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lunedì 14 gennaio 2013

NEL BATTESIMO GESÙ SI FA SOLIDALE CON NOI

Città del Vaticano, 13 gennaio 2013 (VIS). Questa mattina, nella Cappella Sistina, il Santo Padre ha battezzato 20 bambini e bambine, nati negli ultimi mesi e figli di dipendenti dello Stato della Città del Vaticano.

Nell'omelia il Papa ha ricordato che, diventato adulto, Gesù dà inizio al suo ministero pubblico recandosi al fiume Giordano per ricevere da Giovanni un battesimo di penitenza e di conversione. "Gesù ha bisogno di penitenza e di conversione? Certamente no - ha detto il Papa - Eppure Gesù vuole mettersi dalla parte dei peccatori, (...) esprimendo la vicinanza di Dio. Gesù si mostra solidale con noi, con la nostra fatica di convertirci, di lasciare i nostri egoismi, di staccarci dai nostri peccati, per dirci che se lo accettiamo nella nostra vita Egli è capace di risollevarci e condurci all’altezza di Dio Padre. (...) Gesù si è immerso realmente nella nostra condizione umana, (...) ed è in grado di comprenderne la debolezza e la fragilità. Per questo Egli si muove a compassione, sceglie di 'patire con' gli uomini, di farsi penitente assieme a noi. Questa è l’opera di Dio che Gesù vuole compiere: la missione divina di curare chi è ferito e medicare chi è ammalato, di prendere su di sé il peccato del mondo".

"Che cosa avviene al momento in cui Gesù si fa battezzare da Giovanni? Di fronte a questo atto di amore umile da parte del Figlio di Dio, si aprono i cieli e si manifesta visibilmente lo Spirito Santo sotto forma di colomba, mentre una voce dall’alto esprime il compiacimento del Padre, che riconosce il Figlio unigenito, l’Amato. (...) Si realizza così la profezia di Isaia (...): il Signore Dio viene con potenza per distruggere le opere del peccato e il suo braccio esercita il dominio per disarmare il Maligno; ma teniamo presente che questo braccio è il braccio esteso sulla croce e che la potenza di Cristo è la potenza di Colui che soffre per noi: questo è il potere di Dio, diverso dal potere del mondo; così viene Dio con potenza per distruggere il peccato".

Con il battesimo i bambini battezzati oggi "verranno uniti in modo profondo e per sempre con Gesù, immersi nel mistero di questa sua potenza, (...) nel mistero della sua morte, che è fonte di vita, per partecipare alla sua risurrezione, per rinascere ad una vita nuova. (...) Anche sui vostri bambini il cielo è aperto, e Dio dice: questi sono i miei figli, figli del mio compiacimento. Inseriti in questa relazione e liberati dal peccato originale, essi diventano membra vive dell’unico corpo che è la Chiesa e sono messi in grado di vivere in pienezza la loro vocazione alla santità, così da poter ereditare la vita eterna, ottenutaci dalla risurrezione di Gesù".

Rivolgendosi ai genitori che hanno domandato il battesimo per i loro figli, il Santo Padre ha sottolineato che essi manifestano la loro "fede, la gioia di essere cristiani e di appartenere alla Chiesa. È la gioia che scaturisce dalla consapevolezza di avere ricevuto un grande dono da Dio, la fede appunto, un dono che nessuno di noi ha potuto meritare, ma che ci è stato dato gratuitamente e al quale abbiamo risposto con il nostro 'sì'. (...) Il cammino di fede che oggi comincia per questi bambini si fonda perciò su una certezza, sull’esperienza che non vi è niente di più grande che conoscere Cristo e comunicare agli altri l’amicizia con Lui; solo in questa amicizia si dischiudono realmente le grandi potenzialità della condizione umana e possiamo sperimentare ciò che è bello e ciò che libera".

"A voi, cari padrini e madrine, l’importante compito di sostenere e aiutare l’opera educativa dei genitori (...). Sappiate sempre offrire loro il vostro buon esempio, attraverso l’esercizio delle virtù cristiane. Non è facile manifestare apertamente e senza compromessi ciò in cui si crede, specie nel contesto in cui viviamo, di fronte ad una società che considera spesso fuori moda e fuori tempo coloro che vivono della fede in Gesù. Sull’onda di questa mentalità, vi può essere anche tra i cristiani il rischio di intendere il rapporto con Gesù come limitante, come qualcosa che mortifica la propria realizzazione personale. (...) Ma non è così! Proprio a mano a mano che si procede nel cammino della fede, si comprende come Gesù eserciti su di noi l’azione liberante dell’amore di Dio, che ci fa uscire dal nostro egoismo (...) per condurci ad una vita piena, in comunione con Dio e aperta agli altri. 'Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui'. Queste parole della Prima Lettera di Giovanni esprimono con singolare chiarezza il centro della fede cristiana: l’immagine cristiana di Dio e anche la conseguente immagine dell’uomo e del suo cammino'".

"L’acqua con la quale questi bambini saranno segnati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo - ha concluso il Pontefice - li immergerà in quella 'fonte' di vita che è Dio stesso e che li renderà suoi veri figli. E il seme delle virtù teologali, infuse da Dio, la fede, la speranza e la carità, seme che oggi è posto nel loro cuore per la potenza dello Spirito Santo, dovrà essere alimentato sempre dalla Parola di Dio e dai Sacramenti, così che queste virtù del cristiano possano crescere e giungere a piena maturazione, sino a fare di ciascuno di loro un vero testimone del Signore".


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