CITTA' DEL VATICANO, 24 GIU. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i Partecipanti all’Assemblea annuale della Riunione delle Opere Aiuto Chiese Orientali (ROACO).
Nel ricordare la celebrazione ieri della Solennità del Corpo e Sangue del Signore, il Santo Padre ha detto che “La Processione Eucaristica, che ho presieduto dalla Cattedrale Lateranense fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore, reca sempre un appello all’amata Città di Roma e all’intera Comunità cattolica di rimanere e camminare sulle vie non facili della storia, tra le grandi povertà spirituali e materiali del mondo, per offrire la carità di Cristo e della Chiesa, che scaturisce dal Mistero Pasquale, mistero di amore, di dono totale che genera vita”.
“Non dimenticate mai la dimensione eucaristica del vostro obiettivo per mantenervi costantemente nel movimento della carità ecclesiale, che desidera raggiungere in particolare la Terra Santa ma anche il Medio Oriente nel suo complesso, e sostenere la presenza cristiana. Vi chiedo di fare tutto il possibile – interessando le autorità pubbliche con le quali siete in contatto a livello internazionale – perché in Oriente, dove sono nati i pastori e i fedeli di Cristo, i cristiani possano vivere non come ‘stranieri’ ma come ‘concittadini’ che testimoniano Gesù Cristo, come hanno testimoniato prima di loro i santi del passato, figli anch’essi delle Chiese Orientali. L’Oriente è a giusto titolo la loro patria terrena, dove essi sono chiamati anche oggi a promuovere, senza distinzioni, il bene di tutti, con la loro fede. Uguale dignità e una reale libertà devono essere riconosciute ad ogni persona che professa tale fede, permettendo così una più proficua collaborazione ecumenica e interreligiosa”.
“Vi ringrazio per le vostre riflessioni sui cambiamenti che stanno avendo luogo nei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, fonte di ansietà nel mondo. Grazie alle comunicazioni ricevute in questo periodo dal Cardinale Patriarca Copto-Cattolico e dal Patriarca Maronita, dal Rappresentante Pontificio in Gerusalemme e dalla Custodia Francescana di Terra Santa, la Congregazione per le Chiese Orientali e le Agenzie sono in grado di valutare la reale situazione e le conseguenze per la Chiesa e per le popolazioni di quella regione, così importante per la pace e la stabilità internazionale. Il Papa desidera esprimere la sua vicinanza, anche attraverso di voi, a coloro che soffrono e a coloro che disperatamente tentano di fuggire, accrescendo così il flusso migratorio che spesso rimane senza speranza. Prego che imminente sia la necessaria assistenza di emergenza, ma soprattutto prego che sia messa in atto ogni possibile forma di mediazione, così che si ponga fine alla violenza e si ristabilisca ovunque l’armonia sociale e la coesistenza pacifica, nel rispetto dei diritti dei singoli e delle comunità”.
Successivamente, esprimendosi in lingua tedesca, il Papa ha ricordato l’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente, tenutasi in Vaticano l’ottobre scorso, che ha reso possibile percepire “nuovi segni nell’epoca attuale”. “Ciò nonostante poco tempo dopo, nella Cattedrale siro-cattolica di Baghdad, persone indifese rimanevano vittime di un atto di violenza insensato (...) seguito nei mesi successivi da altri incidenti simili”. L’auspicio del Papa è che le sofferenze di tante persone si tramutino in frutti copiosi e proficui per la fede di queste popolazioni.
Infine Benedetto XVI ha ringraziato tutti per le preghiere e gli auguri nel 60° anniversario della sua Ordinazione sacerdotale che ricorre il prossimo 29 giugno, Solennità dei Santi Pietro e Paolo, Apostoli.
AP/ VIS 20110624 (570)
Nel ricordare la celebrazione ieri della Solennità del Corpo e Sangue del Signore, il Santo Padre ha detto che “La Processione Eucaristica, che ho presieduto dalla Cattedrale Lateranense fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore, reca sempre un appello all’amata Città di Roma e all’intera Comunità cattolica di rimanere e camminare sulle vie non facili della storia, tra le grandi povertà spirituali e materiali del mondo, per offrire la carità di Cristo e della Chiesa, che scaturisce dal Mistero Pasquale, mistero di amore, di dono totale che genera vita”.
“Non dimenticate mai la dimensione eucaristica del vostro obiettivo per mantenervi costantemente nel movimento della carità ecclesiale, che desidera raggiungere in particolare la Terra Santa ma anche il Medio Oriente nel suo complesso, e sostenere la presenza cristiana. Vi chiedo di fare tutto il possibile – interessando le autorità pubbliche con le quali siete in contatto a livello internazionale – perché in Oriente, dove sono nati i pastori e i fedeli di Cristo, i cristiani possano vivere non come ‘stranieri’ ma come ‘concittadini’ che testimoniano Gesù Cristo, come hanno testimoniato prima di loro i santi del passato, figli anch’essi delle Chiese Orientali. L’Oriente è a giusto titolo la loro patria terrena, dove essi sono chiamati anche oggi a promuovere, senza distinzioni, il bene di tutti, con la loro fede. Uguale dignità e una reale libertà devono essere riconosciute ad ogni persona che professa tale fede, permettendo così una più proficua collaborazione ecumenica e interreligiosa”.
“Vi ringrazio per le vostre riflessioni sui cambiamenti che stanno avendo luogo nei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, fonte di ansietà nel mondo. Grazie alle comunicazioni ricevute in questo periodo dal Cardinale Patriarca Copto-Cattolico e dal Patriarca Maronita, dal Rappresentante Pontificio in Gerusalemme e dalla Custodia Francescana di Terra Santa, la Congregazione per le Chiese Orientali e le Agenzie sono in grado di valutare la reale situazione e le conseguenze per la Chiesa e per le popolazioni di quella regione, così importante per la pace e la stabilità internazionale. Il Papa desidera esprimere la sua vicinanza, anche attraverso di voi, a coloro che soffrono e a coloro che disperatamente tentano di fuggire, accrescendo così il flusso migratorio che spesso rimane senza speranza. Prego che imminente sia la necessaria assistenza di emergenza, ma soprattutto prego che sia messa in atto ogni possibile forma di mediazione, così che si ponga fine alla violenza e si ristabilisca ovunque l’armonia sociale e la coesistenza pacifica, nel rispetto dei diritti dei singoli e delle comunità”.
Successivamente, esprimendosi in lingua tedesca, il Papa ha ricordato l’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente, tenutasi in Vaticano l’ottobre scorso, che ha reso possibile percepire “nuovi segni nell’epoca attuale”. “Ciò nonostante poco tempo dopo, nella Cattedrale siro-cattolica di Baghdad, persone indifese rimanevano vittime di un atto di violenza insensato (...) seguito nei mesi successivi da altri incidenti simili”. L’auspicio del Papa è che le sofferenze di tante persone si tramutino in frutti copiosi e proficui per la fede di queste popolazioni.
Infine Benedetto XVI ha ringraziato tutti per le preghiere e gli auguri nel 60° anniversario della sua Ordinazione sacerdotale che ricorre il prossimo 29 giugno, Solennità dei Santi Pietro e Paolo, Apostoli.
AP/ VIS 20110624 (570)
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