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lunedì 24 ottobre 2011

NUOVI SANTI CHE SI SONO LASCIATI TRASFORMARE CARITÀ DIVINA

CITTA' DEL VATICANO, 23 OTT. 2011 (VIS). Questa mattina, durante la Celebrazione dell’Eucaristia nella Basilica di San Pietro, il Santo Padre ha proceduto alla Canonizzazione dei Beati: Guido Maria Conforti (1865-1931), Arcivescovo-Vescovo di Parma, Fondatore della Pia Società di San Francesco Saverio per le Missioni Estere; Luigi Guanella (1842-1915), Sacerdote, Fondatore della Congregazione dei Servi della Carità e dell’Istituto delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza; Bonifacia Rodríguez De Castro (1837-1905), Fondatrice della Congregazione delle Serve di San Giuseppe.

Nell’omelia tenuta dopo il Rito di Canonizzazione, Benedetto XVI ha ricordato che oggi la Chiesa celebra la Giornata Missionaria Mondiale, “appuntamento annuale che intende risvegliare lo slancio e l’impegno per la missione”. Successivamente ha descritto i carismi dei tre nuovi santi che “si sono lasciati trasformare dalla carità divina e ad essa hanno improntato l’intera loro esistenza. In diverse situazioni e con diversi carismi, essi hanno amato il Signore con tutto il cuore e il prossimo come se stessi ‘così da diventare modello per tutti i credenti’”.

Il motto di San Guido Maria Conforti, “Caritas Christi urget nos”, “sintetizza il programma dell’Istituto missionario a cui egli, appena trentenne, diede vita: una famiglia religiosa posta interamente a servizio dell’evangelizzazione, sotto il patrocinio del grande apostolo dell’Oriente San Francesco Saverio”. Nel suo ministero episcopale, il nuovo santo “con tutte le sue forze si dedicò al bene delle anime a lui affidate, soprattutto di quelle che si erano allontanate dalla via del Signore. La sua vita fu segnata da numerose prove, anche gravi. Egli seppe accettare ogni situazione con docilità, accogliendola come indicazione del cammino tracciato per lui dalla provvidenza divina; in ogni circostanza, anche nelle sconfitte più mortificanti, seppe riconoscere il disegno di Dio, che lo guidava ad edificare il suo Regno soprattutto nella rinuncia a sé stesso e nell’accettazione quotidiana della sua volontà. (...) Egli per primo sperimentò e testimoniò quello che insegnava ai suoi missionari, che cioè la perfezione consiste nel fare la volontà di Dio, sul modello di Gesù Crocifisso”.

“Durante la sua esistenza terrena egli ha vissuto con coraggio e determinazione il Vangelo della Carità, il ‘grande comandamento’” – ha sottolineato Benedetto XVI riferendosi al nuovo Santo Luigi Guanella”. Egli fu “compagno e maestro, conforto e sollievo dei più poveri e dei più deboli. L’amore di Dio animava in lui il desiderio del bene per le persone che gli erano affidate, nella concretezza del vivere quotidiano”. Don Guanella poneva premurosa attenzione “al cammino di ognuno, rispettandone i tempi di crescita e coltivando nel cuore la speranza che ogni essere umano, creato ad immagine e somiglianza di Dio, gustando la gioia di essere amato da Lui - Padre di tutti -, può trarre e donare agli altri il meglio di sé. (...) Nella sua testimonianza, così carica di umanità e di attenzione agli ultimi, riconosciamo un segno luminoso della presenza e dell’azione benefica di Dio”.

Santa Bonifacia Rodríguez de Castro “sin dall’inizio seppe unire la sequela di Cristo con l’attento lavoro quotidiano. Lavorare, come aveva fatto fin da piccola, non era soltanto un modo per non gravare su alcuno, ma anche il modo di conquistare la libertà di realizzare la propria vocazione, che le dava nel contempo la possibilità di attrarre e formare altre donne, che nel laboratorio potevano incontrare Dio ed ascoltare la sua amorosa chiamata, discernendo il proprio progetto di vita e formandosi per realizzarlo. Così nascono le Serve di San Giuseppe, nella umiltà e semplicità evangelica, che nella casa di Nazaret si presenta come una scuola di vita cristiana. (....) Noi ci raccomandiamo alla sua intercessione e chiediamo a Dio per tutti i lavoratori, soprattutto per quanti eseguono i lavori più modesti a volte non sufficientemente valorizzati, che nelle loro attività quotidiane, scoprano la mano amica di Dio e diano testimonianza del suo amore, trasformando la loro fatica in un canto di lode al Creatore”, ha concluso il Papa.
HML/ VIS 20111024 (650)

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