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lunedì 22 ottobre 2012

LA SANTITÀ HA SUA SORGENTE NEL MISTERO DELLA REDENZIONE

Città del Vaticano, 21 ottobre 2012 (VIS). Questa mattina in Piazza San Pietro, ottantamila persone hanno assistito alla Santa Messa ed al rito di canonizzazione di sette nuovi santi: Jacques Berthieu (1838-1896), sacerdote professo della Compagnia di Gesù, martire; Pedro Calungsod (1654-1672), catechista laico, martire; Giovanni Battista Piamarta (1841-1913), sacerdote, fondatore della Congregazione Sacra Famiglia di Nazareth e delle Umili Serve del Signore; María Carmen Sallés y Barangueras (1848-1911), fondatrice della Congregazione delle Suore Concezioniste Missionarie dell’Insegnamento; Marianne Cope (1838-1918), religiosa professa della Congregazione delle Suore del terzo ordine di San Francesco di Syracuse; Kateri Tekakwitha (1656-1680), laica; Anna Schäffer (1882-1925), laica.

Nell'omelia il Papa ha posto in rilievo la "felice coincidenza" della celebrazione dell'Assemblea sinodale sulla nuova evangelizzazione e della Giornata Missionaria Mondiale ed ha ricordato che i testi della liturgia odierna ci mostrano "lo stile dell’evangelizzatore, chiamato a testimoniare ed annunciare il messaggio cristiano conformandosi a Gesù Cristo, seguendo la sua stessa vita. Questo vale sia per la missione ad gentes, sia per la nuova evangelizzazione nelle regioni di antica cristianità".

"'Il Figlio dell’uomo è venuto per servire e dare la propria vita in riscatto per molti', ha detto Benedetto XVI, citando il Vangelo di Marco e sottolineando che: "Queste parole hanno costituito il programma di vita dei sette Beati che oggi la Chiesa iscrive solennemente nella gloriosa schiera dei Santi. (...) Sono figli e figlie della Chiesa, che hanno scelto la vita del servizio seguendo il Signore. La santità nella Chiesa ha sempre la sua sorgente nel mistero della Redenzione (...). L’odierna canonizzazione costituisce un’eloquente conferma di tale misteriosa realtà salvifica".

Il Papa ha poi illustrato la biografia e l'esempio dei nuovi santi. Jacques Berthieu, nato nel 1838, in Francia, fu "Pastore infaticabile nell’Isola Santa Maria e poi nel Madagascar, lottò contro l’ingiustizia, mentre recava sollievo ai poveri e ai malati. (...) Si fece tutto a tutti, attingendo nella preghiera e nell’amore del Cuore di Gesù la forza umana e sacerdotale di giungere fino al martirio nel 1896. (...) La vita di questo evangelizzatore sia un incoraggiamento e un modello per i sacerdoti, affinché siano uomini di Dio come lui! Il suo esempio aiuti i numerosi cristiani oggi perseguitati a causa della fede! Possa la sua intercessione, in questo Anno della fede, portare frutti per il Madagascar e il continente africano!".

"Pedro Calungsod nacque intorno al 1654, nella regione di Visayas nelle Filippine. (...) Nel 1668, assieme ad altri giovani catechisti, accompagnò il Padre Diego Luis de San Vitores alle Isole Marianas per evangelizzare il popolo Chamorro. La vita là era dura - ha detto il Papa - e i missionari soffrirono persecuzioni a causa di invidie e calunnie. Pedro, però, dimostrò fede e carità profonde e continuò a catechizzare i molti convertiti, dando testimonianza a Cristo mediante una vita di purezza e di dedizione al Vangelo. Molto intenso era il suo desiderio di guadagnare anime a Cristo, e ciò lo rese risoluto nell’accettare il martirio. (...) Possano l’esempio e la coraggiosa testimonianza di Pedro Calungsod ispirare le care popolazioni delle Filippine ad annunciare il Regno di Dio con forza e guadagnare anime a Dio!".

