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martedì 30 ottobre 2012

SANTA SEDE-CROAZIA: VENTI ANNI DI RAPPORTI INTENSI

Città del Vaticano, 30 ottobre 2012 (VIS). "Santa Sede-Croazia: venti anni di rapporti intensi" è stato il tema della conferenza tenutasi ieri in Vaticano nel ventesimo anniversario dei rapporti diplomatici fra la Santa Sede e la Repubblica di Croazia.

All'evento è intervenuto l'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, il quale ha ricordato che: "Nel lontano 879, nello stesso mese di giugno in cui la Croazia moderna celebra ogni anno la propria indipendenza, Papa Giovanni VIII, in una lettera indirizzata al Principe Branimir, l’informava di aver elevato preghiere al Signore affinché 'principatum terrenum, quem habes, prospere et securiter reggere possis'. (...) Questi forti legami fra la Croazia e la Santa Sede non sono venuti meno attraverso i secoli. In diverse occasioni, nel corso della storia e in circostanze non facili, i Croati hanno dimostrato fedeltà al Vangelo e al Successore di Pietro".

"Nella più che millenaria storia della Croazia, gli ultimi venti anni sono stati tra quelli più difficili ed allo stesso tempo cruciali per il suo futuro. Specialmente quelli immediatamente successivi all’indipendenza. Tuttavia, le sfide continuano. Adesso i Croati non possono che interrogarsi circa i valori sui quali intendono costruire la vita dei singoli e quella dell’intera nazione".

"Benché la Chiesa e la Comunità politica operino a livelli diversi e siano indipendenti l'una dall'altra, entrambe servono gli stessi soggetti che, allo stesso tempo, sono fedeli della Chiesa e cittadini dello Stato. In questo servizio c'è ampio spazio per il dialogo e la cooperazione, a servizio della dignità di ogni uomo. Al centro della mutua cooperazione, infatti, sta il nostro impegno condiviso per il bene comune e per la promozione dei valori spirituali e morali, che conferiscono alla società croata il suo saldo fondamento".

Infine l'Arcivescovo Mamberti ha concluso il suo discorso augurando un "continuo progresso alla Repubblica di Croazia, sia sotto il profilo materiale che, soprattutto, quello spirituale. In particolare, auguro che, nel momento in cui viene prospettata e realizzata l’aspirazione di piena integrazione nell’Unione Europea, la Croazia rafforzi la sua identità e così sia fermento di bene per gli altri Paesi".

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