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mercoledì 4 ottobre 2006

BARTOLOMEO: ADESIONE GESÙ SENZA OPERE SENSAZIONALI


CITTA' DEL VATICANO, 4 OTT. 2006 (VIS). In occasione dell'Udienza Generale odierna, tenutasi in Piazza San Pietro con la partecipazione di 30.000 persone, il Santo Padre Benedetto XVI ha continuato la catechesi dedicata agli Apostoli tracciando un ritratto di Bartolomeo.

  "Di Bartolomeo" - ha precisato il Papa - "non abbiamo notizie di rilievo. (...) Tradizionalmente, però, egli viene identificato con Natanaele: un nome che significa 'Dio ha dato'". Nel brano evangelico l'Apostolo Filippo comunica a Natanaele di aver trovato Gesù, "'colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti: Gesù, figlio di Giuseppe, da Nazaret'. Come sappiamo, Natanaele gli oppose un pregiudizio piuttosto pesante: 'Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?'".

  "Questa sorta di contestazione" - ha spiegato il Santo Padre - "è, a suo modo, importante per noi. Essa, infatti, ci fa vedere che, secondo le attese giudaiche, il Messia non poteva provenire da un villaggio tanto oscuro come era appunto Nazaret. Al tempo stesso, però, pone in evidenza la libertà di Dio, che sorprende le nostre attese facendosi trovare proprio là dove non ce lo aspetteremmo".

  "Un'altra riflessione ci suggerisce la vicenda di Natanaele: nel nostro rapporto con Gesù non dobbiamo accontentarci delle sole parole. Filippo, nella sua replica, fa a Natanaele un invito significativo: 'Vieni e vedi!' La nostra conoscenza di Gesù ha bisogno sopratutto di un'esperienza viva: la testimonianza altrui è certamente importante, poiché di norma tutta la nostra vita cristiana comincia con l'annuncio che giunge fino a noi ad opera di uno o più testimoni. Ma poi dobbiamo essere noi stessi a venir coinvolti personalmente in una relazione intima e profonda con Gesù".

  Successivamente, nel suo dialogo con Gesù, Natanaele concluderà con una confessione di fede "'Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele'. (...) La parole di Natanaele pongono in luce un doppio, complementare aspetto dell'identità di Gesù: Egli è riconosciuto sia nel suo rapporto speciale con Dio Padre, di cui è Figlio unigenito, sia in quello con il popolo d'Israele, di cui è dichiarato re, qualifica propria del Messia atteso".

  "Non dobbiamo mai perdere di vista né l'una né l'altra di queste due componenti" - ha detto ancora il Santo Padre - "poiché se proclamiamo di Gesù soltanto la dimensione celeste, rischiamo di farne un essere etereo ed evanescente, e se al contrario riconosciamo soltanto la sua concreta collocazione nella storia, finiamo per trascurare la dimensione divina che propriamente lo qualifica".

  "Sulla successiva attività apostolica di Bartolomeo-Natanaele non abbiamo notizie precise." - ha concluso il Papa - " (...) La figura di San Bartolomeo, pur nella scarsità delle informazioni che lo riguardano, resta comunque davanti a noi per dirci che l'adesione a Gesù può essere vissuta e testimoniata anche senza il compimento di opere sensazionali".
AG/BARTOLOMEO/...                               VIS 20061004 (450)


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