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domenica 18 aprile 2010

DIO AMA LA SUA CHIESA ANCHE SE FERITA DA NOSTRI PECCATI

CITTA' DEL VATICANO, 17 APR. 2010 (VIS). Come di consueto nel corso dei Viaggi Apostolici, il Papa ha incontrato brevemente i giornalisti che erano a bordo dell’aereo papale atterrato a Malta la sera di sabato 17 aprile.

  Benedetto XVI ha sintetizzato la ragioni del suo Viaggio a Malta. “Il primo” – ha detto – “è San Paolo. È finito l’Anno paolino della Chiesa universale, ma Malta festeggia 1950 anni dal suo naufragio e questa è per me un’occasione per mettere ancora una volta in luce la grande figura dell’Apostolo delle genti, con il suo messaggio importante anche oggi. Penso si possa sintetizzare l’essenziale del suo viaggio con le parole che lui stesso ha riassunto alla fine della lettera ai Galati: ‘fede operante nella carità’.

  “Queste sono le cose importanti anche oggi: la fede, la relazione con Dio, che si trasforma poi in carità. Ma penso anche che il motivo del naufragio parla per noi. Dal naufragio, per Malta è nata la fortuna di avere la fede; così possiamo pensare anche noi che i naufragi della vita possono realizzare il progetto di Dio per noi e possono anche essere utili per nuovi inizi nella nostra vita”.

  “Il secondo motivo” – ha proseguito il Pontefice – “mi fa piacere di vivere in mezzo ad una Chiesa vivace come è quella di Malta, feconda nelle vocazioni anche oggi, piena di fede, nel nostro tempo, e che risponde alle sfide del nostro tempo. So che Malta ama Cristo e ama la sua Chiesa che è il suo Corpo e so che, anche se questo Corpo è ferito dai nostri peccati, il Signore tuttavia ama questa Chiesa, e il suo Vangelo è la vera forza che purifica e guarisce”.

  “Terzo punto” – ha sottolineato il Pontefice – “Malta è il sito dove le correnti dei profughi arrivano dall’Africa e bussano alle porte dell’Europa. Questo è un grande problema del nostro tempo, e, naturalmente, non può essere risolto dall’isola di Malta. Noi tutti dobbiamo rispondere a questa sfida, lavorare perché tutti possano, nella loro terra, vivere una vita dignitosa e dall’altra parte fare il possibile perché questi profughi trovino qui dove arrivano, in tutti i casi, una possibilità di vita dignitosa. Una risposta ad una grande sfida del nostro tempo: Malta ci ricorda questi problemi e ci ricorda anche che proprio la fede è la forza che dà carità, e dunque anche la fantasia per rispondere bene a queste sfide”.
PV-MALTA                                   VIS 20100418 (420)

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