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giovedì 20 febbraio 2014

PAPA FRANCESCO ALLA PONTIFICIA ACCADEMIA PER LA VITA: QUANTO VALE L’UOMO

Città del Vaticano, 20 febbraio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire un Messaggio, datato 19 febbraio, ai partecipanti all'Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita, in occasione del ventennale della sua istituzione. L'Accademia che ha il compito di studiare, informare e formare circa i principali problemi di biomedicina e di diritto, relativi alla promozione e alla difesa della vita, soprattutto nel diretto rapporto che essi hanno con la morale cristiana e le direttive del Magistero della Chiesa, ha dedicato l'Assemblea Generale al tema "Invecchiamento e disabilità".

"È un tema - scrive il Papa - di grande attualità, che sta molto a cuore alla Chiesa. In effetti, nelle nostre società si riscontra il dominio tirannico di una logica economica che esclude e a volte uccide, e di cui oggi moltissimi sono vittime, a partire dai nostri anziani". Il Pontefice sottolinea che abbiamo dato inizio alla cultura dello "scarto" e che gli esclusi non sono "sfruttati", ma sono rifiuti, "avanzi".

"Alla base delle discriminazioni e delle esclusioni vi è però una questione antropologica: quanto vale l’uomo e su che cosa si basa questo suo valore. La salute - sottolinea il Papa - è certamente un valore importante, ma non determina il valore della persona. La salute inoltre non è di per sé garanzia di felicità: questa, infatti, può verificarsi anche in presenza di una salute precaria. (...) Pertanto, la mancanza di salute e la disabilità non sono mai una buona ragione per escludere o, peggio, per eliminare una persona; e la più grave privazione che le persone anziane subiscono non è l’indebolimento dell’organismo e la disabilità che ne può conseguire, ma l’abbandono, l’esclusione, la privazione di amore".

"Maestra di accoglienza e solidarietà è, invece, la famiglia: è in seno alla famiglia che l’educazione attinge in maniera sostanziale alle relazioni di solidarietà; nella famiglia si può imparare che la perdita della salute non è una ragione per discriminare alcune vite umane; la famiglia insegna a non cadere nell’individualismo e equilibrare l’io con il noi. È lì che il 'prendersi cura' diventa un fondamento dell’esistenza umana e un atteggiamento morale da promuovere, attraverso i valori dell’impegno e della solidarietà".

"'Ogni volta che cerchiamo di leggere nella realtà attuale i segni dei tempi - sottolinea il Papa - è opportuno ascoltare i giovani e gli anziani. (...) Una società è veramente accogliente nei confronti della vita quando riconosce che essa è preziosa anche nell’anzianità, nella disabilità, nella malattia grave e persino quando si sta spegnendo; quando insegna che la chiamata alla realizzazione umana non esclude la sofferenza, anzi, insegna a vedere nella persona malata e sofferente un dono per l’intera comunità, una presenza che chiama alla solidarietà e alla responsabilità. È questo il Vangelo della vita che (...) siete chiamati a diffondere".

"Cari amici - conclude il Pontefice - benedico il lavoro dell’Accademia per la Vita, spesso faticoso perché richiede di andare controcorrente, sempre prezioso perché attento a coniugare rigore scientifico e rispetto per la persona umana".

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