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lunedì 14 marzo 2011

ECLISSI DI DIO COMPORTA NECESSARIAMENTE ECLISSI PECCATO

CITTA' DEL VATICANO, 13 MAR. 2011 (VIS). Alle ore 12:00 di oggi, I Domenica di Quaresima, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

Nell’introdurre la preghiera mariana il Santo Padre ha spiegato il significato del tempo di Quaresima che costituisce “un itinerario spirituale di preparazione alla Pasqua. Si tratta in sostanza” – ha detto il Papa – “di seguire Gesù che si dirige decisamente verso la Croce, culmine della sua missione di salvezza. Se ci domandiamo: perché la Quaresima? perché la Croce?, la risposta, in termini radicali, è questa: perché esiste il male, anzi, il peccato, che secondo le Scritture è la causa profonda di ogni male”.

“Ma questa affermazione non è affatto scontata” – ha proseguito il Pontefice – “e la stessa parola ‘peccato’ da molti non è accettata, perché presuppone una visione religiosa del mondo e dell’uomo. In effetti è vero: se si elimina Dio dall’orizzonte del mondo, non si può parlare di peccato. Come quando si nasconde il sole, spariscono le ombre; l’ombra appare solo se c’è il sole; così l’eclissi di Dio comporta necessariamente l’eclissi del peccato. Perciò il senso del peccato – che è cosa diversa dal ‘senso di colpa’ come lo intende la psicologia – si acquista riscoprendo il senso di Dio”.

“Di fronte al male morale, l’atteggiamento di Dio è quello di opporsi al peccato e salvare il peccatore. Dio non tollera il male, perché è Amore, Giustizia, Fedeltà; e proprio per questo non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Per salvare l’umanità, Dio interviene: lo vediamo in tutta la storia del popolo ebraico, a partire dalla liberazione dall’Egitto. Dio è determinato a liberare i suoi figli dalla schiavitù per condurli alla libertà. E la schiavitù più grave e più profonda è proprio quella del peccato. Per questo Dio ha mandato il suo Figlio nel mondo: per liberare gli uomini dal dominio di Satana, origine e causa di ogni peccato’".

“Infatti, entrare in questo Tempo liturgico” – ha concluso il Papa – “significa ogni volta schierarsi con Cristo contro il peccato, affrontare – sia come singoli, sia come Chiesa – il combattimento spirituale contro lo spirito del male”.

Infine il Papa ha detto: “Uno speciale ricordo nella preghiera domando per me e per i miei collaboratori della Curia Romana, che questa sera inizieremo la settimana di Esercizi spirituali”.
ANG/ VIS 20110314 (410)

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