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giovedì 21 giugno 2007

ESSERE TESTIMONI DI CRISTO NEL TORMENTATO ORIENTE


CITTA' DEL VATICANO, 21 GIU. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in Vaticano Sua Santità Mar Dinkha IV, Catholicos Patriarca della Chiesa Assira d'Oriente, accompagnato da diverse personalità.

  Nel suo discorso Papa Benedetto XVI ha ricordato la visita del Patriarca a Giovanni Paolo II nel 1994, per la firma di una Dichiarazione Comune relativa alla Cristologia, che includeva la decisione di istituire una Commissione Congiunta per il Dialogo Teologico fra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Assira d'Oriente.

  "La Commissione Congiunta" - ha detto il Papa - "ha intrapreso un importante studio della vita sacramentale delle nostre rispettive tradizioni ed ha concepito un accordo sull'Anafora degli Apostoli Addai e Mari". Il Santo Padre ha espresso la sua gratitudine per i risultati del dialogo "che racchiude la promessa di ulteriori progressi su altre dibattute questioni".

   "La Chiesa Assira d'Oriente è radicata in terre antiche, i cui nomi sono associati alla storia del progetto salvifico di Dio per tutta l'umanità" - ha rilevato il Papa  - "(...) Oggi, tragicamente, i cristiani della regione soffrono materialmente e spiritualmente. In particolare in Iraq, terra natale di numerosi fedeli Assiri, le famiglie e le comunità cristiane sentono aumentare le pressioni causate dall'insicurezza, dalle aggressioni e da un senso di abbandono. Molti di essi non vedono altra soluzione che lasciare il paese e cercare un nuovo futuro all'estero".

  "Queste difficoltà sono fonte di grave preoccupazione per me" - ha detto ancora Benedetto XVI - "e desidero esprimere la mia solidarietà ai pastori e ai fedeli delle comunità cristiane che rimangono sul posto, sovente a prezzo di eroici sacrifici".

  "A seguito di onde migratorie successive, molti Cristiani delle Chiese Orientali ora vivono in Occidente. Questa nuova situazione presenta molteplici sfide alle loro identità cristiane ed alla vita comunitaria. Nel contempo, quando i cristiani di Oriente e di Occidente vivono fianco a fianco, hanno la preziosa opportunità di arricchirsi vicendevolmente e di comprendere più pienamente la cattolicità della Chiesa, che, come pellegrina nel mondo, vive, prega e testimonia Cristo in una varietà di contesti culturali, sociali ed umani".

  "Nuove speranze e possibilità qualche volta suscitano nuove paure, e ciò è anche vero riguardo ai rapporti ecumenici. (...) È da auspicare che continui il proficuo lavoro che la Commissione ha compiuto negli anni, mentre non si deve mai perder di vista l'obiettivo ultimo del nostro comune cammino verso il ristabilimento della piena comunione".

  "Per quanto lungo ed arduo sembri il cammino verso l'unità" - ha concluso il Pontefice - "il Signore ci chiede di unire le nostre mani e i nostri cuori, così che insieme possiamo portare una più chiara testimonianza di Cristo e servire meglio i nostri fratelli e sorelle, particolarmente nelle tribolate regioni orientali, dove molti dei nostri fedeli guardano a noi, loro Pastori, con speranza ed aspettative".
AC/CHIESA ASSIRA ORIENTALE/DINKHA                   VIS 20070621 (480)


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