS). Il Cardinale Jean-Louis Tauran, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, ha presieduto ieri ad Atene (Grecia), la presentazione ufficiale del facsimile del manoscritto del "Menologio di Basilio II", custodito nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Si tratta di uno scritto liturgico e agiografico della Chiesa di rito greco composto nell'anno 985.

Nel Messaggio invitato al Porporato, il Santo Padre scrive di aver appreso con interesse "della collaborazione fra la Biblioteca Apostolica Vaticana e la Chiesa Ortodossa di Grecia per la pubblicazione del 'Menologio di Basilio II'".

Benedetto XVI chiede al Cardinale Tauran di esprimere a Sua Beatitudine Christodoulos, Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia "i miei sentimenti cordiali e fraterni, e la mia grande soddisfazione per questo importante avvenimento, frutto delle nuove relazioni instaurate dopo l'indimenticabile visita del mio venerato predecessore Sua Santità il Papa Giovanni Paolo II ad Atene, in occasione del suo pellegrinaggio giubilare sulle orme dell'Apostolo San Paolo. Mi rallegro vivamente di constatare che si sia sviluppata una collaborazione più attiva fra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa di Grecia".

"In questa occasione, la prego" - scrive il Papa - "di far sapere a Sua Beatitudine Christodoulos la mia gioia di accoglierlo a Roma, al fine di manifestare insieme che è stata raggiunta una nuova tappa sul cammino della riconciliazione e della cooperazione. Le chiedo di trasmettere a Sua Beatitudine il mio vivo desiderio di sviluppare con più intensità rapporti fiduciosi e fraterni, al fine di operare insieme nelle numerose opere di evangelizzazione: possiamo, in particolare, aiutare con più forza le nazioni europee e riaffermare le loro radici cristiane, al fine di ritrovare la linfa nutritiva e feconda per il loro futuro, per il bene delle persone e della società intera. Sarà un modo di annunciare insieme la Buona Novella di Cristo al mondo contemporaneo, che ne ha tanto bisogno".

"Così risponderemo sempre più all'ardente desiderio espresso dal Signore: 'Che tutti siano uno!', fino al giorno benedetto (...) in cui potremo celebrare la piena comunione ritrovata".
MESS/MANOSCRITTO:UNITÀ/GRECIA:TAURAN VIS 20051117 (350)

VISITA PRESIDENTE ISRAELE AL SANTO PADRE BENEDETTO XVI


CITTA' DEL VATICANO, 17 NOV. 2005 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi, il Padre Ciro Bendettini, C.P., Vice-Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato ai giornalisti la seguente dichiarazione:

"Stamani, 17 novembre 2005, il Presidente dello Stato di Israele, Sua Eccellenza il Signor Moshe Katsav, accompagnato dalla Consorte e da alcuni Collaboratori, ha reso visita a Sua Santità Benedetto XVI e, successivamente, al Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato".

"In detto incontro sono stati esaminati i rapporti che si sono sviluppati fra Israele e la Santa Sede, dopo l'inizio delle relazioni diplomatiche fra le Parti nel 1994".

"Particolare attenzione è stata data all'attuazione dei due Accordi finora sottoscritti fra Israele e la Santa Sede: il 'Fundamental Agreement' del 1993 ed il 'Legal Personality Agreement' del 1997".

"Circa l'attuale situazione in Terra Santa, è stata nuovamente esposta all'Illustre Ospite quale sia la posizione della Santa Sede favorevole all'esistenza ed alla collaborazione fra i due Stati, Israele e Palestina".

