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venerdì 14 maggio 2010

CARITÀ FORZA PRINCIPALE E PRINCIPIO DOTTRINA SOCIALE CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 13 MAG. 2010 (VIS). Alle 17:00 (ora del Portogallo), il Santo Padre Benedetto XVI è giunto alla Chiesa della Santissima Trindade nel Santuario della Beata Maria Vergine di Fatima per l’incontro con i rappresentanti delle organizzazioni della pastorale sociale. All’incontro hanno partecipato, oltre gli organismi cattolici, membri di altre istituzioni nazionali impegnate nell’assistenza sociale.
Dopo il saluto del Vescovo Carlos Azevedo, Ausiliare di Lisboa, il Papa si è rivolto a quanti operano nel “vasto mondo della carità”.
“’Cristo ci rivela che ‘Dio è amore’ e insieme ci insegna che la legge fondamentale della perfezione umana e quindi anche della trasformazione del mondo è il nuovo comandamento dell’amore” – ha ricordato il Santo Padre – (...) L’attuale scenario della storia è di crisi socio-economica, culturale e spirituale, e pone in evidenza l’opportunità di un discernimento orientato dalla proposta creativa del messaggio sociale della Chiesa. Lo studio della sua dottrina sociale, che assume come principale forza e principio la carità, permetterà di tracciare un processo di sviluppo umano integrale che coinvolga le profondità del cuore e raggiunga una più ampia umanizzazione della società”.
“Nella sua dimensione sociale e politica, questa diaconia della carità è propria dei fedeli laici, chiamati a promuovere organicamente il bene comune, la giustizia e a configurare rettamente la vita sociale. (...) L’attrarre nuovi operatori laici per questo campo pastorale meriterà sicuramente una particolare premura dei pastori, attenti al futuro. (...) Uniti a Cristo nella sua consacrazione al Padre, siamo afferrati dalla sua compassione per le moltitudini che chiedono giustizia e solidarietà e, come il buon samaritano della parabola, ci impegniamo ad offrire risposte concrete e generose”.
“Spesso, però, non è facile arrivare ad una sintesi soddisfacente tra la vita spirituale e l’attività apostolica” – ha affermato il Pontefice – “La pressione esercitata dalla cultura dominante, che presenta con insistenza uno stile di vita fondato sulla legge del più forte, sul guadagno facile e allettante, finisce per influire sul nostro modo di pensare, sui nostri progetti e sulle prospettive del nostro servizio, con il rischio di svuotarli di quella motivazione della fede e della speranza cristiana che li aveva suscitati”.
“Le numerose e pressanti richieste di aiuto e sostegno che ci rivolgono i poveri e i gli emarginati della società ci spingono a cercare soluzioni che rispondano alla logica dell’efficienza, dell’effetto visibile e della pubblicità. Tuttavia” – ha sottolineato il Papa – “la menzionata sintesi è assolutamente necessaria, amati fratelli, per poter servire Cristo nell’umanità che vi attende”.
“Tra tante istituzioni sociali al servizio del bene comune vicine alle popolazioni bisognose” – ha ricordato il Pontefice – “si contano quelle della Chiesa cattolica. Bisogna che sia chiaro il loro orientamento, perché assumano un’identità ben evidente: nell’ispirazione dei loro obiettivi, (...) nella seria ed efficace gestione dei mezzi”.
“Oltre l’identità e ad essa collegata, è un passo fondamentale concedere all’attività caritativa cristiana autonomia e indipendenza dalla politica e dalle ideologie, anche se in collaborazione con gli organi dello Stato per raggiungere scopi comuni”.
“Le vostre attività assistenziali, educative o caritative” – ha auspicato il Papa – “siano completate da progetti di libertà che promuovano l’essere umano, nella ricerca della fraternità universale. Si colloca qui l’urgente impegno dei cristiani nella difesa dei diritti umani, attenti alla totalità della persona umana nelle sue diverse dimensioni”.
“Esprimo profondo apprezzamento” – ha detto Benedetto XVI – “a tutte quelle iniziative sociali e pastorali che cercano di lottare contro i meccanismi socio-economici e culturali che portano all’aborto e che hanno ben presenti la difesa della vita e la riconciliazione e la guarigione delle persone ferite dal dramma dell’aborto”.
“Le iniziative che hanno lo scopo di tutelare i valori essenziali e primari della vita, dal suo concepimento, e della famiglia, fondata sul matrimonio indissolubile tra un uomo e una donna” - ha concluso il Pontefice - “aiutano a rispondere ad alcune delle più insidiose e pericolose sfide che oggi si pongono al bene comune. Tali iniziative costituiscono, insieme a tante altre forme d’impegno, elementi essenziali per la costruzione della civiltà dell’amore”.
Al termine della celebrazione il Papa ha benedetto la Prima pietra di un centro delle Misericordie Portoghesi da erigere a Fatima e successivamente ha fatto rientro alla Casa “Nossa Senhora do Carmo” per l’incontro con i Vescovi del Portogallo.
PV-PORTOGALLO/ VIS 20100514 (710)

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