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domenica 16 settembre 2012

ISLAM E CRISTIANESIMO POSSONO CONVIVERE SENZA ODIO

Città del Vaticano, 16 settembre 2012 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, il Santo Padre si è recato in visita al Patriarcato Maronita di Bkerké, dal 1823 sede invernale del Patriarcato Maronita di Antiochia e di tutto l'Oriente, mentre la residenza estiva si trova a Dimane, nel nord del Libano. Il Patriarca è Sua Beatitudine Béchara Boutros Raï, O.M.M.

L'incontro del Papa con i giovani del Libano e del Medio Oriente ha avuto luogo a Bkerké che si trova sul fianco della collina di Harissa dominata dal Santuario di Nostra Signora del Libano.

"Cari amici - ha detto il Papa - voi vivete oggi in questa parte del mondo che ha visto la nascita di Gesù e lo sviluppo del cristianesimo. È un grande onore! Ed è un appello alla fedeltà, all'amore per la vostra terra e soprattutto ad essere testimoni e messaggeri della gioia di Cristo (...) Fra gli Apostoli e i Santi, molti hanno vissuto periodi agitati e la loro fede è stata la sorgente del loro coraggio e della loro testimonianza. Attingete dal loro esempio e dalla loro intercessione l'ispirazione e il sostegno di cui avete bisogno!".

"Conosco le vostre difficoltà nella vita quotidiana, a causa della mancanza di stabilità e di sicurezza, della difficoltà di trovare un lavoro o ancora del sentimento di solitudine e di emarginazione. In un mondo in continuo movimento, siete messi a confronto con numerose e gravi sfide. Anche la disoccupazione e la precarietà non devono spingervi ad assaggiare il «miele amaro» dell'emigrazione, con lo sradicamento e la separazione in cambio di un futuro incerto. Per voi si tratta di essere protagonisti del futuro del vostro Paese, e di occupare il vostro ruolo nella società e nella Chiesa".

"Voi avete un posto privilegiato nel mio cuore e nella Chiesa intera (...) La Chiesa ha bisogno del vostro entusiasmo e della vostra creatività! La giovinezza è il momento in cui si aspira a grandi ideali e il periodo in cui si studia per prepararsi ad un mestiere ed ad un futuro. (...) Cercate ciò che è bello, e abbiate il gusto di fare ciò che è bene! (...) 'Non abbiate paura. Aprite le porte dei vostri spiriti e dei vostri cuori a Cristo!' (...) Cristo vi dice: 'Salami o-tikum' Vi do la mia pace!. Qui è la vera rivoluzione portata da Cristo, quella dell'amore".

"Le frustrazioni presenti non devono condurvi a rifugiarvi in mondi paralleli come quelli, tra gli altri, delle droghe di ogni tipo, o quello della tristezza della pornografia. Quanto alle reti sociali, esse sono interessanti ma possono facilmente trascinarvi alla dipendenza e alla confusione tra il reale e il virtuale. Cercate e vivete relazioni ricche di amicizia vera e nobile. Abbiate iniziative che diano senso e radici alla vostra esistenza, contrastando la superficialità e il facile consumismo! (...) Cercate dei buoni maestri, delle guide spirituali che sappiano indicarvi la strada della maturità, lasciando ciò che è illusorio, ciò che è apparenza e menzogna".

"Meditate la Parola di Dio! Scoprite l'interesse e l'attualità del Vangelo. Pregate! La preghiera, i Sacramenti sono i mezzi sicuri ed efficaci per essere cristiani e vivere 'radicati e costruiti su di lui [su Cristo], saldi nella fede'. In Lui, tutti gli uomini sono nostri fratelli. (...) 'Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri' (Gv 13,34). Questo è il testamento di Gesù ed il segno del cristiano".

"E dunque, Cristo vi invita a fare come Lui, ad accogliere l'altro senza riserve, anche se appartiene ad una cultura, religione, nazione differente. Fargli posto, rispettarlo, essere buoni verso di lui, rende sempre più ricchi di umanità e forti della pace del Signore. (...)
Vivere insieme momenti di amicizia e di gioia permette di resistere ai germi di divisione, sempre da combattere! (...) Siate i messaggeri del Vangelo della vita e dei valori della vita. Resistete coraggiosamente a tutto ciò che la nega: l'aborto, la violenza, il rifiuto e il disprezzo dell'altro, l'ingiustizia, la guerra. Così facendo diffonderete la pace intorno a voi. Non sono forse gli 'operatori di pace' coloro che alla fine ammiriamo di più? (...) Non è forse un mondo di pace che vogliamo nel più profondo per noi e per gli altri? (...). Scoprire in verità il perdono e la misericordia di Dio, permette sempre di ripartire verso una vita nuova. Non è facile perdonare. Ma il perdono di Dio dà la forza della conversione, e la gioia di perdonare a propria volta. Il perdono e la riconciliazione sono vie di pace, ed aprono un futuro".

"Giovani libanesi, voi siete la speranza e il futuro del vostro Paese. Voi siete il Libano, terra di accoglienza, di convivenza, con questa capacità inaudita di adattamento. E in questo momento, non possiamo dimenticare i milioni di persone che compongono la diaspora libanese e che mantengono solidi legami con il loro Paese di origine. Giovani del Libano, siate accoglienti e aperti, come Cristo vi chiede e come il vostro Paese vi insegna".

"Vorrei salutare ora i giovani musulmani che sono con noi stasera. Vi ringrazio per la vostra presenza che è così importante. Voi siete con i giovani cristiani il futuro di questo meraviglioso Paese e dell’insieme del Medio Oriente. Cercate di costruirlo insieme! E quando sarete adulti, continuate a vivere la concordia nell’unità con i cristiani. Poiché la bellezza del Libano si trova in questa bella simbiosi".

"Bisogna che l’intero Medio Oriente, guardando voi, comprenda che i musulmani e i cristiani, l’Islam e il Cristianesimo, possono vivere insieme senza odio, nel rispetto del credo di ciascuno, per costruire insieme una società libera e umana".

"Ho saputo inoltre che ci sono tra noi dei giovani venuti dalla Siria. Voglio dirvi quanto ammiro il vostro coraggio. Dite a casa vostra, ai familiari e agli amici, che il Papa non vi dimentica. Dite attorno a voi che il Papa è triste a causa delle vostre sofferenze e dei vostri lutti. Egli non dimentica la Siria nelle sue preghiere e nelle sue preoccupazioni. Non dimentica i mediorientali che soffrono. È tempo che musulmani e cristiani si uniscano per mettere fine alla violenza e alle guerre".

Al termine dell'Incontro il Papa ha salutato i Patriarchi cattolici del Libano nella Cappella dell'Assunzione del Palazzo Patriarcale.

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