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lunedì 28 marzo 2011

VISITA DEL SANTO PADRE SACRARIO FOSSE ARDEATINE

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2011 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in visita privata al Sacrario delle Fosse Ardeatine per ricordare le 335 vittime fucilate nel 1944 dalle SS, reparti di difesa del partito nazista, per rappresaglia ad un attentato contro 33 soldati tedeschi compiuto dalla resistenza italiana.

Accogliendo l’invito dell’Associazione Nazionale tra le Famiglie Italiane dei Martiri caduti per la libertà della Patria (A.N.F.I.M.), il Santo Padre ha visitato il Sacrario accompagnato dal Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma, Professore Riccardo di Segni e dal Cardinale Andrea Corsero Lanza di Montezemolo, figlio del Colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, caduto nella strage nazista.

Deposto un cesto di fiori davanti alla lapide che ricorda l’eccidio, il Santo Padre ha attraversato le grotte ed ha raggiunto l’interno del Sacrario, inginocchiandosi davanti alle tombe. Successivamente il Rabbino Capo di Roma ha recitato in ebraico il Salmo 129 ed il Papa, in italiano, il Salmo 123 ed una preghiera per i defunti.

Uscendo, il Santo Padre ha apposto la sua firma al Libro dei visitatori e - prima di congedarsi alle ore 11:00 per far rientro in Vaticano - sul Piazzale antistante il Sacrario ha rivolto un saluto ai Familiari delle Vittime e a tutti i presenti.

“Ciò che qui è avvenuto il 24 marzo 1944 è offesa gravissima a Dio, perché è la violenza deliberata dell’uomo sull’uomo. È l’effetto più esecrabile della guerra, di ogni guerra, mentre Dio è vita, pace, comunione”, ha detto il Pontefice.

“Come i miei Predecessori, sono venuto qui a pregare e a rinnovare la memoria. Sono venuto ad invocare la divina Misericordia, che sola può colmare i vuoti, le voragini aperte dagli uomini quando, spinti dalla cieca violenza, rinnegano la propria dignità di figli di Dio e fratelli tra loro”.

“Sì, dovunque sia, in ogni continente, a qualunque popolo appartenga, l’uomo è figlio di quel Padre che è nei cieli, è fratello di tutti in umanità. Ma questo essere figlio e fratello non è scontato. Lo dimostrano purtroppo anche le Fosse Ardeatine. Bisogna volerlo, bisogna dire sì al bene e no al male. Bisogna credere nel Dio dell’amore e della vita, e rigettare ogni altra falsa immagine divina, che tradisce il suo santo Nome e tradisce di conseguenza l’uomo, fatto a sua immagine”.

“Perciò, in questo luogo, doloroso memoriale del male più orrendo, la risposta più vera è quella di prendersi per mano, come fratelli, e dire: Padre nostro, noi crediamo in Te, e con la forza del tuo amore vogliamo camminare insieme, in pace, a Roma, in Italia, in Europa, nel mondo intero. Amen”.
BXVI-VISITA/ VIS 20110328 (450)

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