"Il sacerdote italiano Giovanni Battista Piamarta, (...) fu un grande apostolo della carità e della gioventù. Avvertiva l’esigenza di una presenza culturale e sociale del cattolicesimo nel mondo moderno (...). Animato da fiducia incrollabile nella Divina Provvidenza e da profondo spirito di sacrificio, (...) quando era oberato di lavoro, aumentava il tempo per l’incontro, cuore a cuore, con il Signore. (...) per attingere forza spirituale e ripartire alla conquista del cuore della gente, specie dei giovani, per ricondurli alle sorgenti della vita con sempre nuove iniziative pastorali".

L'opera educativa della religiosa spagnola María del Carmen Sallés y Barangueras "affidata alla Vergine Immacolata, continua a portare frutti abbondanti in mezzo alla gioventù mediante l’impegno generoso delle sue figlie, che come lei si pongono nelle mani del Dio che tutto può".

La tedesca Marianne Cope "accolse di sua volontà una chiamata a prendersi cura dei lebbrosi delle Hawaii, dopo che molti altri avevano rifiutato". (...) Dopo cinque anni, accettò l’invito ad aprire una casa per donne e ragazze nella stessa isola di Molokai, coraggiosamente andandovi lei stessa (...). Là si prese cura di padre Damiano, già famoso per la sua eroica attività fra i lebbrosi, curandolo sino alla morte e prendendone il posto fra i lebbrosi maschi. Quando ancora si poteva fare poco per quanti soffrivano di questa terribile malattia, Marianne Cope dimostrò l’amore, il coraggio e l’entusiasmo più alti".

"Kateri Tekakwitha nacque nell’odierno stato di New York nel 1656 da padre Mohawk e da madre cristiana algonchina (...). Fu battezzata all’età di vent’anni e, per fuggire dalle persecuzioni, si rifugiò nella missione di san Francesco Saverio vicino a Montreal. Là lavorò, fedele alle tradizioni del suo popolo - anche se rinunciò alle convinzioni religiose della sua gente - sino alla morte all’età di 24 anni. (...) Kateri ci impressiona per l’azione della grazia nella sua vita in assenza di sostegni esterni, e per il coraggio nella vocazione tanto particolare nella sua cultura. In lei, fede e cultura si arricchiscono a vicenda! Il suo esempio ci aiuti a vivere là dove siamo, senza rinnegare ciò che siamo, amando Gesù! Santa Kateri, patrona del Canada e prima santa amerinda, noi ti affidiamo il rinnovamento della fede nelle prime nazioni e in tutta l’America del Nord! Dio benedica le prime nazioni!".

La giovane tedesca Anna Schäffer di Mindelstetten, da giovane, ebbe un grave incidente che provocandole ustioni inguaribili alle gambe la costrinsero al letto per tutta la vita. "Così, il letto di dolore diventò per lei cella conventuale e la sofferenza costituì il suo servizio missionario. (...) Possa il suo apostolato di preghiera e di sofferenza, di sacrificio e di espiazione costituire un esempio luminoso per i fedeli nella sua Patria, e la sua intercessione rafforzi il movimento cristiano di hospice (centri di cure palliative per malati terminali) nel loro benefico servizio".

"Questi nuovi Santi, diversi per origine, lingua, nazione e condizione sociale, sono uniti con l’intero Popolo di Dio nel mistero di salvezza di Cristo, il Redentore. (...) Possa la testimonianza dei nuovi Santi, della loro vita generosamente offerta per amore di Cristo, parlare oggi a tutta la Chiesa, e la loro intercessione possa rafforzarla e sostenerla nella sua missione di annunciare il Vangelo al mondo intero", ha concluso il Santo Padre.

All'Angelus il Papa ha invocato Maria, Regina di tutti i Santi, ed ha ricordato che Lourdes è stata colpita da una grave esondazione del fiume Gave che ha allagato anche la Grotta delle Apparizioni. "In particolare, vogliamo oggi affidare alla materna protezione della Vergine Maria i missionari e le missionarie - sacerdoti, religiosi e laici - che in ogni parte del mondo spargono il buon seme del Vangelo. Preghiamo anche per il Sinodo dei Vescovi, che in queste settimane si sta confrontando con la sfida della nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana".

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