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sabato 24 settembre 2011

DIO NON VUOLE NIENT’ALTRO CHE LA NOSTRA VERA FELICITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 24 SET. 2011 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, Benedetto XVI, proveniente dall’aeroporto di Erfurt, ha raggiunto in elicottero Etzelsbach e alle 17:30 si è diretto alla Wallfahrtskapelle (Cappella del Pellegrinaggio). La Spianata antistante il Santuario mariano era gremita di migliaia di fedeli che hanno recitato con il Pontefice i Vespri Mariani della Liturgia delle Ore.

Nel ricordare all’inizio dell’omelia il ruolo di questo Santuario mariano nella storia della Germania, Benedetto XVI ha detto: “In due dittature empie, che hanno mirato a togliere agli uomini la loro fede tradizionale, la gente dell’Eichsfeld era sicura di trovare qui, nel Santuario di Etzelsbach, una porta aperta e un luogo di pace interiore”.

Nel descrivere l’immagine della Pietà custodita nel Santuario, il Papa ha sottolineato la particolarità della posizione del Crocifisso che giace con il capo verso destra, così che la ferita del costato è nascosta. “A me sembra che in tale rappresentazione si nasconda un profondo significato” – ha detto il Papa – “Nell’immagine miracolosa di Etzelsbach i cuori di Gesù e di sua Madre sono rivolti l’uno verso l’altro; s’avvicinano l’uno all’altro. Si scambiano a vicenda il loro amore (...). Nel cuore di Maria c’è lo spazio per l’amore che il suo Figlio divino vuole donare al mondo”.

“Non è l’autorealizzazione a compiere il vero sviluppo della persona” – ha affermato il Pontefice – “cosa che oggi viene proposta come modello della vita moderna, ma che può facilmente mutarsi in una forma di egoismo raffinato. È piuttosto l’atteggiamento del dono di sé, che si orienta verso il cuore di Maria e con ciò anche verso il cuore del Redentore”.

“In Maria, Dio ha fatto concorrere tutto al bene e non cessa di far sì che, attraverso Maria, il bene si diffonda ulteriormente nel mondo. Dalla Croce, dal trono della grazia e della redenzione, Gesù ha dato agli uomini come Madre la propria Madre Maria. (...) Sotto la Croce, Maria diventa compagna e protettrice degli uomini nel loro cammino di vita. (...) Sì, nella vita noi attraversiamo alterne vicende, ma Maria intercede per noi presso il Figlio suo e ci comunica la forza dell’amore divino”.
Quando la Vergine ci salva dal pericolo, ha spiegato il Santo Padre, “con delicatezza materna vuole farci capire che tutta la nostra vita deve essere una risposta all’amore ricco di misericordia del nostro Dio. Come se dicesse a noi: comprendi che Dio, il quale è la fonte di ogni bene e non vuole nient’altro che la tua vera felicità, ha il diritto di esigere da te una vita che si abbandoni senza riserve e con gioia alla sua volontà e si adoperi perché anche gli altri facciano altrettanto. ‘Dove c’è Dio, là c’è futuro’. In effetti: dove lasciamo che l’amore di Dio agisca totalmente sulla nostra vita, là è aperto il cielo. (...) Là le piccole cose della vita quotidiana hanno il loro senso e là i grandi problemi trovano la loro soluzione”.

La celebrazione si è conclusa con l’Adorazione Eucaristica, la Benedizione finale e la recita del Salve Regina. Prima di ripartire per Erfurt in elicottero, il Papa si è recato all’immagine miracolosa del Santuario e in segno di profonda venerazione, ha fatto dono di un rosario in oro.
PV-GERMANIA/ VIS 20110924 (540)

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