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mercoledì 30 giugno 2004

GIOVANNI PAOLO II: CREDERE IN CRISTO SIGNIFICA VOLERE UNITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 29 GIU. 2004 (VIS). Alle 18:00 di oggi, Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha presieduto la Celebrazione Eucaristica, alla quale ha partecipato il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, nel corso della quale ha benedetto e imposto il Sacro Pallio a 44 Arcivescovi Metropoliti provenienti da diverse parti del mondo. Alla lettura del Vangelo in latino e in greco hanno fatto seguito l'omelia del Santo Padre e del Patriarca, e la recita della Professione di fede, il Simbolo Niceno - Costantinopolitano, in lingua greca, secondo l'uso liturgico delle Chiese bizantine.

Il Patriarca Bartolomeo I ha ricordato nell'omelia, introdotta dal Santo Padre Giovanni Paolo II, i progressi ottenuti dall'incontro di quaranta anni fa fra Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora I, e contemporaneamente ha espresso il suo rammarico nel constatare che: "Non è stato possibile eliminare in quarant'anni le contrapposizioni che si sono accumulate durante oltre novecento anni.(...) Anche noi speriamo che ciò che non è stato possibile fino ad oggi, sarà ottenuto in futuro e, ce lo auguriamo, in un futuro prossimo. Forse sarà un futuro lontano, ma la nostra attesa ed il nostro amore non sono costretti entro brevi limiti temporali. La nostra presenza oggi, qui, esprime in tutta evidenza il nostro sincero desiderio di rimuovere tutti gli ostacoli ecclesiali che non siano dogmatici o essenziali, affinché il nostro interesse si concentri sullo studio delle differenze essenziali e delle verità dogmatiche che fino ad oggi dividono le nostre Chiese, come pure sulla maniera di vivere la verità cristiana della Chiesa unita".

Il Patriarca Ecumenico ha ribadito inoltre che l'unità delle Chiese "non è un'unione mondana, uguale alle unione di Stati", ma "è una ricerca spirituale che mira a vivere insieme la comunione spirituale con la persona del nostro Signore Gesù Cristo. (...) In questo delicatissimo sforzo spirituale emergono difficoltà dovute al fatto che la maggior parte di noi uomini molto spesso presenta le proprie posizioni, opinioni e valutazioni come se esse fossero espressioni della mente, dell'amore ed in genere, dello spirito di Cristo. Poiché tali personali opinioni e valutazioni, e a volte anche gli stessi vissuti personali, non coincidono né tra loro né con il vissuto di Cristo, emergono le discordie". Dobbiamo ricercare, ha ribadito il Patriarca, non solo l'unione esteriore, ma l'unione nello spirito, unione dello spirito di Cristo.

Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha dedicato l'omelia all'unità dei cristiani e ha ringraziato per la sua presenza il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, con il quale insieme viene celebrata la memoria dello "incontro benedetto" di Papa Paolo VI e del Patriarca Ecumenico Atenagora I, nel gennaio 1964 a Gerusalemme. Esso, ha ribadito Giovanni Paolo II - "Non può essere soltanto un ricordo. È una sfida per noi! Ci indica il cammino della reciproca riscoperta e riconciliazione".

Citando l'Enciclica "Ut unum sint" (1995), il Santo Padre ha detto: "'Credere in Cristo significa volere l'unità; volere l'unità significa volere la Chiesa; volere la Chiesa significa volere la comunione di grazia che corrisponde al disegno del Padre da tutta l'eternità. Questo è il significato della preghiera di Cristo: 'Ut unum sint'". Ribadendo che il nostro impegno di comunione scaturisce dal desiderio di Cristo, il Papa ha affermato: "Non si tratta di un vago rapporto di buon vicinato, ma del legame indissolubile della fede teologale per cui siamo destinati non alla separazione, ma alla comunione".

"Ciò che, nell'evolversi della storia, ha infranto il nostro vincolo di unità in Cristo" -ha proseguito il Pontefice - "lo viviamo oggi con dolore. In quest'ottica, il nostro incontro odierno non è solo un gesto di cortesia, ma una risposta al comando del Signore. (...) La Chiesa di Roma si è mossa con ferma volontà e con grande sincerità sulla via della piena riconciliazione, mediante iniziative che si sono rivelate, volta per volta, possibili e utili. (...) Lo sappiamo bene, l'unità che ricerchiamo è anzitutto dono di Dio. Siamo consci, però, che l'affrettarsi dell'ora della sua piena realizzazione dipende anche da noi, dalla nostra preghiera, dalla nostra conversione a Cristo".

Rivolgendosi al Patriarca, il Santo Padre ha detto: "Sulla strada della ricerca dell'unità mi sono sempre lasciato guidare, come da sicura bussola, dall'insegnamento del Concilio Vaticano II. (...) Lo ribadisco anche oggi, che l'impegno assunto dalla Chiesa Cattolica con il Concilio Vaticano II è irrevocabile. Ad esso non si può rinunciare!".

Infine Giovanni Paolo II si è rivolto agli Arcivescovi Metropoliti che hanno ricevuto il Sacro Pallio, con queste parole: "Venerati Fratelli, il Pallio, che oggi riceverete alla presenza del Patriarca Ecumenico, nostro Fratello in Cristo, è segno della comunione che vi unisce a titolo speciale alla testimonianza apostolica di Pietro e di Paolo. Vi lega al Vescovo di Roma, Successore di Pietro, chiamato a svolgere un peculiare servizio ecclesiale nei confronti dell'intero Collegio episcopale".
HML/PALLIO:PATRIARCA BARTOLOMEO/... VIS 20040630 (520)

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