"Una parte importante del colloquio è stata pure dedicata alle possibilità di una più intensa collaborazione nel campo umanitario, specialmente in Africa, come pure nel settore culturale".
OP/VISITA PRESIDENTE ISRAELE/BENEDETTINI VIS 20051117 (200)

DECIMA SEDUTA PUBBLICA DELLE PONTIFICIE ACCADEMIE


CITTA' DEL VATICANO, 17 NOV. 2005 (VIS). Martedì 15 novembre, si è tenuta nell'Aula Nuova del Sinodo in Vaticano, la Seduta Pubblica annuale delle Pontificie Accademie. Per questa Decima Seduta Pubblica, il Consiglio di Coordinamento tra Accademie Pontificie, istituto dal Servo di Dio Giovanni Paolo II nel 1995, ha affidato alla Pontificia Accademia di San Tommaso d'Aquino e alla Pontificia Accademia di Teologia il compito di preparare le Relazioni per illustrare la tematica: "Cristo è la misura del vero umanesimo".

Nel corso dell'Assemblea è stato consegnato anche il "Premio delle Pontificie Accademie". Il Santo Padre Benedetto XVI che ha inviato un Messaggio ai partecipanti, ha attribuito il Premio 2005 al Dottor Giovanni Catapano (Italia), per l'opera "Il concetto di filosofia nei primi scritti di Agostino. Analisi dei passi metafilosofici dal 'Contra Academicos al De vera religione". Il Pontefice ha inoltre voluto offrire una medaglia del Pontificato al Sacerdote Dottor Santiago Sanz Sanchez, (Spagna), per l'opera "La relación entre creación y alianza en la teología contemporanea" ed una medaglia al Dottor Massimiliano Marianelli, (Italia), per l'opera "La metafora ritrovata. Miti e simboli nella filosofia di Simone Weil".

Nel Messaggio il Papa esprime il suo apprezzamento per la tematica scelta dall'Assemblea "data la sua centralità ed essenzialità tanto nella riflessione teologica quanto nella esperienza di fede di ogni cristiano. La cultura attuale, profondamente segnata da un soggettivismo che sfocia non poche volte nell'individualismo estremo o nel relativismo, spinge gli uomini a farsi unica misura di se stessi, perdendo di vista altri obiettivi che non siano quelli centrati sul proprio io divenuto unico criterio di valutazione sia della realtà che delle proprie scelte".

"L'uomo, in tal modo" - prosegue il Papa - "tende a ripiegarsi sempre più su se stesso, a rinchiudersi in un microcosmo esistenziale asfittico, in cui non hanno più posto i grandi ideali, aperti alla trascendenza, a Dio. L'uomo, invece, che supera se stesso e non si lascia rinchiudere nell'angusto steccato del proprio egoismo è capace di uno sguardo autentico verso gli altri e verso il creato".

"Talune tendenze o correnti culturali mirano a lasciare gli uomini in uno stato di minorità, di infanzia o di adolescenza prolungata. La Parola di Dio, al contrario, ci sprona decisamente verso la maturità e ci invita ad impegnarci con tutte le forze verso una misura alta di umanità".

"È, dunque, Gesù Cristo, Figlio di Dio" - conclude il Santo Padre - "donato dal Padre all'umanità per restaurarne l'immagine sfigurata dal peccato, l'uomo perfetto, su cui si misura il vero umanesimo. Con Lui deve confrontarsi ogni uomo, è a Lui che, con l'aiuto della grazia, egli deve tendere con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze, per realizzare pienamente la sua esistenza".
MESS/SESSIONE ACCADEMIE PONTIFICIE/... VIS 20051117 (460)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 17 NOV. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Fabriciano Sigampa, finora Vescovo di La Rioja (Argentina), Arcivescovo Metropolita di Resistencia (superficie: 28.250; popolazione: 540.000; cattolici: 450.000; sacerdoti: 63; religiosi: 154; diaconi permanenti: 10), Argentina. L'Arcivescovo eletto è nato Vichigasta (Argentina) nel 1936, è stato ordinato sacerdote nel 1970 ed ha ricevuto l'ordinazione episcopale nel 1985.
NER/.../SIGAMPA VIS 20051117 (70)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 17 NOV. 2005 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Signor Moshe Katsav, Presidente dello Stato di Israele, con la Consorte e Seguito.

- Sette Presuli della Conferenza Episcopale della Repubblica Ceca, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Vojtech Cikrle, di Brno, con l'Ausiliare Vescovo Petr Esterka.

