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venerdì 30 settembre 2011

MANCANZA DI ETICA STRUTTURE ECONOMICHE AGGRAVA CRISI

CITTA' DEL VATICANO, 30 SET. 2011 (VIS). Il 27 settembre scorso, a New York, l’Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, nell’intervenire alla LXVI Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, si è soffermato sulle principali questioni che la comunità internazionale deve attualmente affrontare: le emergenze umanitarie, la mancanza di libertà religiosa e la crisi economica.

Riferendosi alle emergenze umanitarie, l’Arcivescovo Mamberti ha ricordato che: “In alcune parti del mondo, come nel Corno d’Africa, siamo purtroppo in presenza di emergenze umanitarie gravi e drammatiche che provocano l’esodo di milioni di persone, in maggioranza donne e bambini, con un numero elevato di vittime della siccità, della fame e della malnutrizione. La Santa Sede rinnova il suo appello, espresso più volte da Papa Benedetto XVI alla comunità internazionale, di sviluppare e sostenere le politiche umanitarie in quelle parti del mondo”, intervenendo per rimuovere le cause che determinano tale crisi.

Cristiani, gruppo religioso che subisce il più gran numero di persecuzioni

Successivamente il Segretario per i Rapporti con gli Stati si è soffermato sulla questione del rispetto della libertà religiosa che “è la via fondamentale per l’edificazione della pace, il riconoscimento della dignità umana e la salvaguardia dei diritti umani”.

“Le situazioni in cui il diritto alla libertà religiosa viene leso o negato ai credenti di diverse religioni, sono purtroppo numerose; si constata un aumento dell’intolleranza per motivi religiosi e purtroppo i cristiani sono attualmente il gruppo religioso che subisce il più gran numero di persecuzioni a causa della fede. La mancanza di rispetto della libertà religiosa rappresenta una minaccia per la sicurezza e la pace”.

“È importante sviluppare un impegno comune nel riconoscere e promuovere la libertà religiosa di ogni persona e di ogni comunità con un sincero dialogo interreligioso, appoggiato e messo in pratica dai rappresentanti delle diverse confessioni religiose e sostenuto dai governi e dalle istanze internazionali”.

In merito alla terza questione relativa alla crisi economica e finanziaria mondiale l’Arcivescovo ha affermato: “Noi tutti sappiamo che un elemento fondamentale della crisi attuale è la mancanza di etica nelle strutture economiche. (...) L’economia non funziona soltanto mediante l’autoregolamentazione del mercato e ancor meno con accordi che si limitano a conciliare gli interessi dei più potenti, essa ha bisogno di una ragion d’essere etica al fine di funzionare per l’uomo. L’idea di produrre risorse e beni, (...) e di gestirli in modo strategico, (...) senza perseguire il bene con le medesime azioni, cioè, senza etica, si è rivelata una illusione ingenua o cinica, sempre fatale. Ogni decisione economica ha una conseguenza morale. L’economia ha dunque bisogno dell’etica per il suo corretto funzionamento; un’etica centrata sulla persona e in grado di offrire prospettive alle nuove generazioni”.

“La Santa Sede ha ribadito molte volte l’importanza di una nuova ed approfondita riflessione sul senso dell’economia e delle finalità, come pure una revisione lungimirante dell’architettura finanziaria e commerciale globale per correggerne disfunzioni e distorsioni. Tale revisione delle regole economiche internazionali deve inserirsi nel quadro dell’elaborazione di un nuovo modello globale di sviluppo”.

Il suddetto modello deve tener conto della “Famiglia di nazioni” in modo da prestare maggiore attenzione alle necessità dei popoli più svantaggiati. “Una famiglia è per sua natura una comunità fondata sull’interdipendenza, sulla fiducia reciproca (...). Il suo pieno sviluppo non si fonda sulla supremazia del più forte, ma sull’attenzione ai più deboli ed emarginati, e la sua responsabilità si estende alle generazioni future. (...) Si deve creare una strategia per uno sviluppo centrato sulla persona, che promuova la solidarietà e la responsabilità verso tutti, incluse le future generazioni”.

Infine segnaliamo che il 26 settembre scorso, la “Saint John University” di New York (Stati Uniti d’America), ha conferito all’Arcivescovo Dominique Mamberti un Dottorato Honoris Causa.
DELSS/ VIS 20110930 (600)

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