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mercoledì 22 aprile 2009

AMBROGIO AUTPERTO SEPPE SCOPRIRE VERO VOLTO CHIESA

CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2009 (VIS). Questa mattina, proseguendo le catechesi sui grandi scrittori medioevali della Chiesa d'Oriente e d'Occidente, il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale di questo mercoledì, tenutasi in Piazza San Pietro, ad Ambrogio Autperto.

  "Oggi vorrei parlare di Ambrogio Autperto" - ha detto Benedetto XVI - un autore dell'VIII secolo - piuttosto sconosciuto: le sue opere infatti erano state attribuite in gran parte ad altri personaggi più noti, da Sant'Ambrogio di Milano a Sant'Ildefonso".

  "Nato in Provenza, da distinta famiglia, Ambrogio Autperto - secondo il suo tardivo biografo Giovanni - fu alla corte del re franco Pipino il Breve ove, oltre all'incarico di ufficiale, svolse in qualche modo anche quello di precettore del futuro imperatore Carlo Magno. Probabilmente al seguito di Papa Stefano II, (...) Autperto venne in Italia ed ebbe modo di visitare la famosa abbazia benedettina di San Vincenzo, alle sorgenti del Volturno, nel ducato di Benevento. (...) Poco dopo la sua visita, Ambrogio Autperto decise di abbracciare la vita religiosa ed entrò in quel monastero (...). Intorno all'anno 761 venne ordinato sacerdote e il 4 ottobre del 777 fu eletto abate". Morì il 30 gennaio 784.

  "Ambrogio Autperto fu monaco ed abate" - ha affermato Benedetto XVI - "in un'epoca segnata da forti tensioni politiche, che si ripercuotevano anche sulla vita all'interno dei monasteri. Di ciò si hanno echi frequenti e preoccupati nei suoi scritti. Egli denuncia, ad esempio, la contraddizione tra la splendida apparenza esterna dei monasteri e la tiepidezza dei monaci (...)". Nel trattato ascetico "'Conflictus vitiorum et virtutum' ('Conflitto tra i vizi e le virtù'), (...) Ambrogio Autperto intende ammaestrare i monaci in modo concreto sul come affrontare il combattimento spirituale giorno per giorno".

  "Autperto osserva poi che l'avidità di guadagno dei ricchi e dei potenti nella società del suo tempo" - ha proseguito il Pontefice - "esiste anche nell'interno delle anime dei monaci e scrive perciò un trattato intitolato 'De cupiditate', in cui, con l'apostolo Paolo, denuncia fin dall'inizio la cupidigia come la radice di tutti i mali".

  "Rilievo questo" - ha ribadito il Santo Padre - "che alla luce della presente crisi economica mondiale, rivela tutta la sua attualità. Vediamo che proprio da questa radice della cupidigia tale crisi è nata".

  L'insegnamento di Autperto vale "anche per l'uomo di questo mondo, anche per il ricco vale di dovere di combattere contro la cupidigia, contro la voglia di possedere, di apparire, contro il concetto falso di libertà come facoltà di disporre di tutto secondo il proprio arbitrio. Anche il ricco deve trovare l'autentica strada della verità, dell'amore e così della retta via".

  "L'opera più importante di Ambrogio Autperto" - ha ricordato il Papa - "è sicuramente il suo commento in dieci libri all''Apocalisse': esso costituisce, dopo secoli, il primo commento ampio nel mondo latino all'ultimo libro della Sacra Scrittura. In quest'opera l'Autore sottolinea che "la Chiesa non può mai essere separata da Gesù Cristo"

  Ambrogio "guarda a Maria come a modello della Chiesa. (...) Autperto vede un ruolo decisivo della Vergine Maria nell'opera della Redenzione (...). Con buona ragione quindi Ambrogio Autperto è considerato il primo grande mariologo in Occidente. Alla pietà che, secondo lui, deve liberare l'anima dall'attaccamento ai piaceri terreni e transitori, egli ritiene debba unirsi il profondo studio delle scienze sacre, soprattutto la meditazione delle Sacre Scritture".

  "Possiamo vedere oggi in Ambrogio Autperto una personalità vissuta in un tempo di forte strumentalizzazione politica della Chiesa, in cui nazionalismo e tribalismo avevano sfigurato il volto della Chiesa. Ma lui, in mezzo a tutte queste difficoltà che conosciamo anche noi, seppe scoprire il vero volto della Chiesa in Maria, nei Santi. E seppe così capire che cosa vuol dire essere cattolico, essere cristiano, vivere della Parola di Dio, entrare in questo abisso e così vivere il mistero della Madre di Dio. (...) Ascoltiamo questo messaggio e preghiamo il Signore" - ha concluso il Pontefice - "perché ci aiuti a vivere il mistero della Chiesa oggi, in questo nostro tempo".
AG/AMBROGIO AUTPERTO/...                           VIS 20090422 (670)


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