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martedì 9 marzo 2010

SOLUZIONI RISPETTOSE DIGNITÀ DELLA DONNA


CITTA' DEL VATICANO, 9 MAR. 2010 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto ieri a New York, alla LIV Sessione della Commissione sulla Condizione della Donna, del Consiglio Economico e Sociale, in occasione del dibattito sull'articolo 3: "Proseguimento della Quarta Conferenza Mondiale sul tema:  "Donne 2000: uguaglianza di genere, sviluppo e pace per il XXI secolo".

  L'Arcivescovo Migliore ha affermato che il dibattito dei giorni precedenti sulla questione della condizione femminile "non è interamente positivo: include alcune luci, ma anche molte ombre inquietanti".

  "I progressi raggiunti relativi alla condizione della donna nel mondo negli ultimi quindici anni" - ha detto l'Arcivescovo - "includono, fra gli altri, miglioramenti nell'educazione delle giovani, la promozione di donne quali agenti fondamentali per l'eliminazione della povertà e la promozione dello sviluppo, la crescita della partecipazione alla vita sociale, le riforme politiche volte alla rimozione di forme di discriminazione contro le donne e leggi specifiche contro la violenza domestica".

  "In particolare" - ha proseguito l'Arcivescovo - "alcuni hanno posto l'accento sul ruolo indispensabile della società civile in tutte le sue componenti, nel ribadire la dignità delle donne, i loro diritti e responsabilità. Detto questo, le donne continuano a soffrire in molte parti del mondo".

  L'Osservatore Permanente della Santa Sede ha sottolineato che: "La violenza in forma di aborto di bambine, l'infanticidio, e l'abbandono sono realtà che non si  possono ignorare" come pure "La discriminazione nell'assistenza sanitaria e nella alimentazione". Inoltre "Ragazze dai 15 anni in poi rappresentano i due terzi della popolazione analfabeta del mondo".

  "E' triste constatare" - ha aggiunto l'Arcivescovo Migliore - "che tre quarti di persone colpite dall'Hiv/Aids siano ragazze e donne fra i 15 e i 24 anni. (...) E nel traffico internazionale di esseri umani, fino al 50% sono minori ed approssimativamente il 70% sono donne e ragazze".

  "Le ragioni di questa situazione precaria sono varie" e derivano da "dinamiche culturali e sociali e dal differimento e lentezza delle politiche"

  "Il raggiungimento dell'uguaglianza fra donne e uomini nell'educazione, nell'impiego, nella protezione legale e nei diritti politici e sociali è considerato nel contesto dell'uguaglianza di genere. Tuttavia l'evidenza dimostra che il trattamento di questo concetto, già menzionato nelle Conferenze de Il Cairo e di Pechino, e successivamente sviluppato in vari circoli internazionali, in modo crescente viene condotto ideologicamente, e attualmente rallentano il vero progresso della donna. Inoltre, in recenti documenti ufficiali ci sono interpretazioni di genere che dissolvono ogni specificità e complementarità fra uomini e donne. Queste teorie non cambieranno la natura delle cose ma certamente già oscurano e ostacolano ogni serio e opportuno progresso nel riconoscimento dell'inerente dignità e dei diritti della donna".

  L'Arcivescovo Migliore ha sottolineato che quasi tutti i documenti di conferenze internazionali e di comitati ribadiscono che "Legare la realizzazione di diritti personali, sociali, economici e politici a una nozione di salute sessuale e a diritti riproduttivi che sono violenza verso la vita umana non nata, va a detrimento delle necessità integrali della donna  e degli uomini nella società"

  "Una soluzione rispettosa della dignità della donna non ci permette di sorvolare sul diritto alla maternità, ma ci impegna a promuovere la maternità investendo in essa e migliorando i sistemi sanitari locali, fornendo servizi essenziali di ostetricia".

  "Quindici anni fa la Piattaforma di Azione di Pechino" - ha concluso l'Arcivescovo Migliore - "proclamò che i diritti umani della donna sono inalienabili, integrali e parte indivisibile dei diritti umani universali. Ciò è la chiave non solo per comprendere la dignità insita della donna e della giovane ma anche per renderla una realtà nel mondo".
DELSS/CONFERENZA DONNA/ONU:MIGLIORE               VIS 20100309 (570)


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