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lunedì 26 ottobre 2009

IL SINODO PRESENTA 57 PROPOSTE AL SANTO PADRE

CITTÁ DEL VATICANO, 24 OTT 2009 (VIS).- Le sessioni di lavoro della II Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi si sono concluse questo sabato con l'approvazione di 57 proposte che hanno presentato i padri sinodali a Benedetto XVI.

  Per desiderio del Papa, è stata pubblicata una versione provvisoria, ufficiosa, della segreteria generale del Sinodo dei Vescovi. Questa è la terza volta che Benedetto XVI permette che si conoscano le proposte, con le quali si sono chiuse le assemblee sinodali. Normalmente si consegnano al Papa affinché ne faccia uso, se lo ritiene conveniente, al momento di preparare l'Esortazione Apostolica, il documento con il quale ufficialmente si chiude un Sinodo.

  La prima proposta mira ad una maggiore comunione ecclesiale a tutti i livelli, promuovendo la cooperazione all'interno della Chiesa. I Padri vogliono ravvivare le strutture di comunione ecclesiale esistenti promuovendone allo stesso tempo altre, per esempio fondando consigli continentali per il clero, i laici e le donne cattoliche.

  I prelati lanciano poi un appello "a tutti coloro che sono in guerra in Africa e fanno molto soffrire il loro popolo" perchè "cessino le ostilità e si riconcilino". Invitano allo stesso tempo la comunità internazionale "a combattere i tentativi di destabilizzazione del continente africano".

  Nella proposta numero 20, i padri sinodali affermano che è "inaccettabile" l'articolo 14 del Protocollo di Maputo che parla di proteggere "i diritti riproduttivi delle donne, autorizzando l'aborto terapeutico nei casi di violenza sessuale, stupro, incesto o quando la gravidanza comprometta la salute mentale e fisica della donna o la vita della donna o del feto" perchè "è in contraddizione con i diritti umani e con il diritto alla vita" e "banalizza la gravità del crimine dell'aborto, svalutando il valore della maternità".

  Per quanto riguarda l'ambiente, un altro tema toccato frequentemente durante il Sinodo, si afferma che in questi momenti assistiamo ad "un deterioramento irresponsabile ed una distruzione insensata della terra, nostra madre", a causa della connivenza tra i capi politici locali corrotti e le multinazionali in operazioni che "avvelenano l'ambiente, distruggono la flora e la fauna e (...) causano una desertificazione senza precedenti di larghe zone di terra coltivabili".

  Inoltre i vescovi manifestano la loro preoccupazione per la situazione dei 15 milioni di emigranti africani "che cercano una patria e un luogo di pace" e affermano che "le politiche e le leggi migratorie restrittive del mondo contro gli africani violino sempre più il principio della destinazione universale dei beni creati e gli insegnamenti della Chiesa sui diritti umani, sulla libertà di movimento e sui diritti dei lavoratori migranti".

  In un'altra delle proposte, i padri sinodali esortano a difendere e a proteggere la famiglia e la vita umana, "segnata dalla banalizzazione dell'aborto, dal disprezzo della maternità, dalle distorsioni della nozione di matrimonio, dalla ideologia del divorzio e da una nuova etica relativista".

  Con riferimento alla donna in Africa, i prelati "condannano tutti gli atti di violenza contro le donne, i maltrattamenti delle mogli, la privazione dell'eredità alle figlie, l'oppressione delle vedove in nome della tradizione, i matrimoni forzati, la mutilazione genitale alle donne, il traffico delle donne e tanti altri abusi come la schiavitù sessuale ed il turismo sessuale. Sono ugualmente condannati tutti gli altri atti disumani ed ingiusti contro le donne".

  In un'altra proposta riguardante l'AIDS, ricordano che "è una pandemia, che insieme alla malaria e alla tubercolosi sta decimando la popolazione africana e danneggiando fortemente la sua vita economica e sociale". I malati di AIDS in Africa "sono vittime di ingiustizia poichè non ricevono la stessa qualità di trattamento di altri paesi". Per questo motivo, si chiede che "si assicurino loro le stesse cure che si forniscono in Europa", e allo stesso tempo chiedono che si aiutino le coppie contagiate "perchè prendano le misure giuste, con piena responsabilità per il benessere reciproco, l'unione e la famiglia".

  "Questo Sinodo -si legge in un'altra proposta- invoca l'abolizione totale e universale della pena di morte".

  In ultimo, i padri sinodali pongono l'accento sulla "preparazione professionale e la formazione etica dei giornalisti per promuovere una cultura di dialogo che eviti divisione, sensazionalismo, informazione scorretta e offensiva banalizzazione della sofferenza umana, che possono pregiudicare l'armonia e la pace di società e comunità".
SE/ELENCO FINALE PROPOSTE/...            VIS 20091026 (700)

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