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mercoledì 27 aprile 2011

VENERDÌ SANTO: PASSIONE DEL SIGNORE E VIA CRUCIS COLOSSEO

CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2011 (VIS). Alle ore 17:00 di oggi, Venerdì Santo, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto, nella Basilica Vaticana, la celebrazione della Passione del Signore. Durante la Liturgia della Parola, è stato riascoltato il racconto della Passione secondo Giovanni; quindi il Predicatore della Casa Pontificia, Padre Raniero Cantalamessa, O.F.M. Cap., ha tenuto l’omelia. La Liturgia della Passione è proseguita con la Preghiera universale e l’adorazione della Santa Croce e si è conclusa con la Santa Comunione.

Alle 21:00 il Santo Padre ha presieduto al Colosseo la Via Crucis. I testi delle meditazioni e delle preghiere proposte quest’anno per le stazioni della Via Crucis sono stati composti da Suor Maria Rita Piccione, dell’Ordine di Sant’Agostino, del Monastero dei Santi Quattro Coronati in Roma.

Benedetto XVI ha seguito la cerimonia dal colle Palatino. La Croce è stata portata nelle diverse Stazioni dal Cardinale Agostino Vallini, Vicario del Papa per la Diocesi di Roma, da una famiglia romana con cinque figli, tre gemelli di sei anni e due gemelli di due anni, una famiglia dell’Etiopia, due Monache agostiniane, un frate francescano egiziano, una ragazza egiziana, un malato in sedia a rotelle accompagnato da un volontario dell’UNITALSI e due frati francescani della Custodia di Terra Santa.

Al termine della Via Crucis, il Santo Padre ha pronunciato le seguenti parole:

“Questa notte abbiamo rivissuto, nel profondo del nostro cuore, il dramma di Gesù, carico del dolore, del male, del peccato dell’uomo”.

“Guardiamo bene quell’uomo crocifisso tra la terra e il Cielo, contempliamolo con uno sguardo più profondo, e scopriremo che la Croce non è il segno della vittoria della morte, del peccato, del male ma è il segno luminoso dell’amore, anzi della vastità dell’amore di Dio, di ciò che non avremmo mai potuto chiedere, immaginare o sperare: Dio si è piegato su di noi, si è abbassato fino a giungere nell’angolo più buio della nostra vita per tenderci la mano e tirarci a sé, portarci fino a Lui. La Croce ci parla dell’amore supremo di Dio e ci invita a rinnovare, oggi, la nostra fede nella potenza di questo amore, a credere che in ogni situazione della nostra vita, della storia, del mondo, Dio è capace di vincere la morte, il peccato, il male, e di donarci una vita nuova, risorta. Nella morte in croce del Figlio di Dio, c’è il germe di una nuova speranza di vita, come il chicco che muore dentro la terra”.

“Fissiamo il nostro sguardo su Gesù Crocifisso e chiediamo nella preghiera: Illumina, Signore, il nostro cuore, perché possiamo seguirti sul cammino della Croce, fa’ morire in noi l’’uomo vecchio’, legato all’egoismo, al male, al peccato, rendici ‘uomini nuovi’, uomini e donne santi, trasformati e animati dal tuo amore”.
BXVI-SETTIMANA SANTA/ VIS 20110427 (460)

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