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mercoledì 7 gennaio 2009

ANNUNCIARE CRISTO CON LA PAROLA E TESTIMONIANZA VITA


CITTA' DEL VATICANO, 6 GEN. 2009 (VIS).  Alle ore 10:00 di oggi, Solennità dell'Epifania del Signore, il Santo Padre Benedetto XVI ha celebrato la Santa Messa nella Basilica Vaticana.

  Benedetto XVI ha affermato nell'omelia che la tradizione latina identifica l'Epifania, "'manifestazione' del nostro Signore Gesù Cristo, con la visita dei Magi al Bambino Gesù a Betlemme, e dunque lo interpreta soprattutto come rivelazione del Messia d'Israele ai popoli pagani".

  "In questo anno 2009, che, nel 4° centenario delle prime osservazioni di Galileo Galilei al telescopio, è stato dedicato in modo speciale all'astronomia, non possiamo non prestare particolare attenzione al simbolo della stella, tanto importante nel racconto evangelico dei Magi (cfr Mt 2,1-12). Essi erano con tutta probabilità degli astronomi".

  "Mentre la teologia pagana divinizzava gli elementi e le forze del cosmo" - ha rilevato il Pontefice - "la fede cristiana, portando a compimento la rivelazione biblica, contempla un unico Dio, Creatore e Signore dell'intero universo".

  "E' l'amore divino, incarnato in Cristo, la legge fondamentale e universale del creato. Ciò va inteso invece in senso non poetico, ma reale. (...) Questo significa che le stelle, i pianeti, l'universo intero non sono governati da una forza cieca, non obbediscono alle dinamiche della sola materia. Non sono, dunque, gli elementi cosmici che vanno divinizzati, bensì, al contrario, in tutto e al di sopra di tutto vi è una volontà personale, lo Spirito di Dio, che in Cristo si è rivelato come Amore. Se è così, allora gli uomini - come scrive San Paolo ai Colossesi - non sono schiavi degli 'elementi del cosmo', ma sono liberi, capaci cioè di relazionarsi alla libertà creatrice di Dio".

  "Egli" - ha proseguito il Pontefice - "è all'origine di tutto e tutto governa non alla maniera di un freddo ed anonimo motore, ma quale Padre, Sposo, Amico, Fratello, quale Logos, 'Parola-Ragione' che si è unita alla nostra carne mortale una volta per sempre ed ha condiviso pienamente la nostra condizione, manifestando la sovrabbondante potenza della sua grazia".

  "Il pensiero cristiano paragona il cosmo ad un 'libro' - così diceva anche lo stesso Galileo -, considerandolo come l'opera di un Autore che si esprime mediante la 'sinfonia' del creato".

  "Non c'è ombra, per quanto tenebrosa, che possa oscurare la luce di Cristo. Per questo nei credenti in Cristo non viene mai meno la speranza, anche oggi, dinanzi alla grande crisi sociale ed economica che travaglia l'umanità, davanti all'odio e alla violenza distruttrice che non cessano di insanguinare molte regioni della terra, dinanzi all'egoismo e alla pretesa dell'uomo di ergersi come dio di se stesso, che conduce talora a pericolosi stravolgimenti del disegno divino circa la vita e la dignità dell'essere umano, circa la famiglia e l'armonia del creato".

  "Il nostro sforzo di liberare la vita umana e il mondo" - ha detto Benedetto XVI - "dagli avvelenamenti e dagli inquinamenti che potrebbero distruggere il presente e il futuro, conserva il suo valore e il suo senso - ho annotato nella già citata Enciclica Spe salvi - anche se apparentemente non abbiamo successo o sembriamo impotenti di fronte al sopravvento di forze ostili, perchè 'è la grande speranza poggiante sulle promesse di Dio che, nei momenti buoni come in quelli cattivi, ci dà coraggio e orienta il nostro agire' (n. 35)".

  "La signoria universale di Cristo si esercita in modo speciale sulla Chiesa. (...) Essa non può vantarsi di nulla se non nel suo Signore: non da lei proviene la luce, non è sua la gloria. Ma proprio questa è la sua gioia, che nessuno potrà toglierle: essere 'segno e strumento' di Colui che è 'lumen gentium', luce dei popoli".

  "La grazia di Dio" - ha sottolineato il Pontefice - " ha fatto di Paolo una 'stella' per le genti", ed ha invitato tutti a pregare per i pastori della Chiesa "affinché, assimilando quotidianamente la Parola di Dio, possiamo trasmetterla fedelmente ai fratelli".

  "Ma anche noi preghiamo per voi, fedeli tutti" - ha concluso il Pontefice - "perché ogni cristiano è chiamato per il Battesimo e la Confermazione ad annunciare Cristo luce del mondo, con la parola e la testimonianza della vita".
HML/EPIFANIA SIGNORE/...                           VIS 20090107 (690)


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