- Il Vescovo Frantisek V. Lobkowicz, O.Praem., di Ostrava-Opava.

- Il Vescovo Jirí Padour, O.F.M.Cap., di Ceské Budejovice.

- Il Vescovo Dominik Duka, O.P., di Hradec Králové, Amministratore Apostolico "sede plena" di Litomerice, con l'Ausiliare Vescovo Josef Kajnek e con l'Arcivescovo-Vescovo emerito Karel Otcenásek.

- Il Cardinale Geraldo Majella Agnelo, Arcivescovo di São Salvador da Bahia (Brasile), Presidente della Conferenza Episcopale Brasiliana, con il Vice Presidente Vescovo Antônio Celso Queiroz, di Catanduva e con il Vescovo Odilo Pedro Scherer, Ausiliare di São Paulo e Segretario Generale.
AP:AL/.../... VIS 20051117 (140)

mercoledì 16 novembre 2005

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 16 NOV. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- L'Arcivescovo Orlando Antonini, finora Nunzio Apostolico in Zambia e in Malawi, Nunzio Apostolico in Paraguay.

- Il Sacerdote Paulo Roberto Beloto, finora Direttore Spirituale del Seminario Maggiore "Rainha dos Apóstolos" a Marília (Brasile), Vescovo di Formosa (superficie: 51.657; popolazione: 290.792; cattolici: 227.000; sacerdoti: 23; religiosi: 50), Brasile. Il Vescovo eletto è nato ad Adamantina (Brasile) nel 1957 ed è stato ordinato sacerdote nel 1986
NN:NER/.../ANTONINI:BELOTO VIS 20051116 (80)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 16 NOV. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto al termine dell'Udienza Generale:

- L'Arcivescovo Félix Del Blanco Prieto, Nunzio Apostolico in Malta e in Libia.

- L'Arcivescovo Henryk Jozef Nowacki, Nunzio Apostolico in Slovacchia.

- L'Arcivescovo Francisco-Javier Lozano, Nunzio Apostolico in Croazia.
AP/.../... VIS 20051116 (50)

IL SIGNORE È TRASCENDENTE, MA ANCHE VICINO SUE CREATURE


CITTA' DEL VATICANO, 16 NOV. 2005 (VIS). Tema della catechesi del Santo Padre Benedetto XVI per l'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, è stata la seconda parte del Salmo 135: "Rendimento di grazie per la salvezza operata da Dio".

Rivolgendosi alle 22.000 persone presenti, il Santo Padre ha ricordato che nella prima parte del Salmo si proclama "la fede in Dio creatore, che si rivela attraverso le sue creature cosmiche". Nella seconda parte del Salmo "la Rivelazione biblica proclama ripetutamente che la presenza di Dio salvatore si manifesta in modo particolare nella storia della salvezza. Sfilano, così, davanti all'orante le azioni liberatrici del Signore che hanno il loro cuore nell'evento fondamentale dell'esodo dall'Egitto", nel celebre passaggio attraverso il Mar Rosso e nel travagliato viaggio nel deserto del Sinai. "Deserto e mare rappresentano, allora, il passaggio attraverso il male e l'oppressione per ricevere il dono della libertà e della terra promessa".

"Nel tempo della 'umiliazione', ossia delle successive prove e oppressioni, Israele scoprirà sempre la mano salvatrice del Dio della libertà e dell'amore".

Papa Benedetto ha ribadito che nel Salmo 135 "si intrecciano, (...), due modalità dell'unica Rivelazione divina, quella cosmica e quella storica. Il Signore è, certo, trascendente come creatore e arbitro dell'essere; ma è anche vicino alle sue creature, entrando nello spazio e nel tempo. Anzi, la sua presenza in mezzo a noi raggiunge il suo apice nell'Incarnazione di Cristo".

"È ciò che la rilettura cristiana proclama in modo limpido, come è attestato dai Padri della Chiesa che vedono il vertice della storia della salvezza e il segno supremo dell'amore misericordioso del Padre nel dono del Figlio, quale Salvatore e Redentore dell'umanità".

