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lunedì 2 giugno 2014

REGINA CAELI: L’ULTIMA PAROLA DI GESÙ AI DISCEPOLI È IL COMANDO DI PARTIRE

Città del Vaticano, 1 giugno 2014 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina, Papa Francesco si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare il Regina Cæli con le migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale. Nell’introdurre la preghiera mariana del tempo pasquale il Papa ha ricordato che oggi in Italia e in altri paesi, si celebra l’Ascensione di Gesù al cielo, avvenuta quaranta giorni dopo la Pasqua. In questo giorno Gesù ritorna al Padre e comanda ai discepoli di partire verso il mondo.

"Gesù parte, ascende al Cielo, - ha detto il Santo Padre - cioè ritorna al Padre dal quale era stato mandato nel mondo. Ha fatto il suo lavoro, quindi torna al Padre. Ma non si tratta di una separazione, perché Egli rimane per sempre con noi, in una forma nuova. Con la sua ascensione, il Signore risorto attira lo sguardo degli Apostoli – e anche il nostro sguardo – alle altezze del Cielo per mostrarci che la meta del nostro cammino è il Padre. Lui stesso aveva detto che se ne sarebbe andato per prepararci un posto in Cielo. Tuttavia, Gesù rimane presente e operante nelle vicende della storia umana con la potenza e i doni del suo Spirito; è accanto a ciascuno di noi: anche se non lo vediamo con gli occhi, Lui c’è! Ci accompagna, ci guida, ci prende per mano e ci rialza quando cadiamo. Gesù risorto è vicino ai cristiani perseguitati e discriminati; è vicino ad ogni uomo e donna che soffre".

"Gesù, quando ritorna al Cielo porta al Padre un regalo. (...) Le sue piaghe. Il suo corpo è bellissimo, senza lividi, senza le ferite della flagellazione, ma conserva le piaghe. Quando ritorna dal Padre gli mostra le piaghe e gli dice: 'Guarda Padre, questo è il prezzo del perdono che tu dai'. Quando il Padre guarda le piaghe di Gesù ci perdona sempre, non perché noi siamo buoni, ma perché Gesù ha pagato per noi. Guardando le piaghe di Gesù, il Padre diventa più misericordioso".

"Ma Gesù è presente anche mediante la Chiesa, che Lui ha inviato a prolungare la sua missione. L’ultima parola di Gesù ai discepoli è il comando di partire: 'Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli'. È un mandato preciso, non è facoltativo! La comunità cristiana è una comunità 'in uscita', 'in partenza'. Di più: la Chiesa è nata 'in uscita'. E voi mi direte: ma le comunità di clausura? Sì, anche quelle, perché sono sempre 'in uscita' con la preghiera, con il cuore aperto al mondo, agli orizzonti di Dio. E gli anziani, i malati? Anche loro, con la preghiera e l’unione alle piaghe di Gesù".

"Con animo rattristato - ha detto il Papa dopo il Regina Caeli - prego per le vittime delle tensioni che ancora continuano in alcune regioni dell’Ucraina, come pure nella Repubblica Centroafricana. Rinnovo il mio accorato appello a tutte le parti implicate, perché siano superate le incomprensioni e si ricerchi con pazienza il dialogo e la pacificazione. Maria, Regina della Pace, ci aiuti tutti con la sua intercessione materna".

Successivamente il Papa ha ricordato che oggi si celebra la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, sul tema della comunicazione al servizio della cultura dell’incontro. "I mezzi di comunicazione sociale possono favorire - ha sottolineato - il senso di unità della famiglia umana, la solidarietà e l’impegno per una vita dignitosa per tutti. Preghiamo affinché la comunicazione, in ogni sua forma, sia effettivamente al servizio dell’incontro tra le persone, le comunità, le nazioni; un incontro fondato sul rispetto e sull’ascolto reciproco".

"Ieri, a Collevalenza - ha detto infine il Papa - è stata proclamata Beata Madre Speranza, nata in Spagna col nome di María Josefa Alhama Valera, fondatrice in Italia delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso. La sua testimonianza aiuti la Chiesa ad annunciare dappertutto, con gesti concreti e quotidiani, l’infinita misericordia del Padre celeste per ogni persona".

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