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lunedì 2 settembre 2013

BENEDETTO XVI CELEBRA LA MESSA PER IL "RATZINGER SCHÜLERKREIS"

Città del Vaticano, 1° settembre 2013 (VIS). Questa mattina il Papa emerito Benedetto XVI ha celebrato la Santa Messa nella Cappella del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano in occasione della chiusura del tradizionale seminario estivo dei suoi ex-allievi, il cosiddetto "Ratzinger Schülerkreis". L'incontro degli studenti ha avuto luogo a Castel Gandolfo, ma quest'anno Benedetto XVI non vi ha partecipato. La XXXVIII edizione del "Ratzinger Schulerkreis" ha avuto per tema: "La questione di Dio sullo sfondo della secolarizzazione" alla luce della produzione filosofica e teologica di Rémi Brague, teorico francese premiato l'anno scorso con il "Premio Ratzinger" per la teologia.

Una cinquantina di persone ha partecipato alla Messa concelebrata con il Papa emerito dal Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, dal Cardinale Christoph Schönborn, Arcivescovo di Vienna, dall'Arcivescovo Georg Gänswein, Prefetto della Casa Pontificia, dall'Arcivescovo Barthelemy Adoukonou, Segretario del Pontificio Consiglio della Cultura, e dal Vescovo Ausiliare di Amburgo, Monsignor Hans-Jochen Jaschke.

Il Papa emerito ha commentato, nell'omelia, il Vangelo di oggi nel quale Gesù invita i suoi discepoli a prendere l'ultimo posto. “Un posto che può sembrare molto buono - ha detto, può rivelarsi essere un posto molto brutto (...) Chi, in questo mondo e in questa Storia forse viene spinto in avanti e arriva ai primi posti, deve sapere di essere in pericolo; deve guardare ancora di più al Signore, misurarsi a Lui, misurarsi alla responsabilità per l’altro, deve diventare colui che serve, quello che nella realtà è seduto ai piedi dell’altro, e così benedice e a sua volta diventa benedetto”.

La Croce, nella Storia - ha spiegato il Papa emerito - è l’ultimo posto” e il “Crocifisso non ha nessun posto, è un ‘non-posto’, è un nessuno” eppure Giovanni nel Vangelo vede "questa umiliazione estrema" come "la vera esaltazione. Così, Gesù è più alto; sì, è all’altezza di Dio perché l’altezza della Croce è l’altezza dell’amore di Dio, l’altezza della rinuncia di se stessi e la dedizione agli altri. Così, questo è il posto divino, e noi vogliamo pregare Dio che ci doni di comprendere questo sempre di più, e di accettare con umiltà, ciascuno a modo proprio, questo mistero dell’esaltazione e dell’umiliazione”.

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