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giovedì 11 aprile 2002

NUOVO AMBASCIATORE JUGOSLAVIA RICEVUTO DAL SANTO PADRE


CITTA' DEL VATICANO, 11 APR. 2002 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto il Signor Darko Tanaskovic, nuovo Ambasciatore della Repubblica Federale di Jugoslavia presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

Il Papa ha parlato della riedificazione della Jugoslavia dopo un conflitto che ha lasciato "danni materiali e morali" ed ha sottolineato la "necessità della riconciliazione entro in confini della stessa Jugoslavia, così che tutti possano lavorare insieme, rispettando le differenze reciproche, alla riedificazione della società e del bene comune". Inoltre il Papa ha individuato la "necessità di mettere da parte l'introversione etnica e nazionalistica e di costruire una Nazione le cui istituzioni democratiche (…) garantiscano che tutte le sue popolazioni, in particolare le minoranze, siano attive e partecipino in misura uguale alla vita politica ed economica della loro comunità".

Il Santo Padre ha ribadito l'importanza del rifiuto della violenza in un processo di riconciliazione. "Il vostro paese ha conosciuto, meglio di altri, nel corso della sua storia, che la violenza genera ulteriore violenza, e che solo il dialogo può infrangere la spirale di morte".

Giovanni Paolo II ha inoltre affermato che: "le differenze culturali sono state spesso fonte di fraintendimento fra i popoli", ma allo stesso tempo ha sottolineato che: "esistono valori comuni a tutte le culture, (…) valori universali come la solidarietà, la pace, la vita e l'educazione".

"La Chiesa Cattolica" - ha infine detto Giovanni Paolo II, "fedele ai principi spirituali ed etici della sua missione universale, cerca di promuovere non un ristretto interesse ideologico o nazionale, ma il pieno sviluppo di tutti i popoli, con particolare attenzione e solidarietà verso i più bisognosi".

Al termine del suo discorso, il Pontefice ha detto che: "in una situazione quale quella in cui versa il Paese, la religione non è la radice del problema, ma parte essenziale della sua soluzione" ed ha espresso la sua gioia per il fatto che "l'educazione religiosa sia stata reintrodotta nella scuole della Serbia, offrendo maggiori possibilità di insegnare ai giovani quei valori universali insiti nella natura della persona e in Dio".
CD/CREDENZIALI/JUGOSLAVIA:TANASKOVIC VIS 20020411 (360)

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