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lunedì 24 maggio 2004

RIFLESSIONI DEL PAPA FAMIGLIA E MATRIMONIO CON VESCOVI U.S.A.


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2004 (VIS). Questa mattina, nel ricevere i Vescovi delle Provincie Ecclesiastiche di San Antonio e Oklahoma City (Stati Uniti d'America), al termine della Visita "ad Limina Apostolorum", il Santo Padre Giovanni Paolo II ha affermato: "In questa riflessione conclusiva relativa al 'munus sanctificandi' del Vescovo, desidero soffermarmi in particolare su una delle pietre miliari che costituiscono l'edificio della Chiesa: il complesso di rapporti interpersonali che è la famiglia".

"La vita familiare si santifica nell'unione di uomo e donna nell'istituzione sacramentale del matrimonio" - ha affermato il Pontefice - "Attualmente sono molti a comprendere chiaramente la natura secolare del matrimonio, con i diritti e le responsabilità della società moderna, fattori determinanti del contratto matrimoniale. Però alcuni non comprendono appieno la dimensione religiosa intrinseca del matrimonio".

Il Santo Padre ha affermato che: "La società moderna raramente presta attenzione alla natura permanente del matrimonio" ed ha auspicato che "la Chiesa si adoperi per offrire migliori corsi pre-matrimoniali per la formazione della coppia e, che le scuole cattoliche e i programmi educativi garantiscano che i giovani, molti provenienti da famiglie disunite, siano educati sin dalla più tenera età, a seguire gli insegnamenti della Chiesa sul sacramento del matrimonio".

"La comunione di amore presente nella vita familiare serve come modello di relazione che deve esistere nella famiglia di Cristo, la Chiesa" - ha detto ancora il Papa - "La famiglia è al servizio dell'edificazione del Regno di Dio nella storia" e il dovere della Chiesa è di assistere la famiglia, in particolare assistere i genitori quali "principali catechisti della famiglia". La Chiesa deve, ha ribadito il Pontefice, "condividere le lotte e le difficoltà dei genitori e delle famiglie, come pure le loro gioie".

"Come una famiglia, la Chiesa è un luogo dove i membri portano le proprie sofferenze, consapevoli che la presenza di Cristo nella preghiera dei fedeli è la più grande fonte di guarigione". Così, la Chiesa deve mantenere un "ministero familiare specialmente in quelle aree che interessano i giovani e i giovani adulti. I giovani che si trovano a vivere in una cultura secolare che promuove la gratificazione immediata e l'egoismo, sulle virtù dell'autocontrollo e della generosità, hanno bisogno del sostegno e della guida della Chiesa".

Giovanni Paolo II ha affermato inoltre che: "Come in ogni famiglia, l'armonia interna della Chiesa può alle volte essere messa alla prova dalla mancanza di carità e dall'insorgere di conflitti fra i suoi membri. Ciò può portare alla formazione di fazioni nell'ambito della Chiesa, che spesso preoccupandosi del proprio interesse particolare, perdono di vista l'unità e la solidarietà, fondamenti della vita ecclesiale e fonte di comunione nella famiglia di Dio. Per affrontare questo preoccupante fenomeno, i Vescovi devono agire con fraterna sollecitudine, quali uomini di comunione, per assicurarsi che le loro Chiese particolari agiscano come famiglie, così che "non ci sia discordia nello stesso corpo, ma i suoi membri abbiano nei confronti l'uno dell'altro la stessa attenzione".

Nelle riflessioni conclusive del suo discorso, il Papa ha ricordato che negli Stati Uniti d'America, la cui Patrona è Maria Immacolata, si celebra con particolare solennità il 150° anniversario della proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione.
AL/…/STATI UNITI D'AMERICA VIS 20040524 (540)

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