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lunedì 12 febbraio 2007

FORMARE LE COSCIENZE AI VALORI FONDAMENTALI


CITTA' DEL VATICANO, 10 FEB. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina i Membri di una Delegazione della "Académie des Sciences Morales et Politiques" di Parigi, guidata dal Segretario perpetuo Signor Michel Albert che ha consegnato al Papa una medaglia commemorativa dell'iscrizione di Benedetto XVI all'Associazione in qualità di Membro straniero.

  Ringraziando i Membri della Delegazione, il Santo Padre ha tenuto a ricordare che l'Accademia "è sede di scambi e di dibattiti, che propongono alla cittadinanza ed al legislatore riflessioni per contribuire a 'trovare le forme di organizzazione politica più favorevoli al bene pubblico ed allo sviluppo dell'individuo".

  Il Papa ha sottolineato che nel mondo attuale è più urgente che mai "invitare i contemporanei ad una rinnovata attenzione a questi due elementi" ed ha affermato che: "lo sviluppo del soggettivismo, che comporta che ognuno tenda prendere se stesso comune unico punto di riferimento e a ritenere che le sue opinioni abbiano carattere di verità, ci spinge a formare le coscienze sui valori fondamentali, che non si possono disprezzare senza mettere in pericolo l'uomo e la società, e sui criteri oggettivi di una decisione, che presuppongono un atto di ragione".

  Benedetto XVI ha successivamente rievocato la figura di Andreï Sakharov, al quale il Pontefice è succeduto in seno all'Accademia, affermando che il suo esempio ci ricorda "che è necessario, nella vita personale e pubblica, avere il coraggio di dire la verità e di seguirla, di esseri liberi in rapporto all'ambiente che spesso tende a imporre i suoi modi di vedere e i comportamenti da adottare".

  "Una delle sfide per noi contemporanei e particolarmente per i giovani" - ha detto ancora il Pontefice - "consiste nell'accettare di non vivere semplicemente nell'esteriorità, (...) ma sviluppare la vita interiore, luogo unificatore dell'essere e dell'agire, luogo del riconoscimento della nostra dignità di figli di Dio chiamati alla libertà (...). Quello che rallegra il cuore dell'uomo, è il riconoscersi figli e figlie di Dio, è una vita bella e buona sotto lo sguardo di Dio, come pure le vittorie conseguite sul male e contro la menzogna".

  Il Papa ha nuovamente proposto l'esempio di Andreï Sakharov ricordando che: "Se sotto il regime comunista, la sua libertà esteriore era ostacolata, la sua libertà interiore, che nessuno poteva togliergli, l'autorizzava a prendere la parola per difendere con fermezza i suoi compatrioti, in nome del bene comune. Ancora oggi, è importante che l'uomo non si faccia ostacolare da catene esteriori, quali il relativismo, la ricerca del potere e del profitto a tutti i costi, la droga, i rapporti affettivi disordinati, la confusione del matrimonio, il non riconoscimento dell'essere umano in tutti gli stadi della sua esistenza, dal concepimento alla morte naturale, inducendo a ritenere che esistano dei periodi nei quali l'essere umano non esista veramente".

  "Dobbiamo avere il coraggio di ricordare ai nostri contemporanei che cosa è l'uomo e che cosa è l'umanità" - ha concluso il Pontefice invitando "le Autorità civili e le persone che hanno una funzione nella trasmissione dei valori ad aver sempre il coraggio della verità sull'uomo".
AC/ACCADEMIA SCIENZE MORALI:POLITICHE/...               VIS 20070212 (520)


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