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venerdì 1 dicembre 2006

CURARE FERITE SEPARAZIONE E RICOSTRUIRE UNITÀ CRISTIANI

CITTA' DEL VATICANO, 30 NOV. 2006 (VIS). Al termine della visita al Museo di Santa Sofia e alla Moschea Blu, dove ha condiviso con il Gran Mufti un momento di raccoglimento, il Papa Benedetto XVI è giunto al Patriarcato Armeno Apostolico di Istanbul, che è sotto la giurisdizione del Catholicos di Etchmiadzin, Sua Santità Karekin II, per assistere alla Celebrazione della Parola nella Cattedrale della Santa Madre di Dio. 

  Papa Benedetto XVI è stato accolto da Sua Beatitudine il Patriarca Mesrob II, il quale già a capo di una processione, ha accompagnato il Papa e il Seguito all'interno della Cattedrale di Santa Maria. Al termine della preghiera e del discorso del Patriarca, il Santo Padre ha rivolto ai presenti un breve discorso.

  "Con grande affetto saluto l'intera comunità armena apostolica" - ha detto Benedetto XVI - "a cui Ella presiede come pastore e padre spirituale. Estendo il mio saluto fraterno anche a Sua Santità Karekin II, Catholicos della Santa Etchmiadzin, e alla gerarchia della Chiesa Armena Apostolica. Rendo grazie a Dio per la fede e la testimonianza cristiana del popolo armeno, trasmesse da una generazione all'altra, spesso in circostanze davvero tragiche come quelle sperimentate durante il secolo passato".

  "Il nostro incontro è ben più che un semplice gesto di cortesia ecumenica e di amicizia." - ha sottolineato il Papa - "È un segno della nostra speranza condivisa nelle promesse di Dio e del nostro desiderio di vedere adempiuta la preghiera che Gesù elevò per i suoi discepoli alla vigilia della sua passione e morte: 'Perché tutti siano una cosa sola'. (...) Le tragiche divisioni che, lungo il tempo, sono sorte fra i seguaci di Cristo contraddicono apertamente alla volontà del Signore, sono di scandalo al mondo e danneggiano la santissima causa della predicazione del Vangelo a ogni creatura. Proprio mediante la testimonianza della propria fede e del proprio amore, i cristiani sono chiamati ad offrire un segno raggiante di speranza e di consolazione a questo mondo, così segnato da conflitti e da tensioni".

  "Dobbiamo perciò continuare a fare tutto il possibile per curare le ferite della separazione ed affrettare l'opera di ricostruzione dell'unità dei cristiani" - ha affermato Benedetto XVI elevando "un sentito grazie al Signore per la sempre più profonda relazione fraterna sviluppatasi fra la Chiesa Apostolica Armena e la Chiesa Cattolica".

  A conclusione del suo discorso il Papa ha citato le parole del Dottore della Chiesa Armena del XIII secolo Nerses di Lambron: "'Ora, poiché tutti abbiamo bisogno della pace con Dio, facciamo sì che l'armonia tra fratelli ne sia il fondamento'. Queste parole di Nerses non hanno perduto niente del loro potere" - ha concluso il Pontefice esortando a continuare "a pregare insieme per l'unità di tutti i cristiani, così che, ricevendo tale dono dall'alto con cuori disponibili, noi possiamo essere testimoni sempre più convincenti della verità del Vangelo e migliori servitori della missione della Chiesa".

  Al termine della cerimonia è stata svelata una lapide a forma di croce armena con iscrizioni in lingua latina ed armena a ricordo della visita alla Cattedrale dei tre Pontefici Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
PV-TURCHIA/PATRIARCATO ARMENO/MESROB               VIS 20061201 (510)


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