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giovedì 12 febbraio 2009

CRISTO È LA RISPOSTA ALL'ENIGMA DEL DOLORE E DELLA MORTE

CITTA' DEL VATICANO, 11 FEB. 2009 (VIS). Alle 16:30 di questo pomeriggio, Memoria della Beata Maria Vergine di Lourdes e XVII Giornata Mondiale del Malato, il Cardinale Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, ha celebrato nella Basilica Vaticana la Santa Messa per gli Ammalati dell'UNITALSI (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e ai Santuari Internazionale) ed i pellegrini dell'Opera Romana Pellegrinaggi.

  Al termine della Celebrazione Eucaristica il Santo Padre è giunto nella Basilica Vaticana per benedire i malati e rivolgere loro un Discorso.

  "Questa Giornata" - ha detto il Papa - "invita a far sentire con maggiore intensità ai malati la vicinanza spirituale della Chiesa, la quale, (...), è famiglia di Dio nel mondo, all'interno della quale nessuno deve soffrire per mancanza del necessario. Al tempo stesso, quest'oggi ci è data l'opportunità di riflettere sull'esperienza della malattia, del dolore, e più in generale sul senso della vita da realizzare pienamente anche quando è sofferente ".

  Ricordando che la Giornata Mondiale del Malato è dedicata quest'anno ai bambini malati, il Santo Padre si è chiesto: "Se già si resta senza parole davanti a un adulto che soffre, che dire quando il male colpisce un piccolo innocente? Come percepire anche in situazioni così difficili l'amore misericordioso di Dio, che mai abbandona i suoi figli nella prova?".

  "Sono frequenti e talora inquietanti tali interrogativi, che in verità sul piano semplicemente umano non trovano adeguate risposte, poiché il dolore, la malattia e la morte restano, nel loro significato, insondabili per la nostra mente. Ci viene però in aiuto la luce della fede".

  "La Parola di Dio ci svela che anche questi mali sono misteriosamente 'abbracciati' dal disegno divino di salvezza; la fede ci aiuta a ritenere la vita umana bella e degna di essere vissuta in pienezza pur quando è fiaccata dal male".

  "Dio ha creato l'uomo per la felicità e per la vita, mentre la malattia e la morte sono entrate nel mondo come conseguenza del peccato. Ma il Signore non ci ha abbandonati a noi stessi; Lui, il Padre della vita, è il medico per eccellenza dell'uomo e non cessa di chinarsi amorevolmente sull'umanità sofferente".

  "Cari fratelli e sorelle, ci rendiamo conto sempre più che la vita dell'uomo non è un bene disponibile, ma un prezioso scrigno da custodire e curare con ogni attenzione possibile, dal momento del suo inizio fino al suo ultimo e naturale compimento. La vita è mistero che di per se stesso chiede responsabilità, amore, pazienza, carità, da parte di tutti e di ciascuno. Ancor  più è necessario circondare di premure e rispetto chi è ammalato e sofferente. Questo non è sempre facile; sappiamo però dove poter attingere il coraggio e la pazienza per affrontare le vicissitudini dell'esistenza terrena, in particolare le malattie e ogni genere di sofferenza".

  "Per noi cristiani è in Cristo che si trova la risposta all'enigma del dolore e della morte e risurrezione. (...) E' dunque alla 'scuola' del Cristo eucaristico che ci è dato di imparare ad amare la vita sempre e ad accettare la nostra apparente impotenza davanti alla malattia e alla morte. (...) La luce che viene 'dall'Alto' ci aiuti a comprendere e a dare senso e valore anche all'esperienza del soffrire e del morire".
AC/MESSA GIORNATA MALATO/...                       VIS 20090212 (560)


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