CITTA' DEL VATICANO, 4 NOV. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire un Messaggio al Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, in occasione dell’Assemblea Plenaria, in corso in questi giorni a Roma, sulla ricezione dell’Enciclica “Caritas in veritate” nei diversi continenti.
“Solo con la carità, sostenuta dalla speranza e illuminata dalla luce della fede e della ragione, è possibile conseguire obiettivi di liberazione integrale dell'uomo e di giustizia universale”.
“Nell'Enciclica ‘Caritas in veritate’” – scrive il Papa – “ho accennato a problemi fondamentali che toccano il destino dei popoli e delle istituzioni mondiali, nonché della famiglia umana. (...) Gli squilibri sociali, settoriali, nazionali, quelli tra risorse e popolazioni povere, tra tecnica ed etica (...) non sono affatto scomparsi. (...) Il coordinamento tra gli Stati – spesso inadeguato, perché orientato alla ricerca di un equilibrio di potere, piuttosto che alla solidarietà - lascia spazio a rinnovate disuguaglianze, al pericolo del predominio di gruppi economici e finanziari che dettano - ed intendono continuare a farlo - l'agenda della politica, a danno del bene comune universale”.
“Appare di particolare urgenza l'impegno nella formazione del laicato cattolico alla dottrina sociale della Chiesa”. I laici “debbono impegnarsi per promuovere una retta configurazione della vita sociale, nel rispetto della legittima autonomia delle realtà terrene”.
“È di fondamentale importanza una comprensione profonda della dottrina sociale della Chiesa, in armonia con tutto il suo patrimonio teologico e fortemente radicata nell’affermazione della dignità trascendente dell’uomo, nella difesa della vita umana sin dal suo concepimento fino alla morte naturale e della libertà religiosa. (...) È necessario preparare fedeli laici capaci di dedicarsi al bene comune, specie negli ambiti più complessi come il mondo della politica, ma è urgente anche avere Pastori che (...) sappiano contribuire all’animazione e all’irradiazione, nella società e nelle istituzioni, di una vita buona secondo il Vangelo”.
“Il mio augurio, pertanto, è che il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace continui nella sua opera di aiuto alla comunità ecclesiale (...) non solo nell'elaborazione di sempre nuovi aggiornamenti della dottrina sociale della Chiesa (...). Al fine di globalizzare la dottrina sociale della Chiesa sembra opportuno che crescano Centri e Istituti per lo studio, la diffusione e l'attuazione di essa in tutto il mondo”.
“Dopo la promulgazione del ‘Compendio’ e dell’Enciclica ‘Caritas in veritate’, è naturale che il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace sia dedito all’approfondimento degli elementi di novità e, in collaborazione con altri soggetti” – conclude il Pontefice – “alla ricerca delle vie più adatte alla veicolazione dei contenuti della dottrina sociale, non solo nei tradizionali itinerari formativi ed educativi cristiani di ogni ordine e grado, ma anche nei grandi centri di formazione del pensiero mondiale - quali i grandi organi della stampa laica, le università e i numerosi centri di riflessione economica e sociale - che negli ultimi tempi si sono sviluppati in ogni angolo del mondo”.
MESS/ VIS 20101104 (490)
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