Ricordando che San Cipriano, nel suo trattato "'Le opere di carità e l'elemosina' contempla con stupore le opere che Dio ha compiuto in Cristo suo Figlio a favore del suo popolo", il Papa ha detto a braccio: "Con queste parole il Santo Dottore della Chiesa aggiunge qualcosa a quanto dice il salmista. Il vero dono del Figlio di Dio è l'Incarnazione, nella quale Egli si è donato a noi e rimane con noi nell'Eucaristia, nella Sua Parola, tutti i giorni fino alla fine della storia".

"Corriamo il pericolo" - ha concluso il Pontefice - "di ricordarci più frequentemente del male sofferto piuttosto che del bene. Il Salmo risveglia in noi la memoria del bene, del bene così grande che il Signore ci ha offerto e ci offre perchè finalmente possiamo conoscere quanto annunciato con gioia dal Salmo. È vero che la misericordia di Dio è eterna, essa si manifesta giorno dopo giorno".

Nelle parole di saluto al termine dell'udienza, il Santo Padre si è rivolto ai delegati del Movimento per la Vita italiano, che ha ringraziato "per la vostra coraggiosa attività trentennale volta a promuovere e difendere il diritto alla vita e la dignità di ogni persona umana dal suo concepimento alla sua morte naturale. Impegnandovi a prevenire l'aborto volontario, con un'attenta azione di supporto per le donne e le famiglie, voi collaborate a scrivere pagine di speranza per il futuro dell'umanità, proclamando in maniera concreta il 'Vangelo della Vita'".
AG/SALMO 135/... VIS 20051116 (530)

martedì 15 novembre 2005

CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL GENOMA UMANO


CITTA' DEL VATICANO, 15 NOV. 2005 (VIS). Il Cardinale Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, ha presentato questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, la XX Conferenza Internazionale promossa dal suo Dicastero, che si terrà dal 17 al 19 novembre, in Vaticano, sul tema: "Il genoma umano".

Alla Conferenza Stampa hanno partecipato il Vescovo José Luis Redrado, O.H., Segretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute ed il Padre Felice Ruffini, M.I., Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio, la Professoressa Maria Luisa Di Pietro, Professoressa di Bioetica dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e il Padre Angelo Serra, S.I., Professore emerito di Genetica Umana della stessa università.

Il Cardinale Lozano ha affermato che: "In questa Conferenza Internazionale partiremo dalla considerazione del genoma come l'elemento strutturale che organizza il corpo umano nella sue dimensioni individuali ed ereditarie; comporta l'insieme di geni, ma va oltre per abbracciare tutti gli altri elementi che con i geni costituiscono l'energia originale per svilupparsi attraverso tutta l'esistenza e che significano il mistero chiave della vita umana".

"Il tema" - ha proseguito il Porporato - "è molto ampio e soggetto a nuove ricerche e riscoperte", ma il nostro obiettivo è di "trattare questo argomento sotto l'aspetto specifico della salute", ponendo un accento particolare sull'aspetto terapeutico.

Al principio si farà "una riflessione scientifica, filosofica e teologica per inquadrare il resto della Conferenza sul tema della vita. Partendo da questo punto iniziale, il nostro percorso avrà tre tappe; realtà, illuminazione ed azione".

Nella prima tappa, ha proseguito il Cardinale Lozano, si esaminerà "la situazione attuale della Genetica in questo ordine: Genomica e post Genomica, gli errori genetici e le malattie congenite (...) la predisposizione al cancro (...) l'assistenza medica ai malati ed alle loro famiglie, il giudizio, l'errore e la negligenza, gli aspetti genetici nella medicina materno fetale (...) Genetica umana ed il suo statuto giuridico internazionale, della ricerca genetica e della cooperazione internazionale".

