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domenica 20 luglio 2008

MADRID SEDE GIORNATA MONDIALE GIOVENTÙ 2011

CITTA' DEL VATICANO, 20 LUG. 2008 (VIS). Alla recita dell'Angelus Domini che ha seguito la celebrazione della Santa Messa, Papa Benedetto XVI ha proposto ai giovani una riflessione sulla Vergine Maria "giovane donna in colloquio con l'angelo che la invita, a nome di Dio, ad una particolare donazione di se stessa, della propria vita, del proprio futuro di donna e di madre".

    "Possiamo immaginare come Maria dovette sentirsi in quel momento: piena di trepidazione, completamente sopraffatta dalla prospettiva che le era posta dinanzi. L'angelo comprese la sua ansia e immediatamente cercò di rassicurarla: 'Non temere, Maria... Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo' (Lc 1, 30, 35). Fu lo Spirito a darle la forza e il coraggio di rispondere alla chiamata del Signore. (...) ad aiutarla a comprendere il grande mistero che stava per compiersi per mezzo di lei".

  "Questa scena costituisce forse il momento cardine nella storia del rapporto di Dio con il suo popolo. Nell'Antico Testamento, Dio si era rivelato in modo parziale e in modo graduale, come tutti noi facciamo nei nostri rapporti personali. (...) L'Alleanza con Israele fu come un periodo di corteggiamento, un lungo fidanzamento. Venne quindi il momento definitivo, il momento del matrimonio, la realizzazione di una nuova ed eterna alleanza. In quel momento Maria, davanti al Signore, rappresentava tutta l'umanità. Nel messaggio dell'angelo, era Dio ad avanzare una proposta di matrimonio con l'umanità. E a nome nostro, Maria disse di sì".

  "Nelle fiabe, i racconti terminano qui, e tutti 'da quel momento vivono felici e contenti'. Nella vita reale non è così facile. Molte furono le difficoltà con cui Maria dovette cimentarsi nell'affrontare le conseguenze di quel 'sì' detto al Signore. Simeone profetizzò che una spada le avrebbe trafitto il cuore. Quando Gesù ebbe dodici anni, ella sperimentò i peggiori incubi che ogni genitore può provare, quando, per tre giorni, dovette affrontare lo smarrimento del Figlio. E dopo l'attività pubblica di Gesù, ella soffrì l'agonia di essere presente alla sua crocifissione e morte. Attraverso le varie prove ella rimase sempre fedele alla sua promessa, sostenuta dallo Spirito di fortezza. E ne fu ricompensata con la gloria".

  "Cari giovani, anche noi dobbiamo rimanere fedeli al 'sì' con cui abbiamo accolto l'offerta di amicizia da parte del Signore. Sappiamo che Egli non ci abbandonerà mai. Sappiamo che Egli ci sosterrà sempre con i doni dello Spirito. Maria accolse la 'proposta' del Signore a nome nostro. Ed allora, volgiamoci a lei e chiediamole di guidarci nelle difficoltà per rimanere fedeli a quella relazione vitale che Dio ha stabilito con ciascuno di noi".
 
  Al termine della recita dell'Angelus, il Santo Padre ha salutato in lingua italiana, francese, tedesca, spagnola e portoghese i giovani provenienti da diversi paesi che gremivano l'Ippodromo ed ha preso congedo rivolgendo loro queste parole: "È ora giunto il momento di dirci addio, o piuttosto, 'arrivederci'! Vi ringrazio tutti per aver partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù 2008, qui a Sydney, e spero di rivedervi fra tre anni. La Giornata Mondiale della Gioventù 2011 si svolgerà a Madrid, in Spagna. Fino a quel momento, preghiamo gli uni per gli altri, e rendiamo davanti al mondo la nostra gioiosa testimonianza a Cristo. Dio vi benedica tutti".
PV-AUSTRALIA/ANGELUS/SYDNEY                       VIS 20080720 (550)


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