“A quei deprecabili atti di violenza, infatti, non si può porre rimedio contrapponendo un gesto di grave oltraggio al libro considerato sacro da una comunità religiosa. Ogni religione, con i rispettivi libri sacri, luoghi di culto e simboli ha diritto al rispetto ed alla protezione: si tratta del rispetto dovuto alla dignità delle persone che vi aderiscono ed alle loro libere scelte in materia religiosa”.
“La necessaria riflessione che si impone a tutti nel ricordo dell’11 settembre rinnova, anzitutto, i nostri sentimenti di profonda solidarietà con quanti sono stati colpiti dagli orrendi attacchi terroristici. A tali sentimenti si unisce la nostra preghiera per essi e per i loro cari che hanno perso la vita”.
“Tutti i responsabili religiosi e tutti i credenti sono chiamati anche a rinnovare la ferma condanna di ogni forma di violenza, in particolare quella compiuta in nome della religione. Il Papa Giovanni Paolo II ebbe ad affermare, in proposito, che: ‘Il ricorso alla violenza in nome di una credenza religiosa è una perversione degli insegnamenti stessi delle maggiori religioni’ (Discorso al nuovo Ambasciatore del Pakistan, 17 dicembre 1999). E Sua Santità il Papa Benedetto XVI ha dichiarato che ‘L’intolleranza e la violenza non possono mai essere giustificate come risposte alle offese, perché non sono compatibili con i sacri principi della religione’ (Discorso al nuovo Ambasciatore del Marocco, 20 febbraio 2006).
OP/ VIS 20100908 (270)
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