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lunedì 4 ottobre 2010

CAPOLAVORO ESSERE UMANO È OGNI ATTO DI AMORE AUTENTICO

CITTA' DEL VATICANO, 2 OTT. 2010 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nell’Aula Paolo VI, ha avuto luogo un concerto in onore del Santo Padre Benedetto XVI, offerto dall’ENI.

L’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia hanno eseguito la Sinfonia numero 94 in sol maggiore “La sorpresa” di Franz Joseph Haydn; Cecilia, Vergine romana, di Arvo Pärt e la Fantasia corale in do minore, op. 80, di Ludwig van Beethoven.

Al termine del concerto, il Papa ha rivolto i suoi ringraziamenti all’Eni e al suo Presidente, Professor Roberto Poli, che ha offerto il concerto in concomitanza con gli attuali lavori di restauro dei prospetti laterali della Basilica di San Pietro.

Riferendosi successivamente al programma del concerto, Benedetto XVI ha sottolineato che: “L’accostamento di questo lavoro su santa Cecilia alle opere di Haydn e Beethoven offre un contrasto ricco di significato, che invita a riflettere. Il testo del martirio della Santa e il particolare stile che lo interpreta in chiave musicale, sembrano rappresentare il posto e il compito della fede nell’universo: in mezzo alle forze vitali della natura, che sono intorno all’uomo e anche dentro di lui, la fede è una forza diversa, che risponde a una parola profonda, ‘uscita dal silenzio’, come direbbe Sant’Ignazio di Antiochia”.

“La parola della fede” – ha proseguito il Pontefice – “ha bisogno di un grande silenzio interiore, per ascoltare e obbedire ad una voce che è oltre il visibile e il tangibile. Questa voce parla anche attraverso i fenomeni della natura, perché è la potenza che ha creato e governa l’universo; ma per riconoscerla ci vuole un cuore umile e obbediente – come ci insegna anche la Santa di cui oggi facciamo memoria: santa Teresa di Gesù Bambino”.

“La fede” – ha detto ancora il Papa – “segue questa voce profonda là dove l’arte stessa da sola non può arrivare: la segue nella via della testimonianza, dell’offerta di se stessi per amore, come ha fatto Cecilia. Allora l’opera d’arte più bella, il capolavoro dell’essere umano è ogni suo atto di amore autentico, dal più piccolo – nel martirio quotidiano – fino all’estremo sacrificio. Qui la vita stessa si fa canto: un anticipo di quella sinfonia che canteremo insieme in Paradiso”.
BXVI-CONCERTO/ VIS 20101004 (370)

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