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venerdì 1 luglio 2011

RISCOPRIRE VALORE AZIENDA FAMILIARE RURALE

CITTA' DEL VATICANO, 1 LUG. 2011 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, il Santo Padre ha ricevuto i partecipanti alla XXXVII Conferenza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (F.A.O.).

Benedetto XVI ha salutato il Direttore Generale eletto della F.A.O. Signor José Graziano da Silva ed ha ringraziato il predecessore, Signor Jacques Diouf, per il servizio prestato alla F.A.O. “con competenza e dedizione”.

“La povertà, il sottosviluppo e quindi la fame” – ha detto il Papa nel suo discorso – “sono spesso il risultato di atteggiamenti egoistici che partendo dal cuore dell’uomo si manifestano nel suo agire sociale, negli scambi economici, nelle condizioni di mercato, (...) e si traducono nella negazione del diritto primario di ogni persona a nutrirsi e quindi ad essere libero dalla fame. Come possiamo tacere il fatto che anche il cibo è diventato oggetto di speculazioni o è legato agli andamenti di un mercato finanziario che, privo di regole certe e povero di principi morali, appare ancorato al solo obiettivo del profitto? L’alimentazione è una condizione che tocca il fondamentale diritto alla vita”.

“Il quadro internazionale e le ricorrenti apprensioni determinate da instabilità e dall’aumento dei prezzi hanno bisogno di risposte concrete e necessariamente unitarie per conseguire risultati che singolarmente gli Stati non possono garantire. Questo significa fare della solidarietà un criterio essenziale per ogni azione politica e strategia (...) In tale prospettiva, le istituzioni della Comunità internazionale sono chiamate ad operare coerentemente al loro mandato per sostenere i valori propri della dignità umana eliminando atteggiamenti di chiusura e senza lasciare spazio a istanze particolari fatte passare come interessi generali”.

“Anche la FAO” – ha ricordato il Pontefice – “è chiamata a rilanciare la propria struttura liberandola da ostacoli che l’allontanano dall’obiettivo indicato dalla sua Costituzione di garantire la crescita nutrizionale, la disponibilità della produzione alimentare, lo sviluppo delle aree rurali, così da assicurare all’umanità la libertà dalla fame”.

“Il mio pensiero si dirige ora alla situazione di milioni di bambini” – ha detto il Pontefice – “che sono le prime vittime di questa tragedia, condannati ad una morte precoce, ad un ritardo nel loro sviluppo fisico e psichico (...). L’attenzione verso le giovani generazioni può essere un modo per contrastare l’abbandono delle aree rurali e del lavoro agricolo (...). Si deve, infatti, constatare che nonostante gli impegni assunti ed i conseguenti obblighi, l’assistenza e gli aiuti concreti si limitano spesso alle emergenze, dimenticando che una coerente concezione dello sviluppo deve essere in grado di disegnare un futuro per ogni persona, famiglia e comunità favorendo obiettivi di lungo periodo. Vanno perciò sostenute le iniziative che si vorrebbero prendere anche a livello dell’intera Comunità internazionale per riscoprire il valore dell’azienda familiare rurale e sostenerne il ruolo centrale per raggiungere una stabile sicurezza alimentare”.

“L’obiettivo della sicurezza alimentare è un’esigenza autenticamente umana, ne siamo consapevoli. Garantirla alle presenti generazioni ed a quelle che verranno significa anche tutelare da un frenetico sfruttamento le risorse naturali poiché la corsa al consumo ed allo spreco sembra ignorare ogni attenzione verso il patrimonio genetico e le diversità biologiche, tanto importanti per le attività agricole”.

“In questo momento nel quale ai tanti problemi che investono l’attività agricola si affiancano nuove opportunità per contribuire ad alleviare il dramma della fame” – ha detto infine il Papa ai Rappresentanti della F.A.O. – “voi potete operare perché attraverso la garanzia di un’alimentazione rispondente ai bisogni, ogni persona possa crescere secondo la sua vera dimensione di creatura fatta a somiglianza di Dio”.
AC/ VIS 20110701 (570)

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