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martedì 3 novembre 2009

PASTORALE DEI MIGRANTI NELL'ERA GLOBALIZZAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 3 NOV. 2009 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione del VI Congresso Mondiale della Pastorale per i Migranti e i Rifugiati sul tema: "Una risposta pastorale al fenomeno migratorio nell'era della globalizzazione. A cinque anni dall'Istruzione 'Erga Migrantes Caritas Christi'", che si terrà in Vaticano, dal 9 al 12 novembre 2009.

  Alla Conferenza Stampa sono intervenuti l'Arcivescovo Antonio Maria Vegliò, l'Arcivescovo Agostino Marchetto, ed il Monsignor Novatus Rugambwa, rispettivamente Presidente, Segretario e Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

  "La globalizzazione" - ha detto l'Arcivescovo Vegliò - ha creato un nuovo mercato del lavoro e di conseguenza ha spinto molti ad emigrare, anche per fuggire da povertà, miseria, catastrofi naturali e conflitti locali ed internazionali, e altresì da persecuzioni di carattere politico e religioso. Essa ha aperto i mercati all'intervento internazionale, ma non ha abbattuto le mura dei confini nazionali per una libera circolazione delle persone, pur nel rispetto della sovranità degli Stati e delle loro Corti Costituzionali, con salvaguardia della legalità e della sicurezza".

  "La cura pastorale specifica in relazioni ai migranti, allora, si riassume nel valore dell'accoglienza. Essa si attua in relazione a persona di diversa nazionalità, etnia e religione e contribuisce a rendere visibile l'autentica fisionomia della Chiesa stessa. Perché tale pastorale sia efficace, la cooperazione fra le Chiese d'origine, di transito e di destinazione dei migranti è fondamentale"

 "L'attuale mondo globalizzato" - ha concluso l'Arcivescovo Vegliò - "impegna la Chiesa ad affrontare giorno per giorno anche le cause che provocano le migrazioni e le conseguenze di vita a cui gli immigrati sono soggetti, insieme con gli autoctoni. La Chiesa è vicina ai migranti, specialmente alle vittime del traffico di esseri umani, ai rifugiati, ai richiedenti asilo e alle persone che soffrono i drammi della mobilità. Essa è chiamata a difendere la loro causa nei diversi contesti, anche collaborando nel promuovere adeguate normative, a livello locale e internazionale, che favoriscano la buona integrazione".

  L'Arcivescovo Marchetto ha a sua volta comunicato il programma del Congresso, che si aprirà il 9 novembre con la Concelebrazione della Santa Messa presieduta dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, nella Basilica di San Pietro, alle ore 8:00. Dopo la Sessione di Apertura, i partecipanti saranno ricevuti in udienza dal Papa. Nel pomeriggio si esaminerà il movimento di popolazioni, sia come causa che quale effetto della globalizzazione.

  La mattina di martedì 10 novembre, sarà dedicata alla pastorale giovanile fra i migranti e i rifugiati e alla cooperazione delle Chiese di origine e di arrivo tra loro. Martedì pomeriggio e la mattinata di mercoledì, 11 novembre, saranno dedicati al dialogo e alla collaborazione in rapporto al tema del Congresso.

  Mercoledì mattina, verrà illustrato il tema "L'urgenza e le sfide della cooperazione ecumenica e interreligiosa nell'attuale situazione dei migranti e dei rifugiati (l'esperienza dei movimenti ecclesiali)". Seguirà la relazione su "La cooperazione tra istituzioni ecclesiali e civili per una vita migliore dei migranti e rifugiati". Al termine avrà luogo la Festa dei Popoli.

  Giovedì 12 novembre, il Congresso si concluderà con la proposta del testo del Documento Finale.

  Monsignor Rugambwa ha descritto i partecipanti al Congresso: 320 fra membri e consultori del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, Delegati delle Commissione Episcopali di tutti i continenti, membri di congregazioni ed istituti religiosi, di associazioni e movimenti ecclesiali. E' inoltre prevista l'assistenza di quattro Delegati Fraterni Rappresentanti del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, la Comunione Anglicana, il Consiglio Mondiale delle Chiese e la Federazione Luterana Mondiale.

  Riguardo all'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, Monsignor Rugambwa ha precisato che il Direttore Generale assisterà al Congresso, con due funzionari dell'Alto Commissariato per i Rifugiati dell'ONU e l'Ufficio Internazionale del Lavoro. Infine vi prenderanno parte Delegati di Organizzazioni Cattoliche Internazionali, come la Caritas Internationalis.
OP/CONGRESSO MONDIALE MIGRANTI/VEGLIÒ               VIS 20091103 (660)


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