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venerdì 4 giugno 2004

TERZO INCONTRO DEL SANTO PADRE CON IL PRESIDENTE BUSH


CITTA' DEL VATICANO, 4 GIU. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto per la terza volta in Vaticano il Presidente degli Stati Uniti d'America Signor Goerge Walker Bush, con la Consorte e Seguito. I precedenti incontri ebbero luogo il 23 luglio 2001 a Castel Gandolfo al termine del Vertice G8 di Genova, e il 28 maggio 2002, a Roma.

"La ringrazio" - ha detto il Papa - "di aver voluto incontrarmi ancora, con la sua Consorte ed i Membri della sua Delegazione, nonostante gli importanti impegni della sua visita in Europa e in Italia, e la mia partenza domani per l'incontro con i giovani cattolici in Svizzera".

Il Papa ha ricordato che il Viaggio del Presidente Bush si iscrive nel quadro delle commemorazioni "del sessantesimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale e per onorare la memoria dei tanti soldati americani che diedero la vita per il loro Paese e per la libertà dei popoli dell'Europa. Mi unisco a lei nel ricordare il sacrificio di quei valorosi e nel chiedere a Dio che gli errori del passato, che hanno dato luogo a spaventose tragedie, non si ripetano. Oggi ripenso con emozione ai tanti soldati polacchi che morirono per la libertà dell'Europa".

Giovanni Paolo II ha anche ricordato la ricorrenza quest'anno del ventesimo anniversario dell'instaurazione di rapporti diplomatici tra la Santa Sede e gli Stati Uniti d'America all'epoca della Presidenza di Ronald Reagan ed ha detto: "Invio i miei saluti al Presidente Reagan e alla Signora Reagan, che gli è accanto nella malattia".

"La sua visita a Roma" - ha detto il Papa - "ha luogo in un momento di grande preoccupazione per l'aggravarsi della situazione in Medio Oriente, in Iraq e in Terra Santa. Lei conosce bene la netta posizione della Santa Sede al riguardo, espressa in numerosi documenti, attraverso contatti diretti ed indiretti, e nei numerosi contatti diplomatici stabiliti dalla sua ultima visita".

"È evidente il desiderio di tutti che tale situazione si normalizzi il più rapidamente possibile con l'attiva partecipazione della comunità internazionale, e, in particolare, dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, per assicurare un rapido ristabilimento della sovranità dell'Iraq, in condizioni di sicurezza per tutto il suo popolo. La recente nomina del Capo di Stato in Iraq e la formazione di un governo iracheno ad interim, rappresentano un passo incoraggiante verso il conseguimento di tale obiettivo. Che una simile speranza di pace si riaccenda anche in Terra Santa e porti a nuovi negoziati, dettati da un sincero e deciso impegno al dialogo, fra il Governo di Israele e l'Autorità Palestinese".

"La minaccia del terrorismo internazionale" - ha proseguito il Pontefice - "rimane fonte di costante inquietudine ed influisce gravemente sui normali e pacifici rapporti fra gli Stati ed i popoli sin dalla tragica data dell'11 settembre 2001, che non ho esitato a definire 'un giorno buio nella storia dell'umanità'".

Il Papa, esprimendo il suo apprezzamento per l'impegno dimostrato dal Presidente Bush, "nel promuovere i valori morali nella società americana, in particolare il rispetto per la vita e la famiglia", ha invitato ad una "più profonda e piena comprensione fra gli Stati Uniti d'America e l'Europa, decisiva nella soluzione dei gravi problemi che abbiamo ricordato. Nelle ultime settimane sono venuti alla luce deplorevoli avvenimenti che hanno sconvolto la coscienza civile e religiosa di tutti, ed hanno reso più difficile un sereno e risoluto impegno nella condivisione dei valori umani. In assenza di tale impegno non si potranno mai sconfiggere né la guerra, né il terrorismo. Che Dio conceda forza e successo a tutti coloro che non cessano di sperare e di adoperarsi per la comprensione fra i popoli, nel rispetto della sicurezza e dei diritti delle nazioni e di ogni uomo e di ogni donna".

Al termine dell'incontro, il Presidente Bush ha donato al Papa la "Medaglia Presidenziale della Libertà", massima onorificenza civile degli Stati Uniti d'America. "Giovanni Paolo II" - ha detto il Presidente Bush - "sostenitore della causa dei poveri, dei deboli, degli affamati, degli emarginati, ha difeso l'unica dignità di ogni vita e la validità di tutta la vita. Con la sua fede e i suoi convincimenti morali, ha invitato tutti a 'non aver paura' di lottare contro l'ingiustizia e l'oppressione. La sua decisa presa di posizione a favore della pace e della libertà, è stata di ispirazione per milioni di persone ed ha contribuito a sconfiggere il comunismo e la tirannia. Gli Stati Uniti d'America rendono omaggio a questo Figlio della Polonia, diventato Vescovo di Roma ed Eroe del nostro tempo".
AC/PRESIDENTE BUSH/… VIS 20040604 (670)

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