Nella seconda tappa, la riflessione interesserà i temi concernenti "il processo storico della Genetica umana (...) l'etica della genetica medica, l'eugenismo liberale e l'etica della consulta medica nel dominio della Genetica". Si parlerà anche dell'applicazione delle conoscenze sul genoma umano secondo "il punto di vista sulla Genetica umana dell'Ebraismo, dell'Islamismo, del Buddismo, dell'Induismo, per concludere con la visione post moderna della Genetica.

Il Presidente del Pontificio Consiglio ha precisato che nella terza tappa verranno trattati temi come "la Genetica e la nuova cultura, la visione pastorale della ricerca genetica, la Genetica medica ed i Comitati etici negli ospedali, il Diritto e la Genetica, (...) l'educazione e l'aggiornamento degli agenti pastorali sulla Genetica e, concludendo, la prevenzione delle malattie genetiche dal punto di vista pastorale".

Il Cardinale Lozano ha segnalato che alla Conferenza interverranno le personalità di maggiore rilievo nel mondo della scienza e della teologia provenienti da 17 Paesi: Italia, Inghilterra, Grecia, Francia, Burkina Faso, Stati Uniti, Islanda, Svizzera, Paesi Bassi, Colombia, Repubblica Federale di Germania, Spagna, India, Giappone, Slovacchia, Cuba e Messico.
.../CONFERENZA:GENOMA UMANO/CON-AVA VIS 20051115 (500)

COMMEMORAZIONE GIOVANNI PAOLO II PARLAMENTO ITALIANO


CITTA' DEL VATICANO, 15 NOV. 2005 (VIS). Ieri ha avuto luogo una Commemorazione della Visita che Giovanni Paolo II compì al Parlamento della Repubblica Italiana il 14 novembre 2002. Nel corso della cerimonia è stata scoperta una lapide che ricorda l'incontro del Pontefice con i Deputati e i Senatori italiani, sui quali, in quell'occasione, il Papa invocò la Benedizione divina.

In occasione di questa Commemorazione, il Santo Padre Benedetto XVI ha indirizzato un Messaggio al Presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Pier Ferdinando Casini, letto dall'Arcivescovo Leonardo Sandri, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato.

"La visita del mio amato Predecessore al Parlamento italiano non aveva precedenti e poté realizzarsi con l'affermarsi di una visione serena delle relazioni fra Chiesa e Stato, nella consapevolezza - a cui fece cenno il Pontefice nella sua allocuzione - degli 'impulsi altamente positivi' che da tali relazioni hanno tratto, nel corso del tempo, sia la Chiesa che la Nazione italiana".

"In questo felice anniversario non mi resta, pertanto, che auspicare che tale spirito di sincera e leale collaborazione si approfondisca sempre più. Nell'assicurare il costante impegno in tal senso della Santa Sede, vorrei ancora una volta ribadire che la Chiesa, in Italia e in ogni Paese, come pure nei diversi Consessi internazionali, non intende rivendicare per sé alcun privilegio, ma soltanto avere la possibilità di adempiere la propria missione, nel rispetto della legittima laicità dello Stato. Questa, del resto, se bene intesa, non è in contrasto con il messaggio cristiano, ma piuttosto è ad esso debitrice, come ben sanno gli studiosi della storia delle civiltà".

Il Santo Padre conclude il suo Messaggio chiedendo ai Membri del Parlamento italiano che anche in futuro continuino ad onorare la memoria di Papa Giovanni Paolo II "ispirandosi fattivamente ai suoi insegnamenti e promuovendo la formazione della persona umana, la cultura, la famiglia, la scuola, una piena e dignitosa occupazione, con una sollecita attenzione per i più deboli e per le antiche e nuove povertà".
MESS/PARLAMENTO ITALIANO/CASINI:SANDRI VIS 20051115 (340)

LA DIPLOMAZIA CONCORDATARIA DELLA SANTA SEDE


CITTA' DEL VATICANO, 15 NOV. 2005 (VIS). L'Arcivescovo Giovanni Lajolo, Segretario per i Rapporti con gli Stati, ha pronunciato oggi un discorso durante un Congresso promosso dall'Ambasciata di Polonia presso la Santa Sede su: "La Diplomazia Concordataria della Santa Sede nel XX secolo: Tipologia dei Concordati".

