Città
del Vaticano, 16 gennaio 2014
(VIS). Questa mattina, l'Arcivescovo Silvano Tomasi, Osservatore
Permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite ed
Istituzioni Specializzate a Ginevra, ha preso la parola dinanzi al
Comitato sulla Convenzione dei Diritti dei Fanciulli (CRC),
presentando il rapporto periodico della Santa Sede sull'argomento.
"La
protezione dei fanciulli rimane una importante preoccupazione della
società contemporanea e della Santa Sede - ha detto il Presule - Le
persone che commettono abusi si trovano fra i membri delle
professioni più rispettate nel mondo, e disgraziatamente, includono
membri del clero ed altro personale ecclesiastico. (...) Di fronte a
questa realtà, la Santa Sede ha accuratamente definito politiche e
procedure volte a contribuire ad eliminare tali abusi e a collaborare
con le rispettive autorità statali nella lotta contro questo
crimine. La Santa Sede è anche impegnata ad ascoltare attentamente
le vittime di abusi e ad affrontare l'impatto che tali situazioni
hanno sulle vittime di abusi e sulle loro famiglie. La grande
maggioranza del personale ecclesiastico e delle istituzioni a livello
locale hanno fornito e continuano a fornire un'ampia varietà di
servizi ai fanciulli educandoli, sostenendo le loro famiglie e
rispondendo alle loro necessità fisiche, psicologiche e spirituali.
Vergognosi crimini di abusi commessi contro fanciulli sono stati
giustamente giudicati e puniti dalle competenti autorità civili nei
rispettivi paesi".
"Perciò
la risposta della Santa Sede al triste fenomeno di abuso sessuale sui
fanciulli è stata articolata a diversi livelli. A livello della
Santa Sede, come Stato Sovrano della Città del Vaticano, la
trattazione dell'abuso sessuale è stata in accordo con la sua
diretta competenza nel territorio dello Stato della Città del
Vaticano. Al riguardo è stata promulgata una speciale legislazione
per rendere effettivi gli obblighi giuridici internazionali
che
includono questo Stato e la sua ridotta popolazione. Sul piano
internazionale, la Santa Sede ha preso concrete misure con la
ratifica della Convenzione sui Diritti del Fanciullo nel 1990. Nel
2000 la Santa Sede ha aderito al Protocollo Facoltativo relativo al
traffico di fanciulli, alla prostituzione minorile e alla
pornografia infantile, e al Protocollo Facoltativo relativo al
coinvolgimento dei fanciulli nei conflitti armati. La Santa Sede
promuove e incoraggia questi strumenti internazionali. Nel contempo
la Santa Sede, quale organo centrale della Chiesa Cattolica, ha
formulato linee guida per agevolare il lavoro delle Chiese locali
nello sviluppare efficaci misure entro la loro giurisdizione ed in
conformità con il diritto canonico. Le Chiese locali, tenendo conto
della legislazione nazionale dei loro rispettivi paesi, hanno
elaborato linee guida e monitorato la loro attuazione con l'obiettivo
di impedire altri ulteriori abusi e di affrontarli rapidamente, in
accordo con la legislazione nazionale. (...) Il risultato dell'azione
combinata intrapresa dalle Chiese locali e dalla Santa Sede propone
un quadro che, quando adeguatamente applicato, contribuirà ad
eliminare il verificarsi di abusi sessuali sui fanciulli da parte del
clero e da altro personale ecclesiastico".
L'Osservatore
Permanente ha spiegato che "il Rapporto Periodico della Santa
Sede alla CRC si divide in quattro parti: la Prima Parte tratta delle
considerazioni generali, inclusa la natura della Santa Sede quale
soggetto di diritto internazionale. La Seconda Parte risponde alle
osservazioni conclusive del Comitato relative al Rapporto Iniziale
della Santa Sede, e, in particolare, questioni relative alle riserve;
i quattro principi del Comitato e i doveri e diritti dei genitori,
l'educazione delle fanciulle, l'educazione alla salute e l'educazione
sul CRC. La Santa Sede inoltre esamina i principi che promuove
relativi ai diritti e doveri del fanciullo nel contesto familiare. La
Terza Parte presenta i contributi internazionali della Santa Sede
nell'avanzare e promuovere principi fondamentali riconosciuti nel CRC
in una intera serie di questioni legate all'infanzia (la famiglia, le
adozioni, bambini con disabilità; salute e benessere; tempo libero e
cultura; e speciali misure per la protezione dei fanciulli, incluse
questioni relative all'abuso sessuale, alla tossicodipendenza, ai
bambini che vivono in strada e a gruppi minoritari). Infine, la
Quarta Parte affronta l'applicazione della Convenzione nello Stato
della Città del Vaticano".
"Non
ci sono scuse - ha ribadito l'Arcivescovo Tomasi - per qualsiasi
forma di violenza o sfruttamento dei fanciulli. Non si possono mai
giustificare tali crimini, che siano commessi in casa, nelle scuole,
nella comunità e in ambienti sportivi, in organizzazioni e strutture
religiose. Questa è la politica a lungo raggio della Santa Sede.
(...) Per questa ragione la Santa Sede e le strutture delle Chiese
locali in tutte le parti del mondo, sono impegnate nella difesa della
dignità inviolabile di tutta la persona in ogni bambino, corpo,
mente e anima".
"Papa
Benedetto XVI - ha concluso il Presule - parlando ai Vescovi
d'Irlanda nel 2006, pronunciò queste importanti parole:
'Nell'esercizio del vostro ministero pastorale, avete dovuto
affrontare negli ultimi anni molti dolorosi casi di abusi sessuali su
minori. Questi sono ancora più tragici quando chi commette l'abuso è
un membro del clero'. (...) Parimenti, Papa Francesco ha chiaramente
lanciato nuove misure annunciando la creazione di una Commissione per
la Protezione dei Fanciulli, con l'obiettivo di proporre nuove
iniziative per lo sviluppo di programmi di sicurezza dell'ambiente
per i fanciulli e migliorando l'impegno per la cura pastorale delle
vittime di abusi in tutto il mondo".
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