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mercoledì 17 novembre 2010

SANTA GIULIANA DE CORNILLON ED ISTITUZIONE “CORPUS DOMINI”

CITTA' DEL VATICANO, 17 NOV. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha dedicato la catechesi dell’Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, a Santa Giuliana de Cornillon che contribuì all’istituzione della Solennità del “Corpus Domini”.

Nata nei pressi di Liegi (Belgio) alla fine del XII secolo, rimasta orfana a cinque anni, “Giuliana con la sorella Agnese fu affidata” – ha detto il Papa – “alle cure delle monache agostiniane del convento-lebbrosario di Mont-Cornillon”. Qui ricevette l’abito religioso, divenne monaca agostiniana e dopo circa vent’anni Priora.

“Acquisì una notevole cultura (...); aveva un senso profondo della presenza di Cristo, che sperimentava vivendo in modo particolarmente intenso il Sacramento dell’Eucaristia”.

“A sedici anni ebbe una prima visione” - ha spiegato il Pontefice - “Il Signore le fece comprendere” la necessità di istituire la festa liturgica del “Corpus Domini”, “una festa nella quale i credenti avrebbero potuto adorare l’Eucaristia per aumentare la loro fede, avanzare nella pratica delle virtù e riparare le offese al Santissimo Sacramento”.

Giuliana “si confidò con altre due ferventi adoratrici dell’Eucaristia, la beata Eva, che conduceva vita eremitica, e Isabella, che l’aveva raggiunta nel monastero di Mont-Cornillon. Le tre donne stabilirono una specie di ‘alleanza spirituale’, con il proposito di glorificare il Santissimo Sacramento”.

“Fu proprio il Vescovo di Liegi, Roberto di Thourotte” – ha ricordato il Pontefice – “che, dopo iniziali esitazioni, accolse la proposta di Giuliana e delle sue compagne, e istituì, per la prima volta, la solennità del ‘Corpus Domini’ nella sua Diocesi. Più tardi, altri Vescovi lo imitarono, stabilendo la medesima festa nei territori affidati alle loro cure pastorali”.

“Giuliana” – ha detto ancora il Pontefice – “dovette subire la dura opposizione di alcuni membri del clero e dello stesso superiore da cui dipendeva il suo monastero. Allora, di sua volontà, Giuliana lasciò il convento di Mont-Cornillon con alcune compagne, e per dieci anni, dal 1248 al 1258, fu ospite di vari monasteri di suore cistercensi (...) ma continuava a diffondere con zelo il culto eucaristico. Si spense nel 1258 a Fosses-La-Ville, in Belgio”.

Papa “Urbano IV, nel 1264” – ha ricordato il Pontefice – “volle istituire la solennità del ‘Corpus Domini’ come festa di precetto per la Chiesa universale, il giovedì successivo alla Pentecoste. (...) Il Pontefice stesso volle dare l’esempio, celebrando la solennità del ‘Corpus Domini’ a Orvieto, città in cui allora dimorava. Proprio per suo ordine nel Duomo della Città si conservava – e si conserva tuttora – il celebre corporale con le tracce del miracolo eucaristico avvenuto l’anno prima, nel 1263, a Bolsena”.

“Urbano IV chiese a uno dei più grandi teologi della storia, san Tommaso d’Aquino – che in quel tempo accompagnava il Papa e si trovava a Orvieto –, di comporre i testi dell’ufficio liturgico di questa grande festa. (...) Sono testi” – ha detto il Papa – “che fanno vibrare le corde del cuore per esprimere lode e gratitudine al Santissimo Sacramento”.

“Anche se dopo la morte di Urbano IV la celebrazione della festa del ‘Corpus Domini’ venne limitata ad alcune regioni della Francia, della Germania, dell’Ungheria e dell’Italia settentrionale, fu ancora un Pontefice, Giovanni XXII, che nel 1317 la ripristinò per tutta la Chiesa”.

“Vorrei affermare con gioia che oggi nella Chiesa c’è una ‘primavera eucaristica’: quante persone sostano silenziose dinanzi al Tabernacolo, per intrattenersi in colloquio d’amore con Gesù! È consolante sapere che non pochi gruppi di giovani hanno riscoperto la bellezza di pregare in adorazione davanti alla Santissima Eucaristia. Prego perché questa ‘primavera’ eucaristica si diffonda sempre più in tutte le parrocchie, in particolare in Belgio, la patria di santa Giuliana”.

“Ricordando santa Giuliana di Cornillon rinnoviamo anche noi” – ha invitato Benedetto XVI – “la fede nella presenza reale di Cristo nell’Eucaristia. (...) Carissimi amici, la fedeltà all’incontro con il Cristo Eucaristico nella Santa Messa domenicale è essenziale per il cammino di fede, ma cerchiamo anche di andare frequentemente a visitare il Signore presente nel Tabernacolo! (...) Proprio attraverso il nostro guardare in adorazione, il Signore ci attira verso di sé, dentro il suo mistero, per trasformarci come trasforma il pane e il vino”.
AG/ VIS 20101117 (680)

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