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domenica 25 settembre 2011

CATTOLICI E ORTODOSSI: PROSEGUIRE IMPEGNO DIALOGO QUESTIONE PRIMATO

CITTA' DEL VATICANO, 24 SET. 2011 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, alle 17:15, nell’Aula del Seminario di Freiburg, il Santo Padre ha avuto un Incontro con 15 Rappresentanti delle Chiese Ortodosse della Germania. Il Paese conta 467 Comunità Ortodosse Bizantine e circa 1.300.000 fedeli ripartiti tra le varie Chiese Ortodosse autocefale. I fedeli appartenenti alla Chiese Ortodosse Orientali, arrivati in Germania soprattutto in seguito alle persecuzioni subite dalle loro chiese nei paesi d’origine, sono circa 157.000.

Nel ringraziare il Metropolita Augustinos, Presidente della Conferenza Episcopale Ortodossa in Germania, per le sue parole “piene di fiducia”, il Papa ha ripetuto che fra le Chiese e le comunità cristiane “l’Ortodossia, teologicamente, è la più vicina a noi; cattolici ed ortodossi hanno entrambi la medesima struttura della Chiesa delle origini. Così possiamo sperare che non sia troppo lontano il giorno in cui potremo di nuovo celebrare insieme l’Eucaristia”.

“Con interesse e simpatia la Chiesa cattolica segue lo sviluppo delle comunità ortodosse in Europa occidentale che hanno registrato una notevole crescita”, ha proseguito il Santo Padre esprimendo soddisfazione per l’intensificazione “della collaborazione panortodossa, che negli ultimi anni ha fatto progressi essenziali” ed ha auspicato che: “Le esperienze che si vivono in queste Conferenze Episcopali rafforzino l’unione tra le Chiese ortodosse e facciano progredire gli sforzi per un concilio panortodosso”.

Nel riferirsi al progresso del dialogo fra cattolici e ortodossi Benedetto XVI ha detto: “Rimane altrettanto importante la continuazione del lavoro per chiarire le differenze teologiche, perché il loro superamento è indispensabile per il ristabilimento della piena unità, che auspichiamo e per la quale preghiamo. È soprattutto sulla questione del primato che dobbiamo continuare gli sforzi nel confronto per la sua giusta comprensione. Qui le riflessioni circa il discernimento tra la natura e la forma dell’esercizio del primato come le ha fatte Papa Giovanni Paolo II nell’Enciclica ‘Ut unum sint’ (n. 95), possono ancora darci fruttuosi impulsi”.

“Guardo con gratitudine” – ha proseguito il Pontefice – “anche al lavoro della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse orientali. (...) I risultati ottenuti fanno crescere la comprensione gli uni degli altri e l’avvicinarsi gli uni agli altri”.

“Nell’attuale tendenza del nostro tempo, in cui non poche persone vogliono, per così dire, ‘liberare’ la vita pubblica da Dio, le Chiese cristiane in Germania – tra le quali anche i cristiani ortodossi ed ortodossi orientali –, sulla base della fede nell’unico Dio e Padre di tutti gli uomini, camminano insieme sulla via di una testimonianza pacifica per la comprensione e la comunione tra i popoli. Facendo questo, non tralasciano di mettere il miracolo dell’incarnazione di Dio al centro dell’annuncio. Consapevoli che su questo miracolo si fonda ogni dignità della persona, si impegnano insieme per la protezione della vita umana dal suo concepimento fino alla sua morte naturale”.

“La fede in Dio, il Creatore della vita” – ha ribadito infine il Pontefice – “e il restare assolutamente fedeli alla dignità di ogni persona rafforzano i cristiani nell’opporsi con forza ad ogni intervento manipolatore e selettivo nei confronti della vita umana. Inoltre, conoscendo il valore del matrimonio e della famiglia, in quanto cristiani ci sta molto a cuore, come cosa importante, proteggere l’integrità e la singolarità del matrimonio tra un uomo e una donna da ogni interpretazione sbagliata. Qui l’impegno comune dei cristiani, tra cui tanti fedeli ortodossi ed ortodossi orientali, dà un contributo prezioso per l’edificazione di una società che può avere un futuro, nella quale si porta il dovuto rispetto alla persona umana”.
PV-GERMANIA/ VIS 20110925 (600)

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