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lunedì 10 dicembre 2012

MARIA IMMACOLATA: CERTEZZA CHE DIO NON VIENE MAI MENO

Città del Vaticano, 8 dicembre 2012 (VIS) - Nell'Angelus della Solennità dell'Immacolata Concezione, Benedetto XVI ha sottolineato che "Maria è l'Immacolata per un dono gratuito della grazia di Dio, che ha trovato, però, in Lei perfetta disponibilità e collaborazione. In questo senso ella è 'beata' perché 'ha creduto', perché ha avuto una fede salda in Dio".

Maria, ha proseguito il Santo Padre "rappresenta quel 'resto di Israele', quella radice santa che i profeti hanno annunciato. In lei trovano accoglienza le promesse dell’antica Alleanza. In Maria la Parola di Dio trova ascolto, ricezione, risposta, trova quel 'sì' che le permette di prendere carne e venire ad abitare in mezzo a noi. In Maria l’umanità, la storia si aprono realmente a Dio, accolgono la sua grazia, sono disposte a fare la sua volontà. Maria è espressione genuina della Grazia. Ella rappresenta il nuovo Israele, che le Scritture dell’Antico Testamento descrivono con il simbolo della sposa. (...) I Padri della Chiesa hanno sviluppato questa immagine e così la dottrina dell’Immacolata è nata prima in riferimento alla Chiesa vergine-madre, e successivamente a Maria".

"La luce che promana dalla figura di Maria ci aiuta anche a comprendere il vero senso del peccato originale. In Maria, infatti, è pienamente viva e operante quella relazione con Dio che il peccato spezza. In lei non c’è alcuna opposizione tra Dio e il suo essere: c’è piena comunione, piena intesa. C’è un 'sì' reciproco, di Dio a lei e di lei a Dio. Maria è libera dal peccato perché è tutta di Dio, totalmente espropriata per Lui. È piena della sua Grazia, del suo Amore".

"In conclusione, la dottrina dell’Immacolata Concezione di Maria esprime la certezza di fede che le promesse di Dio si sono realizzate: che la sua alleanza non fallisce, ma ha prodotto una radice santa, da cui è germogliato il Frutto benedetto di tutto l’universo, Gesù, il Salvatore. L’Immacolata sta a dimostrare che la Grazia è capace di suscitare una risposta, che la fedeltà di Dio sa generare una fede vera e buona".

Dopo la recita dell'Angelus, il Papa ha ricordato le popolazioni delle Filippine colpite nei giorni scorsi da un violento uragano. Benedetto XVI ha assicurato a tutti la sua vicinanza ed ha detto: "Prego per le vittime, per le loro famiglie e per i numerosi sfollati. La fede e la carità fraterna siano la forza per affrontare questa difficile prova".

Infine il Santo Padre ha rivolto parole di saluto agli aderenti al Movimento Cristiano Lavoratori, in particolare il gruppo di preghiera dell'Istituto Dermopatico dell'Immacolata di Roma, che vive una difficile situazione lavorativa. "Desidero rivolgere l'auspicio - ha detto il Papa - che possano trovare soluzione i problemi che affrontano varie Istituzioni sanitarie cattoliche".

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