L'Arcivescovo Lajolo ha iniziato il suo discorso ricordando che: "Convenzionalmente si considera come primo concordato della storia quello di Worms del 1122. La 'Concordia' o 'Pax Wormatiensis' tra Callisto II e l'imperatore Enrico V pose fine all'aspra controversia a proposito delle investiture dei vescovi, allora anche principi temporali e feudatari imperiali".

"Agli inizi dell'epoca moderna" - ha proseguito l'Arcivescovo - "risalgono i vari concordati con i sovrani, i quali rivendicavano ampi spazi di controllo sull'organizzazione e la vita della Chiesa, sopratutto per quanto riguardava la nomina agli uffici ecclesiastici, a cominciare dai vescovi diocesani. Emblematico, al riguardo, è il Concordato fra Leone X e Francesco I di Francia, del 18 agosto 1516".

Il Segretario per i Rapporti con gli Stati ha precisato che dalla Rivoluzione Francese al primo conflitto mondiale "la Chiesa si trova di fronte un nuovo tipo di Stato, non più confessionale e talvolta anche non più a regime monarchico". Per esempio, "Di particolare rilevanza all'inizio di questo periodo è la 'Convenzione fra Pio VI e il Governo francese' del 1801, il cosiddetto 'Concordato Napoleonico', che regolerà i rapporti fra Chiesa e Stato in Francia".

In merito al periodo che va dal Pontificato di Papa Benedetto XV (1914-1922) e il Concilio Vaticano II (1962-1965), l'Arcivescovo Lajolo ha precisato: "Di per sé il Pontificato di Papa Dalla Chiesa non ha visto la stipulazione di molti accordi", però "nella Pentecoste del 1917 Benedetto XV promulgò il 'Codex Iuris Canonici'. I concordati e gli accordi degli anni successivi avranno anche lo scopo di regolare la vita ecclesiale nei diversi Paesi in conformità alle norme contenute in questo testo legislativo".

Nel corso del Pontificato di Papa Pio XI, ha ricordato l'Arcivescovo Lajolo, si firmarono i Patti Lateranensi (11 febbraio 1929) che comprendono "il Trattato Lateranense, il Concordato fra la Santa Sede e l'Italia e la Convenzione finanziaria". Durante i diciannove anni di Pontificato di Papa Pio XII (1939-1958) "l'attività concordataria della Santa Sede fu intensa". Tra gli accordi di maggiore rilevanza di questo Pontificato sono i Concordati con il Portogallo (1940) e con la Spagna (1953).

L'Arcivescovo Lajolo ha ricordato inoltre che: "Il breve Pontificato di Giovanni XXIII fu contrassegnato specialmente dall'indizione e dall'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965), che il successore Paolo VI portò a conclusione. (...) Gli insegnamenti e disposizioni conciliari hanno però avuto un influsso - e non irrilevante - sulla successiva attività concordataria della Santa Sede". Prova di ciò, ha detto l'Arcivescovo è "nell'istituzione delle Conferenze Episcopali".

Successivamente l'Arcivescovo Lajolo ha fatto riferimento al Pontificato di Paolo VI ed ha sottolineato che "Il Pontificato di Paolo VI (1963-1978) costituisce una stagione concordataria particolarmente intensa" durante la quale furono firmati più di quaranta accordi, nella maggior parte con i Paesi dell'Europa Occidentale e dell'America Latina, oltre l'accordo con la Repubblica di Tunisia (1964), il primo accordo della Santa Sede con un Paese di religione musulmana.

