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lunedì 16 gennaio 2012

INAUGURATO NUOVO ANNO GIUDIZIARIO DEL TRIBUNALE DEL VATICANO


CITTÀ DEL VATICANO, 14 GEN 2012 (VIS). Sabato 14, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione del LXXXIII Anno Giudiziario del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, con la partecipazione di numerose autorità religiose e di rappresentanti del governo e della giustizia italiani, tra i quali il Ministro della Giustizia, Paola Severino Di Benedetto.

  La giornata è stata aperta con la Santa Messa, celebrata dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, nella cappella del Palazzo del Governo. Nell'omelia, il cardinale ha sottolineato che "in occasione dell'inizio del nuovo Anno Giudiziario, seguendo la Parola di Dio, (...) siamo nuovamente invitati a riflettere sulla relazione tra la giustizia divina e quella umana; a lasciare illuminare le nostre coscienze affinché il nostro agire corrisponda, per quanto possibile, alla divina volontà, al suo disegno di amore per ciascuna persona e per la comunità degli uomini". Inoltre, ha ricordato la particolare vocazione della Chiesa, chiamata ad essere nel mondo segno e strumento dell'amore di Dio e della sua giustizia, che è sempre l'espressione del suo amore misericordioso.

  Successivamente, il Promotore della Giustizia del Tribunale, Nicola Picardi, ha presentato la Relazione inaugurale. Ha iniziato ripercorrendo la storia giudiziaria vaticana, per passare poi agli aspetti più innovativi delle recenti normative. Queste nuove regole sono state ispirate dall'evoluzione delle relazioni internazionali, che ha suscitato la necessità di adottare un modello istituzionale capace di tenere il confronto con quelli delle altre nazioni e, e di far fronte alla diffusione della criminalità.

  Un'ampia riforma del codice penale vaticano, insieme ad alcune innovazioni in materia amministrativo-finanziaria, è diventata necessaria a partire dalla firma della Convenzione monetaria tra l'Unione Europea e lo Stato della Città del Vaticano, nel 2009. Così, nel 2010 si sono adottate misure appropriate ad uniformare la legislazione agli standard europei per quanto riguarda la prevenzione del riciclaggio di denaro, la frode e la falsificazione dei mezzi di pagamento.

  Dal 1° marzo 2011, nel codice penale vaticano sono state introdotte fattispecie criminose in riferimento alla frode e alla contraffazione di banconote e monete in euro; e, dal 1° aprile successivo, quelle relative alla prevenzione e al contrasto del riciclaggio di proventi da attività criminose e del finanziamento del terrorismo. Quest’ultima normativa estende anche ai soggetti vaticani “che svolgono professionalmente attività economico-finanziarie e monetarie” alcuni nuovi obblighi, innanzitutto quello di “un’adeguata verifica della clientela”, e il dovere di segnalare operazioni sospette all’autorità di informazione finanziaria (Aif), istituita nel 2010, che ha sede in Vaticano e gode di piena autonomia; e che collabora con le corrispondenti autorità di altri Stati.

  Un altro punto importante si riferisce al Motu Proprio per la prevenzione e il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario, del 30 dicembre 2010, con il quale Benedetto XVI ha inteso dare seguito al suo insegnamento circa l'etica dell'economia contenuto nella "Caritas in veritate". In tale Motu proprio viene stabilito il rinvio alle normative sul riciclaggio e sul finanziamento del terrorismo anche per i dicasteri della Curia romana e per tutti gli organismi ed enti dipendenti dalla Santa Sede che svolgono professionalmente attività economico-finanziarie o monetarie, ivi compreso l’Istituto per le Opere di Religione.

  Infine, l'altra novità da sottolineare è che, in alcune materie, il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano ha esteso la propria giurisdizione oltre le frontiere vaticane, nei confronti di soggetti ed enti ecclesiastici che, di regola, sarebbero sottratti al diritto vaticano.
LOR:RV/         VIS 20120116 (550)

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