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lunedì 8 novembre 2010

LA CARITÀ È IL DISTINTIVO DEL NOSTRO ESSERE CRISTIANI

CITTA' DEL VATICANO, 7 NOV. 2010 (VIS). Nel pomeriggio di oggi il Papa si è recato in visita alla “Obra Benéfico Social del Nen Dèu”, istituzione benefica creata nel 1892 da Madre Carmen del Niño Jesús González Ramos, beatificata nel 2007, Fondatrice delle “Hermanas Franciscanas de los Sagrados Corazones”.

L’Istituto è sorto inizialmente per dare assistenza ai bambini di famiglie bisognose e per molto tempo la maggioranza degli ospiti sono stati pazienti con la sindrome di Down. Tuttavia la graduale riduzione di questi casi ha portato ad una profonda trasformazione della popolazione assistita, formata oggi da piccoli pazienti autistici, epilettici gravi, con problemi di personalità o comportamentali. L’Istituto offre assistenza sanitaria e psicologica a 250 pazienti, la cui età oscilla tra 3 e 21 anni, assistiti da 8 religiose e da un’ottantina di operatori e volontari.

Al suo arrivo, accolto dal Cardinale Lluis Martínez Sistach, Arcivescovo di Barcelona, il Papa ha indirizzato parole di saluto in catalano alla Superiora della Comunità, ai Membri del Patronato della “Obra”, ai pazienti e ai familiari, ed ha detto:

“Vorrei, allo stesso tempo, manifestare la mia riconoscenza alle Autorità, invitandole a prodigarsi perché i più svantaggiati siano sempre raggiunti dai servizi sociali, e a coloro che sostengono con il loro generoso aiuto entità assistenziali di iniziativa privata, come questa Scuola di Educazione Speciale del ‘Nen Déu’. In questi momenti, in cui molte famiglie sperimentano serie difficoltà economiche, dobbiamo moltiplicare, come discepoli di Cristo, i gesti concreti di solidarietà, tangibile e continua, mostrando così che la carità è il distintivo del nostro essere cristiani”.

“Con la dedicazione della Basilica della Sacra Famiglia, si è posto in rilievo questa mattina che l’edificio sacro è segno del vero santuario di Dio tra gli uomini. Ora voglio sottolineare come, con lo sforzo di questa e altre analoghe istituzioni ecclesiali (...) si mostra chiaramente che, per il cristiano, ogni uomo è un vero santuario di Dio, che deve essere trattato con sommo rispetto e affetto, soprattutto quando si trova nel bisogno. La Chiesa vuole così realizzare le parole del Signore nel Vangelo: ‘In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me’.

“Nella cura dei più deboli, molto hanno contribuito i formidabili progressi della sanità negli ultimi decenni, che sono stati accompagnati dalla crescente convinzione dell’importanza che ha, per il buon risultato del processo terapeutico, un rapporto umano attento. Perciò, è esigenza dell’essere umano che i nuovi sviluppi tecnologici nel campo medico non vadano mai a detrimento del rispetto per la vita e la dignità umana, in modo che coloro che soffrono malattie o disabilità psichiche o fisiche possano ricevere sempre quell’amore e quelle attenzioni che permettano loro di sentirsi valorizzati come persone nelle loro necessità concrete”.

“Cari bambini e giovani” – ha concluso il Santo Padre – “mi congedo da voi rendendo grazie a Dio per le vostre vite, così preziose ai suoi occhi, e assicurandovi che occupate un posto molto importante nel cuore del Papa. (...) Non tralascio inoltre di pregare per coloro che sono al servizio di chi soffre, lavorando instancabilmente perché le persone con disabilità possano occupare il loro giusto posto nella società e non siano emarginate a causa delle loro limitazioni. A questo proposito, vorrei riconoscere, in modo speciale, la testimonianza fedele dei sacerdoti e di coloro che visitano i malati nelle loro case, negli ospedali e in altre istituzioni specializzate. Essi incarnano l’importante ministero della consolazione di fronte alle fragilità della nostra condizione, che la Chiesa cerca di compiere con gli stessi sentimenti del Buon Samaritano”.

Al termine del discorso il Papa ha ricevuto i doni offerti dai bambini e dai giovani del Nen Déu ed ha benedetto la Prima Pietra della nuova Residenza che porterà il suo nome. Infine Benedetto XVI si è diretto all’aeroporto di Barcelona dove alle 18:30 ha avuto un incontro in privato con il Presidente del Governo spagnolo, Signor José Luis Rodríguez Zapatero.
PV-SPAGNA/ VIS 20101108 (670)

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