L'Arcivescovo Lajolo ha ricordato quella che è stata chiamata la "Ostpolitik" della Santa Sede e le intese parziali raggiunte mediante l'Atto con Protocollo fra la Santa Sede e l'Ungheria nel 1964, gli accordi del 1966 con la Jugoslavia, cioè il Protocollo sulle conversazioni intercorse tra le due Parti e lo Scambio di lettere sulla nomina di Rappresentanti diplomatici permanenti di carattere ufficioso e l'Accordo del 1974 con la Polonia per istituzionalizzare i gruppi di lavoro bilaterali. "Non posso omettere" - ha affermato l'Arcivescovo Lajolo - "un deferente omaggio alla memoria del Cardinale Agostino Casaroli, che fu uno dei principali artefici di questa fase della diplomazia della Santa Sede".

Durante i 26 anni di Pontificato di Giovanni Paolo II (1978-2005) l'attività concordataria "si allarga a Continenti e Paesi, con i quali fino ad allora aveva avuto poco o nulla a che fare. (...) In questo conteso meritano una particolare attenzione i due accordi conclusi con Israele, cioè l'Accordo fondamentale del 30 dicembre 1993 e l'Accordo sulla personalità giuridica delle istituzioni cattoliche del 1997; com'è noto" - ha spiegato il Presule - "la Santa Sede si attende che, essendo entrati entrambi in vigore con lo scambio degli strumenti di ratifica, trovino doverosa esecuzione anche nell'ambito giuridico interno dello Stato d'Israele".

Con Giovanni Paolo II fu anche firmato l'Accordo di base con l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina del 2000 e numerosi accordi con diversi paesi africani: Marocco, Gabon, Costa d'Avorio e il Camerun, oltre che con l'Organizzazione dell'Unità Africana. Nel 1984 vi fu la revisione del Concordato Lateranense con lo Stato Italiano e ci conclusero cinque accordi con la Spagna.

L'Attività concordataria dei paesi europei "ha avuto una forte accelerazione dopo la 'grande svolta del 1989'" quando la Santa Sede "ha sottoscritto accordi con vari Stati del blocco comunista, con l'Albania, con la Croazia e la Slovenia ed anche con la maggior parte dei nuovi Länder della Germania già compresi nell'ex DDR.

"In questi primi mesi del Pontificato di Benedetto XVI" - ha detto ancora l'Arcivescovo Lajolo - sono stati sottoscritti Accordi con il Panama, e il 12 luglio con la Francia un Avenant alle Convenzioni del 1828 e agli Avenants del 1974 e 1999, riguardante la Chiesa di Trinità dei Monti. "Per le prossime settimana è prevista la firma di un Accordo con la Libera Città Anseatica di Amburgo".

L'Arcivescovo Lajolo ha spiegato anche quali sono stati i soggetti degli accordi ed in merito ha detto: "Normalmente la Santa Sede conclude accordi con gli Stati" ed "anche accordi con soggetti sovranazionali".

"I concordati e gli altri accordi" - ha detto ancora l'Arcivescovo Lajolo - "vengono stipulati con Paesi retti da diverse forme di governo, senza che per principio una di queste venga escluso. Si è dunque rimproverato alla Santa Sede di aver talvolta accettato di concludere accordi anche con regimi totalitari, dando loro in qualche modo un avallo morale e facilitandone la presenza nel conteso internazionale. In merito va però precisato anzitutto che con tali accordi la Santa Sede non ha mai riconosciuto un determinato regime; a norma del diritto internazionale, chi stipula l'accordo è lo Stato, che resta, e non il governo, o il regime, che invece passa. Né si può dimenticare che la Santa Sede, nel concludere degli accordi, mira a proteggere la libertà della Chiesa in un Paese e il diritto di libertà religiosa dei singoli fedeli e dei cittadini, e questo può risultare ancor più necessario proprio quando chi governa lo Stato non rispetta pienamente i diritti fondamentali".

In merito al contenuto degli accordi, l'Arcivescovo, data l'impossibilità di menzionarli tutti, ha citato i rapporti diplomatici con la Santa Sede; lo status della religione cattolica e della Chiesa, il patrimonio artistico e culturale, il riconoscimento del matrimonio canonico, ecc.
.../CONCORDATI/LAJOLO VIS 20051115 (1150)
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