CITTA' DEL VATICANO, 1 GIU. 2010 (VIS). Alle 20:00 di ieri sera, nei Giardini Vaticani, si è svolta la tradizionale processione con la recita del Santo Rosario, a conclusione del mese mariano. Dalla chiesa di Santo Stefano degli Abissini, antistante l’abside della Basilica di San Pietro, fino alla Grotta della Madonna di Lourdes.
Alle ore 21:00, il Santo Padre Benedetto XVI è giunto alla Grotta della Madonna di Lourdes e prima di impartire la Benedizione Apostolica ha rivolto alcune parole ai fedeli presenti.
Nel commentare l’episodio della liturgia odierna, la Visitazione, la Vergine Maria che va a visitare la parente Elisabetta, il Santo Padre ha detto: “Riconosciamo l’esempio più limpido e il significato più vero del nostro cammino di credenti e del cammino della Chiesa stessa. La Chiesa è per sua natura missionaria, è chiamata ad annunciare il Vangelo dappertutto e sempre, a trasmettere la fede ad ogni uomo e donna, e in ogni cultura”.
“L’evangelista annota che ‘Maria rimase con lei (con la parente Elisabetta) circa tre mesi’ (...) per offrirle quella vicinanza affettuosa, quell’aiuto concreto e tutti quei servizi quotidiani di cui aveva bisogno. Elisabetta diventa così il simbolo di tante persone anziane e malate, anzi, di tutte le persone bisognose di aiuto e di amore. E quante ce ne sono anche oggi nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità, nelle nostre città! E Maria – che si era definita ‘la serva del Signore’ – si fa serva degli uomini. Più precisamente, serve il Signore che incontra nei fratelli”.
“La carità di Maria, però, non si ferma all’aiuto concreto, ma raggiunge il suo vertice nel donare Gesù stesso, nel ‘farlo incontrare’”, ha sottolineato il Pontefice che ha affermato: “Siamo così al cuore e al culmine della missione evangelizzatrice. Siamo al significato più vero e allo scopo più genuino di ogni cammino missionario: donare agli uomini il Vangelo vivente e personale, che è lo stesso Signore Gesù”.
“Gesù è il vero e unico tesoro che noi abbiamo da dare all’umanità. È di Lui che gli uomini e le donne del nostro tempo hanno profonda nostalgia, anche quando sembrano ignorarlo o rifiutarlo. È di Lui che hanno grande bisogno la società in cui viviamo, l’Europa, il mondo intero”. “A noi è affidata questa straordinaria responsabilità. Viviamola con gioia e con impegno, perché la nostra sia davvero una civiltà in cui regnano la verità, la giustizia, la libertà e l’amore, pilastri fondamentali e insostituibili di una vera convivenza ordinata e pacifica. Viviamo questa responsabilità rimanendo assidui nell’ascolto della Parola di Dio, nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Sia questa la grazia che insieme questa sera domandiamo alla Vergine Santissima”.
Alle ore 21:00, il Santo Padre Benedetto XVI è giunto alla Grotta della Madonna di Lourdes e prima di impartire la Benedizione Apostolica ha rivolto alcune parole ai fedeli presenti.
Nel commentare l’episodio della liturgia odierna, la Visitazione, la Vergine Maria che va a visitare la parente Elisabetta, il Santo Padre ha detto: “Riconosciamo l’esempio più limpido e il significato più vero del nostro cammino di credenti e del cammino della Chiesa stessa. La Chiesa è per sua natura missionaria, è chiamata ad annunciare il Vangelo dappertutto e sempre, a trasmettere la fede ad ogni uomo e donna, e in ogni cultura”.
“L’evangelista annota che ‘Maria rimase con lei (con la parente Elisabetta) circa tre mesi’ (...) per offrirle quella vicinanza affettuosa, quell’aiuto concreto e tutti quei servizi quotidiani di cui aveva bisogno. Elisabetta diventa così il simbolo di tante persone anziane e malate, anzi, di tutte le persone bisognose di aiuto e di amore. E quante ce ne sono anche oggi nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità, nelle nostre città! E Maria – che si era definita ‘la serva del Signore’ – si fa serva degli uomini. Più precisamente, serve il Signore che incontra nei fratelli”.
“La carità di Maria, però, non si ferma all’aiuto concreto, ma raggiunge il suo vertice nel donare Gesù stesso, nel ‘farlo incontrare’”, ha sottolineato il Pontefice che ha affermato: “Siamo così al cuore e al culmine della missione evangelizzatrice. Siamo al significato più vero e allo scopo più genuino di ogni cammino missionario: donare agli uomini il Vangelo vivente e personale, che è lo stesso Signore Gesù”.
“Gesù è il vero e unico tesoro che noi abbiamo da dare all’umanità. È di Lui che gli uomini e le donne del nostro tempo hanno profonda nostalgia, anche quando sembrano ignorarlo o rifiutarlo. È di Lui che hanno grande bisogno la società in cui viviamo, l’Europa, il mondo intero”. “A noi è affidata questa straordinaria responsabilità. Viviamola con gioia e con impegno, perché la nostra sia davvero una civiltà in cui regnano la verità, la giustizia, la libertà e l’amore, pilastri fondamentali e insostituibili di una vera convivenza ordinata e pacifica. Viviamo questa responsabilità rimanendo assidui nell’ascolto della Parola di Dio, nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Sia questa la grazia che insieme questa sera domandiamo alla Vergine Santissima”.
AC/ VIS 20100601 (460)
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