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giovedì 7 ottobre 2010

QUOTIDIANO IMPEGNO PERCORRERE STRADA MAESTRA VERITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 7 OTT. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i partecipanti al Congresso della Stampa Cattolica, promosso dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.

Nel rivolgersi ai partecipanti, provenienti da 85 Paesi, il Papa ha fatto riferimento a due aspetti particolari del ruolo della stampa cattolica: da una parte “la specificità del mezzo, la stampa, e cioè la parola scritta e la sua attualità ed efficacia, in una società che ha visto moltiplicarsi antenne, parabole e satelliti, (...) dall’altro lato, la connotazione ‘cattolica’, con la responsabilità che ne deriva di esservi fedeli in modo esplicito e sostanziale, attraverso il quotidiano impegno di percorrere la strada maestra della verità”.

“La ricerca della verità dev’essere perseguita dai giornalisti cattolici con mente e cuore appassionati, ma anche con la professionalità di operatori competenti e dotati di mezzi adeguati ed efficaci”.Giustifica

“Oggi, nella comunicazione ha un peso sempre maggiore il mondo dell’immagine” ha sottolineato Benedetto XVI ed ha affermato: “ma se da una parte tutto ciò comporta indubbi aspetti positivi, dall’altra l’immagine può anche diventare indipendente dal reale, può dare vita ad un mondo virtuale, con varie conseguenze, la prima della quali è il rischio dell’indifferenza nei confronti del vero”.

“Inoltre, la ripresa di un evento, lieto o triste, può essere consumata come spettacolo e non come occasione di riflessione. (...) Questi aspetti suonano come campanello d’allarme: invitano a considerare il pericolo che il virtuale allontani dalla realtà e non stimoli alla ricerca del vero, della verità”.

“In tale contesto, la stampa cattolica” – ha ribadito il Pontefice – “è chiamata, in modo nuovo, ad esprimere fino in fondo le sue potenzialità e a dare ragione giorno per giorno della sua irrinunciabile missione. La Chiesa dispone di un elemento facilitante, dal momento che la fede cristiana ha in comune con la comunicazione una struttura fondamentale: il fatto che il mezzo ed il messaggio coincidono; infatti il Figlio di Dio, il Verbo incarnato, è, allo stesso tempo, messaggio di salvezza e mezzo attraverso il quale la salvezza si realizza. E questo non è un semplice concetto, ma una realtà accessibile a tutti”.

“La Parola di Dio è giunta agli uomini ed è stata tramandata anche a noi attraverso un libro, la Bibbia. La parola resta lo strumento fondamentale e, in un certo senso, costitutivo della comunicazione: essa viene utilizzata oggi sotto varie forme, e anche nella cosiddetta ‘civiltà dell’immagine’ conserva tutto intero il suo valore”.

“I cristiani non possono ignorare” – ha proseguito il Pontefice – “la crisi di fede che è sopraggiunta nella società, o semplicemente confidare che il patrimonio di valori trasmesso lungo i secoli possa continuare ad ispirare e plasmare il futuro della famiglia umana. L’idea di vivere ‘come se Dio non esistesse’ si è dimostrata deleteria: il mondo ha bisogno piuttosto di vivere ‘come se Dio esistesse’, anche se non c’è la forza di credere, altrimenti esso produce solo un ‘umanesimo disumano’”.

Nel ricordare che chi opera nei mezzi della comunicazione deve porre “sempre Dio al vertice della scala dei valori”, Benedetto XVI ha affermato che il compito degli operatori della stampa cattolica “è quello di aiutare l’uomo contemporaneo ad orientarsi a Cristo, unico Salvatore, e a tenere accesa nel mondo la fiaccola della speranza, per vivere degnamente l’oggi e costruire adeguatamente il futuro. Per questo vi esorto a rinnovare costantemente la vostra scelta personale per Cristo, attingendo da quelle risorse spirituali che la mentalità mondana sottovaluta, mentre sono preziose, anzi, indispensabili”.
AC/ VIS 20101007 (580)

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