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mercoledì 2 gennaio 2013

AI GIOVANI DI TAIZÉ: SIATE PORTATORI DI UNITÀ

Città del Vaticano, 29 dicembre 2012 (VIS). Nel pomeriggio di oggi in Piazza San Pietro, davanti a più di 30.000 persone, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto un momento di preghiera con i partecipanti al XXXV Incontro europeo dei giovani convocato dalla Comunità di Taizé, in corso a Roma. I giovani sono stati ospitati da numerose famiglie romane. La preghiera si è svolta secondo le modalità tipiche della Comunità di Taizé. Dopo il saluto di Frère Alois, Priore di Taizé, il Santo Padre ha rivolto un saluto ai giovani in diverse lingue.

"Siete venuti molto numerosi, da tutta l'Europa ed anche da altri continenti, per pregare presso le tombe dei santi Apostoli Pietro e Paolo - ha detto il Papa (...) - La fede che animava questi due grandi Apostoli di Gesù è anche quella che vi ha messi in cammino. Durante l'anno che sta per iniziare, voi vi proponete di liberare le sorgenti della fiducia in Dio per viverle nel quotidiano. Mi rallegro che voi incontriate in tal modo l'intenzione dell'Anno della Fede iniziato nel mese di ottobre".

Il Papa ha ricordato che proprio settanta anni fa Frère Roger fondò la Comunità di Taizé che accoglie migliaia di giovani di tutto il mondo per "ricercare il significato della propria vita". Per sostenerli nel loro "viaggio verso Cristo", Frère Roger istituì "il pellegrinaggio di fiducia sulla terra".

"Testimone instancabile del Vangelo della pace e della riconciliazione, ardentemente impegnato in un ecumenismo di santità, Frère Roger incoraggiava tutti coloro che passavano per Taizé a perseguire la comunione. Dovremmo ascoltare nei nostri cuori il suo ecumenismo vissuto con spiritualità e lasciarci guidare dalla sua testimonianza verso un ecumenismo che è davvero interiorizzato e spiritualizzato. Seguendo il suo esempio, possiate tutti voi essere portatori del suo messaggio di unità. Vi assicuro l'irrevocabile impegno della Chiesa cattolica nel continuare a cercare le vie della riconciliazione che conducono alla unione visibile dei cristiani, e così questa sera saluto con speciale affetto quanti di voi sono ortodossi o protestanti".

"Oggi Cristo vi pone la domanda che ha rivolto ai suoi discepoli: 'Chi sono io per voi?' (...) Cristo desidera ricevere da ciascuno di voi anche una risposta che proviene, non dall'obbligo né dalla paura, ma dalla vostra libertà profonda. È nel rispondere a questa domanda che la vostra vita troverà il suo senso più forte. (...) Questa Parola, si legge nella Seconda Lettera di Pietro, è 'come una lampada che brilla in un luogo oscuro' che voi fate bene a guardare 'finché non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei vostri cuori'. Voi l'avete compreso: se la stella del mattino deve levarsi nei vostri cuori significa che essa non vi è sempre. Talvolta il male e la sofferenza degli innocenti creano in voi il dubbio e le difficoltà. E il sì a Cristo può diventare difficile. Ma questo dubbio non fa di voi dei non credenti! Gesù non ha rifiutato l'uomo del Vangelo che ha gridato: 'Credo! Aiutami nella mia incredulità!", ha concluso il Santo Padre.

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