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martedì 8 novembre 2005

DIALOGO INTERRELIGIOSO: SPERANZA DI PACE E FRATERNITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 8 NOV. 2005 (VIS). In un Comunicato reso pubblico oggi, il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani informa che, dal 7 al 9 novembre, è in corso a Istanbul (Turchia), la seconda edizione di una Conferenza Internazionale dedicata al tema "Pace e Tolleranza, dialogo e comprensione nel Sud Est europeo, nel Caucaso ed in Asia Centrale".

La Conferenza, promossa dal Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Sua Santità Bartolomeo I e dal Rabbino Arthur Schneider, Presidente della Fondazione "Appeal of Conscience" di New York (Stati Uniti d'America), si svolge sotto gli auspici del Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso. Scopo della Conferenza è "promuovere la collaborazione tra le tre grandi religioni monoteistiche: Ebraismo, Cristianesimo ed Islam per favorire il reciproco rispetto, l'accettazione dell'altro e realizzare una pacifica convivenza in un mondo che ha tanto crudelmente sofferto a causa delle guerre e dei conflitti".

Il Santo Padre Benedetto XVI ha incaricato il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e della Commissione della Santa Sede per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo, di rappresentarlo ad Istanbul. Hanno accompagnato il Porporato l'Arcivescovo Antonio Maria Vegliò, Segretario della Congregazione per le Chiese Orientali e il Padre Norbert Hofmann, S.D.B., Segretario della Commissione per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo.

Nel Messaggio indirizzato al Cardinale Kasper, il Santo Padre formula i suoi migliori auguri ai partecipanti alla Conferenza ed esprime il suo "apprezzamento per il loro forte impegno nel promuovere la comprensione e la cooperazione fra i credenti di altre religioni".

"I temi della pace e della tolleranza" - scrive ancora il Papa nel Messaggio - "sono di fondamentale importanza in un mondo dove posizioni rigide molto spesso danno origine a fraintendimenti e sofferenze che possono anche sfociare in violenze mortali. Il dialogo è evidentemente indispensabile per trovare soluzioni a dannosi conflitti e tensioni che causano tanti danni alla società. Solo mediante il dialogo si può nutrire la speranza che il mondo arrivi ad essere un luogo di pace e di fraternità".

"È dovere di ogni persona di buona volontà e in particolare di ogni credente aiutare a costruire una società pacifica e a superare la tentazione di confronti aggressivi e futili fra diverse culture e gruppi etnici. Ogni popolo del mondo ha la responsabilità di dare il suo particolare contributo alla pace e all'armonia ponendo il suo patrimonio spirituale e culturale e i suoi valori etici al servizio della famiglia umana nel mondo. Tale obiettivo può realizzarsi solamente se si pone al centro dello sviluppo economico, sociale e culturale di ogni comunità il rispetto della vita e della dignità di ogni persona umana".

"Una società sana promuove il rispetto per i diritti inviolabili ed inalienabili di tutti i suoi membri", ricorda il Santo Padre e citando l'Enciclica "Evangelium Vitae" afferma: "'Senza un ancoraggio morale oggettivo, neppure la democrazia può assicurare una pace stabile'. A questo riguardo, il relativismo morale mina l'opera della democrazia, che di per se stessa non è abbastanza per garantire la tolleranza e il rispetto fra le persone".

Papa Benedetto sottolinea successivamente l'importanza di educare nella verità e promuovere la riconciliazione in caso di conflitto. "Il rispetto per i diritti altrui, che si traduce nel dialogo sincero e fedele alla verità, indicherà le iniziative pratiche da prendere".

Il Santo Padre insiste sul fatto che: "Ogni persona di buona volontà ha il dovere di adoperarsi per realizzare questo obiettivo. Ciò è ancora più urgente per coloro che riconoscono in Dio il Padre di tutti, la cui misericordia è liberamente offerta a tutti, che giudica con giustizia e offre a tutti la sua amicizia che dà la vita. Per i cristiani, la generosità del Creatore è visibile nel (...) Cristo nostra pace e nostra autentica riconciliazione".

A conclusione del Messaggio il Santo Padre chiede al Cardinale Kasper di "riaffermare il forte impegno della Chiesa Cattolica ad operare instancabilmente per la cooperazione fra i popoli, le culture e le religioni".
MESS/DIALOGO INTERRELIGIOSO/KASPER VIS 20051108 (660)

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