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lunedì 1 giugno 2009

AMORE INFINITO SPIRITO SANTO NON CI ABBANDONA


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2009 (VIS). Alle 9:30 di oggi, Domenica di Pentecoste, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto nella Basilica Vaticana la Santa Messa della Solennità. La Kammerorchester di Colonia e il Coro del Duomo hanno interpretato la Harmoniemesse, l'ultima delle "Messe" composte dal grande musicista Joseph Haydn, del quale quest'anno ricorre il bicentenario della morte.

Il Papa ha descritto nell'omelia le immagini della Pentecoste, che rievocano lo Spirito Santo che inonda Maria e gli Apostoli nel Cenacolo di Gerusalemme, sotto forma di "vento impetuoso" e di "lingue di fuoco".

"Quello che l'aria è per la vita biologica" - ha affermato il Papa - "lo è lo Spirito Santo per la vita spirituale; e come esiste un inquinamento atmosferico, che avvelena l'ambiente e gli esseri viventi, così esiste un inquinamento del cuore e dello spirito, che mortifica ed avvelena l'esistenza spirituale".

"Allo stesso modo in cui non bisogna assuefarsi ai veleni dell'aria - e per questo l'impegno ecologico rappresenta oggi una priorità -, altrettanto si dovrebbe fare per ciò che corrompe lo spirito. Sembra invece che a tanti prodotti inquinanti la mente e il cuore che circolano nelle nostre società - ad esempio immagini che spettacolarizzano il piacere, la violenza o il disprezzo per l'uomo e la donna - a questo sembra che ci si abitui senza difficoltà. (...) La metafora del vento impetuoso di Pentecoste fa pensare a quanto invece sia prezioso respirare aria pulita, sia con i polmoni, quella fisica, sia con il cuore, quella spirituale, l'aria salubre dello spirito che è l'amore!".

"Impossessatosi delle energie del cosmo - il 'fuoco' - l'essere umano sembra oggi affermare se stesso come dio e voler trasformare il mondo escludendo, mettendo da parte o addirittura rifiutando il Creatore dell'universo. L'uomo non vuole più essere immagine di Dio, ma di se stesso; si dichiara autonomo, libero, adulto".

"Nelle mani di un uomo così, il 'fuoco' e le sue enormi potenzialità diventano pericolosi: possono ritorcersi contro la vita e l'umanità stessa, come dimostra purtroppo la storia. A perenne monito rimangono le tragedie di Hiroshima e Nagasaki, dove l'energia atomica, utilizzata per scopi bellici, ha finito per seminare morte in proporzioni inaudite".

Infine, il Papa ha spiegato come gli Apostoli vinsero la paura quando lo Spirito Santo si posò su di loro il giorno di Pentecoste. "Non avevano alcun timore, perché si sentivano nelle mani del più forte. Sì, cari fratelli e sorelle, lo Spirito di Dio, dove entra, scaccia la paura; ci fa conoscere e sentire che siamo nelle mani di una Onnipotenza d'amore: qualunque cosa accada, il suo amore infinito non ci abbandona".

"Lo dimostra" - ha concluso il Pontefice - "la testimonianza dei martiri, il coraggio dei confessori della fede, l'intrepido slancio dei missionari, la franchezza dei predicatori, l'esempio di tutti i santi, alcuni persino adolescenti e bambini. Lo dimostra l'esistenza stessa della Chiesa che, malgrado i limiti e le colpe degli uomini, continua ad attraversare l'oceano della storia, sospinta dal soffio di Dio e animata dal suo fuoco purificatore".
HML/PENTECOSTE/... VIS 20090601 (500)

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